sabato 27 aprile 2019

LA STATUETTA SNODABILE DELLO SCIAMANO DI BRNO


La straordinaria tomba paleolitica dell'UOMO DI BRNO (città capitale della Regione MORAVIA, nella Repubblica Ceca) fu scoperta casualmente nel 1891, ed esaminata dal geologo e paleontologo ALEKSANDER MAKOVSKY (1833-1908), rettore dell'Università tecnica tedesca di BRNO. La tomba risale a circa 25.000 anni fa, si trova sul più basso livello di erosione del fiume SVITAVA ed appartiene alla cosiddetta cultura PAVLOVIANA, presente dalla MORAVIA, al nord dell'AUSTRIA e al sud della POLONIA da 29.000 a 25.000 anni fa; questo nome deriva dal villaggio di PAVLOV, sempre in MORAVIA, presso il quale è stato scoperto un importante sito paleolitico comprendente numerosi manufatti e reperti. Lo scheletro di un uomo ricoperto di ocra rossa era situato nella tomba assieme a molte altre ossa che formavano oggetti ornamentali, denti di cavallo, un disco di pietra (come quelli presenti anche in epoca Neolitica), oltre 600 specie di conchiglie, dischi di mammuth e, in particolare, una scultura maschile.

FOTO 1: la cosiddetta "marionetta" dalla tomba dello Sciamano di Brno (Moravia, Repubblica Ceca), alta 20 cm., in avorio di mammuth e con le articolazioni snodabili. Datazione: 25.000 anni.

FOTO 2: un'altra immagine della statuetta di Brno che ritrae una rara figura umana maschile non-teriantropica d'epoca Paleolitica, risalente a 25.000 anni fa.

La scultura, della quale purtroppo rimangono solo tre pezzi (la testa, il busto e un braccio), è alta 20 cm. ed è in avorio di mammuth. La statuetta è stata concepita come un burattino snodabile, con testa, gambe e braccia che potevano essere posizionate a piacimento. Questo ci ricorda quanto fosse importante per l'artista preistorico la riproduzione dell'idea del movimento, per questo possiamo prendere ad esempio gli animali a 8 zampe ritratti nella caverna di Chauvet e in molti altri siti distanti nel tempo anche decine di migliaia di anni. Il manufatto, che ritrae una rara figura maschile non teriantropica, era stato ricoperto d'ocra rossa, come il corpo dell'uomo nella sepoltura. Possiamo dedurre che quest'immagine avesse la stessa funzione degli USHABTI delle tombe egizie (statuette che contenevano l'anima dello stesso defunto oppure dei servitori pronti a rispondere alla chiamata); ad esempio, la famosa statua lignea del KA di AUIBRA HOR (un faraone della XIII Dinastia) che ritrae il Re defunto nella sua essenzialità, completamente privo di ornamenti superflui. Il KA, nella tradizione egizia, era la componente animica del defunto, legata al mondo fisico e ai ricordi terreni, diversa perciò dal BA, che corrispondeva alla parte divina, spirituale e impersonale, e la statua aveva la funzione di "trattenere" le qualità individuali in attesa di una nuova nascita.


FOTO 3: disegno che riproduce gli elementi mobili della statuetta di Brno. Datazione: 25.000 anni.


FOTO 4: la statua lignea del Ka del Faraone Auibra Hor, della XIII Dinastia (circa 1777 a.C.); altezza 135 cm., escludendo i segni del Ka (anima individuale) che si innalzano dal capo e il piedistallo. La tradizione egizia di riprodurre l'immagine animica del Faraone deriva forse da un antichissimo costume d'epoca ancestrale, testimoniato dalla statuetta dello Sciamano di Brno risalente a 25.000 anni fa.


FOTO 5: la marionetta di Brno in un opera dell'artista cecoslovacco Libor Balak (1961), immaginata come riproducente  l'aspetto stesso dello Sciamano sepolto nel sito.

