giovedì 20 dicembre 2018

L'IMPRONTA DI UN UOMO STRAORDINARIO

20 dic, 15:18



"Allorchè la coscienza umana ozia in folle, essa si restringe e perde qualsiasi senso di valore. Quando ciò accade, l'uomo smette di espandersi, di sperimentare il desiderio di espandersi. Il senso di "valer la pena" svanisce. E quando ciò accade, qualsiasi sorta di negazione o stupidaggine diviene possibile. Si potrebbe dire che la differenza essenziale tra un uomo di genio e un uomo ordinario è che l'uomo di genio ha un maggior potere di concentrarsi stabilmente sui suoi valori reali, mentre l'uomo ordinario perde sempre di vista il suo scopo e i suoi obiettivi, cambiando di ora in ora, talvolta addirittura di minuto in minuto". (Dal libro L'OCCULTO, di COLIN WILSON; pag.133)

IL GENIO NON POSSIEDE LIBERO ARBITRIO: Le opere dell'uomo di genio non sono guidate dallo studio e dal calcolo, ma sono "CIO' CHE EGLI E'", gli obiettivi della sua volontà e la sua essenza interiore sono la stessa cosa, egli è UNO, è l'incarnazione della stessa FORZA SUPERIORE che agisce attraverso lui, un "avatar" della divinità: la CONCENTRAZIONE è ciò che contraddistingue la sua azione dall'azione dell'uomo medio e dal semplice talento. Possiamo, infatti, constatare che gli uomini ordinari, più sono inconsistenti e più numerose sono le occupazioni che svolgono, le relazioni che coltivano, i viaggi che intraprendono, e così via; ovviamente tutto all'insegna della superficialità e dell'approssimazione. Il GENIO è lo STRUMENTO mediante il quale l'Universo concentra le energie più pure al fine di definire la sua polarità cosciente attraendo verso di essa la mente collettiva, il cui messaggio si concretizza nelle opere d'arte, nella filosofia, nella scienza e in tutti i campi in cui l'INTUIZIONE svolge un ruolo fondamentale. Il GENIO è una FORZA, un'ENERGIA PURA e, proprio per questo, il suo potere e la sua volontà sovrastano ogni altro proposito che la realtà possa suggerire; il GENIO non possiede LIBERO ARBITRIO in quanto persegue obiettivi superiori, la sua consapevolezza non permette indugi ed è espressione della necessità evolutiva universale. L'uomo che incarna questa FORZA non può scegliere di non seguire la propria volontà profonda, egli è CREATORE di realtà non perchè "decide" di esserlo (la decisione appartiene al dubbio) ma perchè E': la sua esistenza E' la sua OPERA, la parola d'ordine del GENIO è "CREO DUNQUE SONO", e l'alternativa alla realizzazione della sua volontà, in ogni campo, può essere solo la morte.

OGNI SUA OPERA E' UN ATTO D'AMORE: L'uomo speciale, colui che fa la differenza nella storia universale, non opera mai per secondi fini, non si attende nulla in cambio dal mondo, la sua missione è DARE, non ricevere, e qualora ricevesse elogi e riconoscimenti, lo riterrebbe superfluo e di nessuna importanza in confronto a ciò che lui è venuto a donare; inoltre non se ne farebbe mai vanto perchè ciò significherebbe porsi in una condizione di dipendenza e inferiorità. Gli individui comuni si vantano di ogni loro successo nel mondo, di ogni riconoscimento ricevuto, e lo fanno perchè le loro opere non sono superiori al mondo, e il plauso dei loro pari è l'unico obiettivo delle loro aspirazioni. Il GENIO pagherebbe qualsiasi prezzo e sarebbe disposto a qualsiasi sacrificio per realizzare le sue idee, ogni sua azione, ogni suo obiettivo, ogni suo gesto è un ATTO D'AMORE per l'Universo, e solo per questo il suo spirito si irradia attraverso la sua opera, la considerazione e la lode non tolgono e non aggiungono nulla alla sua autostima.

L'unico obiettivo del GENIO è la realizzazione della sua OPERA, il suo contributo all'evoluzione universale, egli non è mai concentrato su di sè, si dimentica di se stesso, la cura delle incombenze dell'esistenza pratica e mondana lo trovano impacciato e incapace, egli "levita" continuamente attratto da una dimensione superiore, al di là del tempo e dello spazio: la sua individualità, il suo benessere, la sua stessa vita vengono lasciati sempre un passo indietro nei confronti dei suoi più alti obiettivi. Potrebbe rinunciare alla salute, al benessere, alla vita stessa...ma non potrebbe mai rinunciare alla sua opera, poichè essa EQUIVALE A LUI, equivale alla sua esistenza, è la FORZA che sottende l'armonia di ogni sua cellula, di ogni suo respiro, di ogni sua energia vitale.

