giovedì 2 maggio 2019

LA DANZA DELLO SCIAMANO DI GEISSENKLOSTERLE


FOTO 1: la placchetta d'avorio di mammuth dalla caverna di GEISSENKLOSTERLE (Germania, Alpi Sveve), risalente a 40.000 anni fa. Misure 3,8 cm. x 1,4 cm.

 FOTO 2: la placchetta d'avorio di mammuth della caverna di GEISSENKLOSTERLE (Germania) vista da ambo i lati.

Il manufatto in avorio di mammuth scoperto nel 1979 presso la grotta di Geißenklösterle (o Geissenklösterle) nella VALLE di ACH, sulle ALPI SVEVE, nel sud della GERMANIA, viene interpretato dalla maggior parte degli studiosi come uno Sciamano danzante, conosciuto anche come "l'Adorante". La placchetta misura 3,8 cm. x 1,4 cm. (spessore 4 mm.) e risale a circa 40.000 anni fa. La grotta di GEISSENKLOSTERLE fu esplorata per la prima volta nel 1963, ed il presente manufatto venne alla luce in un ricco contesto di reperti, relativi anche ad epoche lontanissime fra loro, poichè il luogo fu occupato da 50.000 fino a 10.000 anni fa; all'interno di questa grotta venne anche scoperto il famoso FLAUTO ricavato da un fragile osso cavo d'uccello, fra i più antichi strumenti musicali al mondo, risalente a circa 43.000 anni fa; all'elenco si aggiungono utensili di pietra, manufatti ricavati da palchi, ossa e avorio. GEISSENKLOSTERLE è compresa nel complesso di grotte che costituivano insediamenti preistorici del Baden-Württemberg, del quale fanno parte le grotte VOGELHERD, HOLE FELS, HOHLENSTEIN STADEL, GROSSE GROTTE, BRILLENHOHLE. Il primo archeologo che esaminò il sito di GEISSENKLOSTERLE fu EBERHARD WAGNER, nel 1973; seguirono JOACHIM HAHN e NICHOLAS CONARD.

La placchetta della grotta di GEISSENKLOSTERLE è decorata su entrambi i lati: da un lato compare la figura di quello che può essere considerato un UOMO-UCCELLO, da ricollegare ad una tradizione simbolica primordiale; una delle più famose immagini paleolitiche di questo genere è l'Uomo-Uccello della "Scena del pozzo" della caverna di LASCAUX (datato 17.000 anni fa); il lato opposto è inciso con una serie di punti che vengono interpretati come una MAPPA STELLARE della Costellazione di ORIONE. Questa interpretazione è espressa in particolar modo dall'archeoastronomo MICHAEL RAPPENGLUECK (56 anni), dell'Università di Monaco, già autore di numerose opere sul significato delle raffigurazioni dell'arte paleolitica europea, soprattutto riguardo la caverna di Lascaux (Francia). RAPPENGLUECK considera questo manufatto come un "calendario gestatorio", creato per poter stabilire quando una donna avrebbe partorito, in relazione alla COSTELLAZIONE DI ORIONE. La figura del TERIANTROPO inciso sulla placchetta coinciderebbe con l'iconografia mitologica del CACCIATORE ORIONE, la cintura del quale viene descritta da tre stelle allineate.


FOTO 3: scenario naturale nei pressi della caverna di GEISSENKLOSTERLE (Germania, Alpi Sveve)

La Costellazione di ORIONE è stata la prima formazione stellare osservata e mappata dall'uomo, ed il mito della CACCIA COSMICA, ereditato da tradizioni iniziatiche e leggende d'epoca storica, è da considerare di origine primordiale. Come viene descritto dal Prof.RAPPENGLUECK riguardo le raffigurazioni della SCENA DEL POZZO della caverna di LASCAUX (risalenti a circa 17.000 anni fa), l'uccisione del bisonte da parte dell'UOMO-UCCELLO corrisponderebbe all'uccisione del TORO come tradizione ereditata in epoca storica, dall'ANTICO EGITTO al CULTO MITRAICO, dove il CACCIATORE (che viene raffigurato come uccello per simboleggiare il suo potere di elevazione e viaggio attraverso i mondi alternativi), al centro della scena, impersona lo SCIAMANO come asse portante del mondo e fulcro delle energie rigeneratrici dell'universo; ed è qui che la rappresentazione dell'uccisione del bisonte nella scena di LASCAUX coincide con il sacrificio del TORO che viene ucciso dal dio MITRA e che, a livello astronomico, rappresenta la soppressione della vecchia ERA COSMICA e l'inizio di un nuovo ciclo, nel contesto di una visione perfettamente integrativa dell'Universo, secondo la quale eventi astronomici, psiche umana ed energie terrestri sono vincolate da un'inscindibile interrelazione.


FOTO 4: la "SCENA DEL POZZO DELL'UOMO MORTO" della caverna di LASCAUX, risalente a 17.000 anni fa, considerata come mappa stellare dagli studi dell'archeostronomia.

FOTO 5: la "Scena del pozzo" della caverna di Lascaux (datazione: 17.000 anni) come mappa astronomica.