FOTO 6: opera dell'artista cecoslovacco Libor Balak in cui si immagina l'aspetto dello Sciamano di Brno.

FOTO 7: la "marionetta" di Brno in una ricostruzione.

FOTO 8: Alexander Makovsky (1833-1908), rettore dell'Università tecnica tedesca di Brno (Moravia; Repubblica Ceca), che si occupò dello studio dei reperti della tomba dello Sciamano.

FOTO 9: i reperti della tomba dello Sciamano di Brno al Pavilion/MoravianMuseum di Brno (Czech Republic); presenti: il cranio, in basso a sinistra; la scapola di mammuth, le rondelle di pietra, l'anello d'ardesia e un frammento di una bacchetta del tamburo.

LA SUA STORIA

L'uomo di BRNO, sepolto assieme al suo ricco corredo, dalle analisi effettuate sui frammenti del suo scheletro non ebbe un'esistenza facile: sulle sue ossa sono state rilevate tracce di una grave infiammazione del periostio: membrana fibrosa che avvolge le ossa densa di tessuto connettivo; l'uomo deve aver sofferto di questa malattia fin dall'età di 10 anni; questa malattia provoca dolori insopportabili alle mani e alle gambe, e questa condizione gli ha certamente permesso di mettere alla prova la sua sopportazione, di crescere e divenire adulto costruendo un carattere forte, in grado di affrontare qualsiasi altra sofferenza e immune alle paure che affliggono comunemente gli uomini. Perciò l'UOMO DI BRNO è stato riconosciuto dagli studiosi come uno SCIAMANO, ovvero uno che ha attraversato molte prove, dolori e smarrimenti prima di raggiungere l'illuminazione e la chiaroveggenza.


FOTO 10: com'era posizionato il corpo dello Sciamano nella tomba di Brno, assieme al suo ricco corredo. Da un opera dell'artista cecoslovacco Libor Balak (1961)

IL CORREDO

Il capo dell'UOMO DI BRNO era coperto da un cappuccio decorato con più di 600 conchiglie della specie "Dentenseum badense". Dopo la sua morte, i conoscenti spezzarono le bacchette del suo tamburo ed esse furono poste nella tomba assieme alle altre cose che facevano parte dei rituali sciamanici. Presso molti popoli nativi questo costume è sopravvissuto fino ad oggi. I suoi abiti, di cui non è rimasta traccia perchè costituiti da materiale organico, dovevano consistere in pantaloni di pelle finemente cuciti (gli aghi di osso ritrovati nei siti paleolitici sono estremamente raffinati) e di pelle dovevano essere anche gli altri elementi: calzature e giacca. Molti oggetti rotondi e piatti, di pietra, interpretati come vulve stilizzate, sono stati ritrovati nella tomba, assieme ad altri manufatti dalle funzioni magiche. Fra le altre cose, un anello di ardesia di 10 cm. e 40 mm. di diametro, che fu diviso in due pezzi intenzionalmente già all'epoca. L'anello veniva probabilmente applicato sugli abiti dello Sciamano, ed era un tipico ornamento iniziatico. Sul suo capo, inoltre, era posizionata una scapola di mammuth.


FOTO 11: l'anello di ardesia di 10 cm. e 40 mm. di diametro, dalla tomba dello Sciamano di Brno. Datazione: 25.000 anni fa. Anelli come questi facevano parte di un antichissima tradizione, che si è protratta dal Paleolitico al Neolitico; un anello simile è stato ritrovato a Gobekli Tepe (13.000 anni fa) e uno sempre dello stesso materiale (ardesia) presso il villaggio neolitico di Sammardenchia, in Friuli (risalente a 8.000 anni fa circa).

FOTO 12: l'anello d'ardesia dal villaggio neolitico di Sammardenchia (Friuli) assieme ad altri reperti, erroneamente considerato come un bracciale, ma probabile oggetto da applicare ai costumi, come segno di distinzione e di iniziazione sciamanica, secondo una tradizione che si è protratta per decine di migliaia di anni, dal Paleolitico al Neolitico.