IL GENIO E' COME UN SONNAMBULO: non è mai del tutto cosciente delle forze immani che lo possiedono, le sue creazioni precedono la comprensione del loro significato profondo; non è mai completamente soddisfatto del servizio che offre alla sua FORZA: l'opera migliore sarà sempre quella che non è ancora stata compiuta, questa è la sua gioia e il suo tormento. Il talento comprende perfettamente ciò che vuole rappresentare e comunicare al mondo, ed è perfettamente compreso; il GENIO non è mai cosciente del messaggio profondo trasmesso dalle sue opere, il suo "io" cosciente rimane sempre un passo indietro rispetto alle visioni e alle idee della sua FORZA, che ha sede nelle profondità dell'inconscio, la cui volontà è infinitamente superiore a quella della personalità cosciente che deve operare nel mondo. L'UOMO COMUNE è dominato soltanto dalla sua maschera sociale, non possiede un impulso alla conoscenza e alla creatività al di là delle sue esigenze esistenziali, mentre l'inconscio funge da sabotatore delle sue aspirazioni, al contrario il GENIO persegue i suoi autentici ideali.


"Il talento è ciò che è nei poteri dell'uomo. Il Genio è ciò nei cui poteri è un uomo". (James Russell Lowell: poeta statunitense; 1819-1891)

Per l'UOMO STRAORDINARIO le consuetudini dell'individuo ordinario sono un veleno dell'anima: egli non può creare legami che compromettano la libertà del suo GENIO; qualsiasi legame, familiare o di altro genere, costituirebbe qualcosa "in più" di eccessivamente ingombrante, perchè egli è TUTTO IN SE STESSO, un essere REALIZZATO E COMPLETO, a cui nulla vi è da aggiungere e che non sente alcun bisogno di relazione che non sia il profondo legame con la sua FORZA. Qualsiasi relazione che non abbia a che fare con la sua missione è in dissonanza con il suo Sè profondo e perciò viene rigettata, oppure si trasforma in un'infelice consuetudine. Il GENIO è maschio e femmina in sublime armonia, è COMPRENSIONE e CREATIVITA', nulla vi è da aggiungere alla sua perfezione. E' integrità ed INTERIORIZZAZIONE e in lui non esiste alcuna forma di superficialità.

L'IRRAZIONALITA' è la sua matrice, poichè ogni sua intuizione proviene dal profondo e supera la realtà che gli occhi possono osservare o che la ragione può analizzare; il GENIO non è mai connesso alla pura realtà, ma all'ALTROVE, pur comunicando con il mondo, la sua esistenza si svolge ad un altro livello di realtà, ed è estraneo ai parametri del senso comune.


Il GENIO non è mai figlio del suo tempo, non ha razza, non appartiene a nessuna bandiera e a nessuna nazione, le sua opere hanno sempre un indirizzo UNIVERSALE: egli è catalizzatore di FORZE SUPERIORI ed ASSOLUTE.

Una personalità geniale sarà sempre contrassegnata da un'estrema semplicità ed il suo entusiasmo infantile non si riduce con l'età o con l'accumulo di esperienze, come succede alla maggior parte degli individui, ma la vivacità del suo spirito è infinita come l'energia dell'Universo. L'uomo ordinario, allorchè accresce la sua cultura e la sua posizione sociale, assume un atteggiamento altrettanto solenne e altezzoso e del suo lato infantile, comprensivo e creativo, non rimane più nulla. L'ultima spiaggia dell'uomo ordinario è l'aridità.

Il GENIO possiede una personalità estrema: ogni suo sentimento e ogni sua azione avranno sempre un carattere eccessivo, saranno portati all'esagerazione, a volte fino alla suprema esaltazione; la moderazione, l'equilibrio, appartengono al mistico, mai al DEMONE CREATIVO: egli è il grande alchimista che si nutre di sofferenza e di passione, la forgia e la trasforma in sublime creatività. L'infelicità dell'uomo è la felicità della sua FORZA SUPERIORE, l'energia di cui si nutre per dipingere la tavolozza del futuro. La sua energia è simile
alla massa critica di un'esplosione atomica e se non viene incanalata seguendo l'indirizzo della FORZA SUPERIORE può degenerare creando squilibri pericolosi e autodistruttivi.

Un'opera geniale non sarà mai soggettiva, non rispecchierà mai le particolari vicissitudini della vita individuale dell'autore, sarà sempre indirizzata a cogliere l'UNIVERSALE NEL PARTICOLARE, la sua visione non appartiene al breve tratto di un'esistenza, ma all'ETERNITA'. La dimensione quotidiana di una personalità geniale è generalmente squallida, monotona e priva dell'empatia prodotta dalla vicinanza dei propri simili, non c'è nulla di brillante, nessuna stella sfavillante; il genio è condannato alla solitudine, a non poter condividere i propri entusiasmi, a sacrificare se stesso in nome del MESSAGGIO che sarà destinato a raggiungere un futuro lontano; tutto il fulgore, la grandezza, la gratificazione dimorano nella sua interiorità. La mente del GENIO non appartiene a lui, ma alla sua FORZA. Egli osserva il mondo con il distacco di un semplice spettatore, non tiene in alcuna considerazione l'approvazione altrui ed è molto geloso della propria indipendenza.


Alla fine il GENIO raduna in sè le caratteristiche in embrione dell'umanità futura, del prossimo salto evolutivo che vedrà l'esplosione di inconcepibili facoltà sopite, il superamento di ogni limitazione attraverso la connessione con il potenziale infinito; non ci sarà più bisogno di "masse", di mediocrità, di omologazione: solo universi che comunicano con altri universi, assoluti e, al contempo, interconnessi. Ma questo sarà un altro mondo, un altra èra, un'altra storia.

Alessia Birri


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