Il Prof.RAPPENGLUECK ha interpretato 86 delle incisioni presenti sulla placchetta come relative ad un periodo temporale che viene sottratto ad un anno rispetto alla durata della gestazione e, parallelamente, al numero di notti in cui BETELGEUSE (la stella più brillante della COSTELLAZIONE DI ORIONE) rimane visibile in cielo. Da qui il legame fra il concetto di fertilità e il CACCIATORE CELESTE, che da decine di migliaia di anni è considerato come traduzione astronomica dello spirito dello Sciamano dominatore e conoscitore delle energie cosmiche, fertilizzatore (da qui l'erezione del teriantropo della scena cosmica di Lascaux) e fulcro della comunità umana così come spirito costruttore dell'intero universo. Dobbiamo ricordare che la figura dello stesso Re, in epoca storica, non è stata altro che una traduzione gerarchica della funzione dello Sciamano come reggitore del mondo, dell'equilibrio e garante del "divenire" universale. La costellazione di ORIONE, nell'ANTICO EGITTO, veniva identificata con lo spirito del Faraone, così come in epoca Paleolitica era correlata allo Sciamano. Le tre PIRAMIDI DI GIZA, ad esempio, riproducono in terra la costellazione di ORIONE, come molti altri complessi monumentali nel mondo, allo stesso modo in cui la caverna preistorica veniva concepita dagli artisti iniziati come traduzione sotterranea della volta celeste, luogo in cui le energie cosmiche venivano assorbite e trasformate, e Tempio sacro dove avvenivano potenti rituali esoterici.

FOTO 6: la Costellazione di ORIONE.

Il personaggio raffigurato sulla placchetta è evidentemente un teriantropo, e precisamente un UOMO-UCCELLO, motivo che si è ripetuto in epoca Neolitica e, in seguito,  nell'iconografia di tutte le divinità alate d'epoca storica, fino alle immagini angeliche moderne. L'UOMO-UCCELLO corrisponde alla visione dello spirito dello Sciamano che, come un uccello, si riesce ad innalzare verso l'infinito per raggiungere il cuore della Galassia, dal quale si originano le energie e le dinamiche universali, con le quali egli è identificato, come possiamo leggere da un'estratto di un intervento del Prof. MICHAEL RAPPENGLUECK tenuto al XVI Convegno della Valcamonica (24-20 Settembre 1998):

"Gli attributi dei costumi sciamanici, ben noti da molti studi di ricerca, aiutano a comprendere il comportamento degli uccelli. L'uomo-uccello potrebbe essere inteso come uno Sciamano che si innalza fino alle stelle circumpolari e viaggia tra i mondi lungo la Via Lattea, che è concepita come un percorso di uccelli, spiriti e cacciatori celesti fino alla Stella Polare. Dalla testa ai piedi, la figura dell'uomo-uccello personifica diversi attributi di uno Sciamano in estasi, che si trasforma in un uccello. Molti popoli in Asia, America ed Europa paragonano gli Sciamani agli uccelli migratori, perché riconoscono in loro le guide vigorose, responsabili, sensibili e rassicuranti. Aiutano la tribù a trovare la sua strada nello spazio e nel tempo. I poteri della mente piegano le ali agli Sciamani. Perciò possono trasformarsi in creature miste, che volano nel cielo come un uccello e camminano sul terreno come un essere umano. Spesso queste chimere si presentano sotto forma di un airone, una gru o una cicogna. Come le stelle attorno alla stella polare, gli esseri umani ruotano attorno al centro dell'energia creativa, rappresentata da uno Sciamano. Perciò la Stella Polare e l'area vicina al punto polare del cielo erano molto importanti e riveriti....Una leggenda dei Nativi del Nord America racconta un mito sul viaggio estatico di uno Sciamano primordiale attraverso lo spazio e il tempo. Si trasforma in un uccello migratore, un cigno, perché questo è l'unico animale che può raggiungere l'area suprema nel cielo. Lo Sciamano, un giovane ragazzo, allarga le braccia come ali e allunga il suo corpo assumendo la forma di una croce e vola su. Trova il percorso verso il centro interiore del cielo, la Via Lattea e l'asse polare". (Michael Rappenglueck)

Ricordiamo per questo il più antico simbolo a forma di croce presente sulle pareti della caverna di CHAUVET (Francia, Vallon-Pont-d'Arc), risalente a 36.000 anni fa e identificato come una descrizione dei solstizi e degli equinozi, la quale potrebbe essere integrata alla posizione dello Sciamano nella sua trasformazione aviforme. 

Alessia Birri

ARTICOLI CORRELATI E FONTI:

MICHAEL RAPPENGLUECK - LA PIU' ANTICA MAPPA STELLARE CONOSCIUTA:
https://www.fantascienza.com/argomenti/michael-rappenglueck

IS THE ACH VALLEY TUSK FRAGMENT AN ANCIENT STAR MAP?:

http://www.astronomytrek.com/is-the-ach-valley-tusk-fragment-an-ancient-star-map/




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