FOTO 13: il grande anello di pietra del Tempio paleolitico di Gobekli Tepe (risalente a 13.000 anni fa). Le misure sono riportate in foto.

FOTO 14: schema delle rondelle d'osso e di pietra che facevano parte del corredo dello Sciamano di Brno. Le misure sono riprodotte nella foto.

FOTO 15: conchiglie della specie Dentalium Badense facenti parte del corredo della tomba dello Sciamo di Brno (risalente a 25.000 anni fa)

L'ASPETTO FISICO

Lo SCIAMANO DI BRNO doveva avere circa 50 anni, una corporatura forte, arcate sopraccigliari piuttosto sporgenti ed un volto dalla forma allungata. Il cranio ha conformazione fortemente dolicocefala. I frammenti dello scheletro indicano una corporatura possente, con forti inserzioni muscolari.


FOTO 16: prospettive del cranio dello Sciamano di Brno.

FOTO 17: la calotta cranica dolicocefala dell'uomo di Brno.

FOTO 18: frammento fossile di mascella dell'uomo di Brno.

Alessia Birri 

FONTI E ARTICOLI CORRELATI:

THE BURIAL OF A SHAMAN:
https://www.donsmaps.com/brnoburial.html

THE BRNO II UPPER PALEOLITHIC BURIAL:
https://openaccess.leidenuniv.nl/bitstream/handle/1887/33765/11.pdf?sequence=21

USHABTY-WIKIPEDIA:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ushabti




lunedì 22 aprile 2019

IL CALENDARIO LUNARE PALEOLITICO E IL SIMBOLISMO DELLA SPIRALE




Il CALENDARIO LUNARE, inciso su avorio di mammuth, proveniente dal sito paleolitico siberiano di MALTA (misure 10,38 cm. x 81 mm.), risalente a 24.000 anni fa, delinea una spirale che si sviluppa dal foro centrale riempiendo interamente il supporto, affiancata da altre spirali minori. Questo manufatto e molti altri dello stesso genere sono oggi comunemente considerati come strumenti per calcolare il tempo e le fasi lunari, e facevano parte del corredo portatile indispensabile al cacciatore preistorico. Ma questi oggetti assumevano anche un valore sciamanico e divinatorio, essendo gli eventi astronomici intimamente connessi alle energie telluriche e agli eventi ciclici che si ripetono nel tempo. "Come sopra, così sotto", "come in cielo, così in terra" non è un principio scoperto nè in epoca storica, nè tantomeno da personaggi a cui fanno riferimento molti culti iniziatici a noi conosciuti; questo principio affonda le radici nella saggezza degli antichi sciamani, risalente a decine di migliaia di anni fa, ed è testimoniato dall'arte paleolitica europea datata 36.000 anni  (caverna di Chauvet). Il primo che riuscì ad interpretare correttamente come calendari lunari le placchette ossee e litiche incise con punti e spirali fu ALEXANDER MARSHACK (1918 - 2004), uno specialista del Paleolitico e studioso indipendente. Inizialmente il simbolo universale della SPIRALE doveva essere collegato alle fasi lunari e, parallelamente, alla rappresentazione della ciclicità degli eventi. La SPIRALE simboleggia pertanto la legge cosmica per la quale gli eventi si ripetono ciclicamente, ma sempre con l'aggiunta di un accrescimento, di un progresso della coscienza. Dove il CERCHIO riproduce la chiusura e la ripetizione sempre identica a se stessa nell'aspetto più fondamentale degli eventi, la SPIRALE descrive un movimento infinito, aggiungendo complessità al percorso cognitivo ed integrando costantemente ad esso il recupero dei principi fondamentali ed immutabili della coscienza.




FOTO: placca incisa ricavata da avorio di mammuth, dal sito paleolitico di Malta (Siberia); datazione: 24.000 anni; misure 10, 38 cm. x 81 mm.

FOTO: esempio di rappresentazione delle fasi lunari.

Allo stesso tempo, l'incisione a 7 spirali, fra cui una più grande al centro, sul manufatto di MALTA ricavato da una zanna di mammuth, secondo lo storico britannico GEOFFREY ASHE (1923) potrebbe costituire la più antica rappresentazione simbolica del LABIRINTO. A ciò si aggiunge il significato esoterico del numero 7 presente nelle tradizioni sciamaniche dei MONTI ALTAI ancora oggi, legato al raggiungimento della perfezione ed ai poteri occulti. Sul lato opposto sono incisi tre serpenti, che ci ricordano molto quelli presenti presso il Tempio paleolitico di GOBEKLI TEPE (risalente a 12.000 anni fa) e che costituiscono una presenza molto singolare in una raffigurazione dell'Era Glaciale, proveniente dall'emisfero Nord, e quindi da un territorio in cui non avrebbero potuto sopravvivere specie di serpenti. Inoltre, l'iconografia di questi ultimi sembra riprodurre una specie tropicale: il serpente Boa. Seguendo come punto di riferimento le odierne tradizioni sciamaniche siberiane, il numero 3 è legato al concetto fondamentale di REINCARNAZIONE e agli elementi che lo rappresentano: l'ANIMA MADRE, l'ANIMA PADRE, l'ANIMA DELLA REINCARNAZIONE. A questo punto, l'interpretazione di quest'oggetto potrebbe coinvolgere tutte le dimensioni dell'esistenza, senza alcuna separazione fra di esse. Dobbiamo ricordare sempre che in epoca ancestrale non esistevano espressioni artistiche che avessero una mera funzione estetica o utilitaristica, ma tutto trovava la sua convergenza in concetti più profondi ed inclusivi di tutti gli aspetti dell'esistenza.

Alessia Birri

ARTICOLI CORRELATI:

The Spread of Paleolithic Shamanism:
https://treeofvisions.wordpress.com/page/2/

The Mal'ta - Buret' venuses and culture in Siberia:
https://www.donsmaps.com/malta.html




giovedì 11 aprile 2019

MAPPE ASTRONOMICHE NELL'ARTE PALEOLITICA

Consideriamo le raffigurazioni dell'arte rupestre paleolitica come mappe astronomiche. Già negli anni '90 la ricercatrice CHANTAL WOLKIEWIEZ avanzò quest'ipotesi, oggi accettata dalla maggior parte degli studiosi, e confermata dalle corrispondenze che sono evidenziate in questo video. Al Solstizio d'inverno di 17.000 anni fa (epoca a cui risalgono le pitture parietali) la luce del Sole percorreva tutta la galleria d'ingresso fino ad illuminare interamente la parete del primo grande antro della CAVERNA DI LASCAUX (Francia, Nuova Aquitania, Dipartimento Dordogna), che ospita raffigurazioni di animali disposti in modo da riprodurre la posizione delle stelle. In questo modo l'intero complesso pittorico si trasforma in uno strumento per il calcolo del tempo, mappa stellare e, contemporaneamente, santuario sciamanico per le iniziazioni ed i rituali rafforzati dall'energia ctonia che percorre le profondità della Terra.

"Così è sopra, come sotto. Così è sotto, come sopra, per compiere i miracoli della Cosa Una" (Ermete Trismegisto)

Gli spazi infiniti del cielo trovano dimora nelle profondità oscure delle grotte, comunicando alle generazioni future l'inscindibile legame fra la Luce e l'Ombra. Lo stesso schema è stato ereditato nelle epoche successive, dall'Era Neolitica, all'Età del Bronzo, dagli Egizi ai popoli Precolombiani, ecc...La stessa piramide di Cheope è una riproduzione architettonica della montagna e della caverna, del "sopra" e del "sotto", riproponendo lo stesso modello adottato dagli artisti preistorici all'interno delle grotte. Ciò testimonia che l'origine di ogni profonda conoscenza riguardante il Cosmo, la Psiche, le energie e le dinamiche che governano l'Universo ed il nostro pianeta (in sostanza, tutto ciò che conta maggiormente nel percorso della Conoscenza) proviene dalla saggezza degli antichi Sciamani.  (Alessia Birri)



ARTICOLI CORRELATI:

https://www.athensjournals.gr/history/2018-1-X-Y-Sweatman.pdf

https://www.media.inaf.it/2018/11/28/astronomia-complessa-nellarte-preistorica/

http://www.archeociel.com/index.html






giovedì 4 aprile 2019

I MIEI RITROVAMENTI

FOSSILI E REPERTI RIEMERSI DAGLI STRATI PROFONDI DELLE COLLINE MORENICHE DI CARPENETO DI POZZUOLO (UDINE)

Nel contesto di alcuni scavi che furono effettuati per diversi lavori dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto (via Orgnano), costruito negli anni '20 a ridosso delle colline moreniche, nell'estate del 2005 scoprii casualmente una chiara impronta di foglia su un ciottolo di pietra verdognola che si aprì come un libro sotto i miei passi. Da quel momento iniziai ad osservare meglio le stratificazioni geologiche profonde messe in luce dagli scavi (una costituita da terreno ferroso verso la superficie, un'altra di arenaria gialla e bianchissima più in profondità); all'interno degli strati di arenaria più profondi  iniziarono ad emergere fossili e strani oggetti. In seguito ad una discussione con l'archeologo Claudio Nucci (il quale nel 2012 identificò i fossili di crinoidi sul ciottolo di lumachella) e con il ricercatore francese Jean Louis Philippe (il quale nel 2019 identificò alcuni manufatti cultuali preistorici) potei confermare questi ritrovamenti come reperti di grande importanza. Le discussioni nei forum purtroppo non sono riuscita a recuperarle. I reperti portati alla luce avrebbero potuto essere molto più numerosi se l'estate del 2005 non fosse stata eccezionalmente piovosa ed autunnale. (Alessia Birri)

AVVISO: in questo album sono presenti anche alcuni fossili che ho acquistato o che mi sono stati donati. I reperti scoperti da me sono specificati.

FOTO 1 : Visione d'insieme dell'intera collezione.

FOTO 2: Oggetto cultuale preistorico triangolare (misure: 15 cm.), simile a quelli scoperti in Francia negli anni '70 da Jean-Louis Philippe presso il Dipartimento della Mosella, e studiati dall'archeologo MARCEL LUTZ (1908-2000). Io stessa ho discusso con Jean-Louis Philippe commentando il post  dove ho pubblicato le foto dei reperti. Nello stesso luogo in cui si trovava questo reperto, ho dissotterrato anche diverse forme falliche in arenaria. In epoca preistorica la forma triangolare simboleggiava l'elemento femminile, dunque, associata alle forme itifalliche, potrebbe indicare una possibile area rituale  per la fertilità. Quest'oggetto è stato trovato a notevole profondità, in una stratificazione geologica di arenaria, emersa da uno scavo. Questo l'articolo informativo relativo alle forme triangolari scoperte in Francia negli anni '70:

https://faulquemont2.blog4ever.com/le-falconien-ou-la-culture-des-triangles?fbclid=IwAR0HkA353F7iTAdSjFGHktQMO6hnRWFWYMa94oSOQugIb075t2bYOSOCRPc

Luogo del ritrovamento: il passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto, via Orgnano.


 FOTO 3: Reperto B1 : lato positivo e negativo di manufatto itifallico in arenaria preistorico,  appartenente allo stesso strato geologico in cui ho scoperto il triangolo in arenaria pubblicato sopra. Le tracce della lavorazione, col passare dei millenni, scompaiono sugli oggetti in arenaria, presentando una superficie più morbida; ciò non succede riguardo agli oggetti in calcare, selce o qualche altro materiale più consistente. Oggetti più o meno simili sono stati scoperti nel sito francese di Faulquemont/Moselle/France, assieme alle forme triangolari. Leggere articolo informativo:

https://faulquemont2.blog4ever.com/le-falconien-ou-la-culture-des-triangles?fbclid=IwAR0HkA353F7iTAdSjFGHktQMO6hnRWFWYMa94oSOQugIb075t2bYOSOCRPc

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.



FOTO 4: lato positivo e negativo della seconda forma itifallica venuta alla luce nello stesso strato geologico della precedente e del triangolo in arenaria. Materiale: arenaria. Epoca preistorica.  Le tracce della lavorazione, col passare dei millenni, scompaiono sugli oggetti in arenaria, presentando una superficie più morbida; questo non succede riguardo agli oggetti in calcare, selce o qualche altro materiale più consistente;  nonostante ciò questo reperto presenta tracce di levigatura evidenti. Oggetti più o meno simili sono stati scoperti nel sito francese di Faulquemont/Moselle/France, assieme alle forme triangolari. Leggere articolo informativo:

https://faulquemont2.blog4ever.com/le-falconien-ou-la-culture-des-triangles?fbclid=IwAR0HkA353F7iTAdSjFGHktQMO6hnRWFWYMa94oSOQugIb075t2bYOSOCRPc

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.


 FOTO 5: probabile manufatto scoperto sempre nello stessa stratificazione di arenaria.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 6: probabile manufatto scoperto sempre nello stessa stratificazione di arenaria.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 7: Reperto da identificare, dalla vaga sembianza di manufatto con figura animale. Sul lato opposto è perfettamente piatto e liscio. Misure: 5 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 8:  Reperto da identificare, scoperto nella stessa stratificazione dei precedenti. La forma a "bulino" fa pensare ad un manufatto. Materiale: arenaria.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 9: Probabile percussore litico preistorico.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 10: Manufatto, possibile frammento di immanicatura di ascia litica preistorica. Misure: 10 cm.

Esempi:
https://media.musees-occitanie.fr/images/artistes/cyprien-antoine-calmon/grotte-de-conduche-planche-2/photo_page.jpg

https://www.deamoneta.com/auctions/view/212/21

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 11: Punta in pietra (lato positivo, altezza 5,5 cm.) con tracce di levigatura e lavorazione: manufatto preistorico; parte superiore, cm.6 di altezza (da colline moreniche di Carpeneto di Pozzuolo in Friuli).

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 12:  Reperto a forma sferica (diametro: 12 cm.): I cacciatori preistorici lanciavano piccole rocce simili a palle da tennis (nella foto) con grande precisione per abbattere le prede da un massimo di 25 metri (82 piedi)

Researchers believe prehistoric hunters threw small tennis ball-sized rocks (pictured) with great accuracy to take down prey from up to 25 metres away (82 feet)

Articolo informativo:
https://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-3732832/Stone-age-missiles-prehistoric-hunters-planned-ahead-Throwing-rocks-effective-weapons-early-humans.html

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 12: Uovo fossile; altezza cm.7 (da colline moreniche di Carpeneto di Pozzuolo del Friuli).

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.





 FOTO 13: tre prospettive del ciottolo di lumachella con inclusioni fossili di branchie di crinoidi , o GIGLI DI MARE (Giurassico: circa 150 milioni di anni fa).

Luogo del ritrovamento: il terreno di una vigna a Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, in via Orgnano.

Nella foto successiva possiamo osservare l'aspetto del GIGLIO DI MARE:


 


FOTO 14: Impronta di mollusco in arenaria: il foro è stato formato dal corpo del mollusco, del quale,  sul lato opposto, sono rimaste le tracce della conchiglia; cm.8 (da colline moreniche di Carpeneto di Pozzuolo in Friuli).

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.


 FOTO 15: Legno fossile (altezza 20 cm.) ritrovato sulle colline moreniche di Carpeneto di Pozzuolo (Friuli). E' un pezzo che ho scoperto quando avevo 12 anni, vicino all'orto di casa.


 FOTO 16: A2-Impronta fossile di foglia; altezza cm.8 (da colline moreniche di Carpeneto di Pozzuolo in Friuli).

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.



FOTO 17: Forma spiraliforme su blocco di arenaria, possibile serpe di mare; altezza cm.15 (da colline moreniche di Carpeneto di Pozzuolo in Friuli).

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 18: Sasso di arenaria con impronte di calamari. Misure cm.8 (da morene di Carpeneto di Pozzuolo in Friuli)

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 19: Forma allungata, piatta, ricoperta di arenaria, non ancora identificata. Cm. 8; nella foto è a grandezza naturale.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 20: Ciottolo calcareo con inpronte di piccole conchigliette. Cm.7 altezza.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 21: Strano reperto in arenaria.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.



FOTO 22: frammenti di molluschi fossili.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.


FOTO 23:  frammento di antica terracotta. Misure cm.10

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.


FOTO 24: dente fossile con incrostazioni. Misure 6 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.




FOTO 24:  dente fossile mineralizzato. Misure 5,5 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.


FOTO 25:  dente fossile mineralizzato. Misure: 5 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.


FOTO 26: altro frammento di legno fossile. Misure 4 cm d'altezza.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

 FOTO 27: Frammento di calcare-arenaria con piccolo foro da parte a parte, lineare e preciso. Misure 8 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

 FOTO 28: Mollusco fossile su arenaria. Misure: 8 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.



FOTO 29: Arenaria con inclusioni fossili simili a pesci. Misure: 12 cm.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 30: Arenaria con inclusa traccia fossile di animale. Misure cm.8

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 31: Impronta di felce fossile.

Provenienza: Alpi carniche. (L'ho avuta in regalo quand'ero bambina).

FOTO 32: Pesce fossile proveniente dalla Provenza. Oligocene. 35 milioni di anni. Un pezzo che ho acquistato 30 anni fa in un negozio di fossili e minerali a Udine, con certificato di garanzia. Misura del pesce cm.11.


FOTO 33: Molluschi fossili su roccia.

Luogo del ritrovamento: monti carsici. (Un regalo che ho ricevuto quand'ero bambina)

FOTO 34:  Reperto da identificare. Presenta due filari di piccole tacche. Misure cm.8.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.



 FOTO 35: Reperto non identificato.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 36: Reperto da identificare.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 37: Reperto da identificare.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 38: reperto da identificare, in arenaria. Misure 6 cm. Presenta l'impressione di una forma circolare alla sommità.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano.

FOTO 39: Un bellissimo sasso farinoso di sabbia bianca: al tocco, si sfarina. Misure: 19 cm. lunghezza.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano, a notevole profondità nello strato di arenaria bianca emerso durante uno scavo.


FOTO 40: frammento di terracotta che risale probabilmente ad epoca preistorica, essendo stato ritrovato nello stesso profondo strato di arenaria della figura triangolare e dei manufatti itifallici.

Luogo del ritrovamento: nel passaggio dietro l'ex asilo infantile di Carpeneto di Pozzuolo in provincia di Udine, via Orgnano, a notevole profondità nello strato di arenaria bianca emerso durante uno scavo.

FOTO 41: impronta di felce e di mollusco, da Alpi Carniche. Un dono che ho ricevuto da bambina.


FOTO 42: frammenti di ceramiche risalenti a qualche secolo fa, scoperte fra i campi arati di Carpeneto.

Tutte le foto presenti in questo album sono liberamente scaricabili e riproducibili.

ALBUM SU GOOGLE FOTO:

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