lunedì 31 dicembre 2018

RIFLESSIONI SULLA BANALITA' DEL MALE


31 dic, 16:40

"Ciò che gli esperimenti sembrano dimostrare è che quando la mente è fresca, cioè sveglia e interessata, i suoi poteri sono notevoli. La ripetizione li ottunde. Ma cos'è la noia? E' una sorta di scoraggiamento, un infiacchimento della volontà, dovuto alla sensazione che non ne valga proprio la pena. Ciò che i risultati di Rhine mostrano chiaramente è che i poteri psichici dell'uomo sono più grandi allorchè la sua volontà è risvegliata, e calano radicalmente allorchè questa si infiacchisce. E, se presupponiamo un certo elemento psichico nella propensione all'incidente, anche questo può essere spiegato mediante il risultato...Ma cos'è la propensione alla sconfitta? E' fondamentalmente uno stato mentale indotto dall'ignoranza". (COLIN WILSON; dal libro L'OCCULTO; pag.131. JOSEPH RHINE - 1895-1980, citato in questo brano, fu un parapsicologo statunitense. Gli esperimenti da lui diretti all'Università di Harvard consistevano in tentativi di trasmissione telepatica di immagini e pensieri. Migliaia di tentativi sembrarono portare risultati interessanti. Nella foto: COLIN WILSON)

La nostra MENTE COSCIENTE è apparentemente legata ad una realtà determinata, coerente e, al contempo, limitata, come una mosca sulla carta moschicida. Ma noi siamo venuti al mondo per smantellare la struttura della realtà che conosciamo, non per esserne prigionieri, trasmutando di volta in volta il nostro modo di concepire l'UNIVERSO e noi stessi. Questo è il senso della vita: la realizzazione di un'ANIMA IMMORTALE, un frammento del TUTTO che diviene egli stesso TUTTO, Universo fra miliardi di universi, di un fuoco inestinguibile. Per ottenere questo bisogna andare in PROFONDITA': in superficie la realtà è granitica, immutabile; in profondità svela la sua essenza illusoria e mutevole. Ogni errore traccia il sentiero verso un equilibrio più elevato e duraturo, ogni esperienza conduce all'ASSOLUTO, se intrapresa con passione, a prescindere da interessi meschini e passeggeri, al di là del fatto che si sia rimasti affascinati da un'illusione.

Il vero male in realtà non è un crimine, o una nefandezza, o qualsiasi altro tremendo errore nei nostri confronti o nei confronti altrui commesso liberamente per impeto o per convinzione; il vero male a cui la PSICHE umana può soccombere fatalmente è la DIPENDENZA dovuta all'assenza di PENSIERO CRITICO, che porta alla MECCANICITA', che trascina verso l'APATIA, che affoga nella MORTE, ovvero l'estinzione dell'energia necessaria alla realizzazione dell'ANIMA. Il vero male è la BANALITA'. L'uomo che trascina la propria esistenza nella banalità è infinitamente peggiore del peggiore dei criminali, dei serial killer o dei fanatici di qualsiasi fazione: egli è il vero pilastro delle dittature, dei crimini contro l'umanità, dei soprusi, e dal fondo della sua visione limitata e ottusa dell'esistenza, è pronto a sottoscrivere qualsiasi delitto per il più piccolo dei propri tornaconti, per la propria sicurezza, per non turbare l'ordine stabilito in cui può languire assieme alle sue certezze delegando ad altri le responsabilità di una coscienza che non possiede, perchè non possiede un'ANIMA, non si è mai avviato in lui alcun processo evolutivo.

Il "cattivo", il criminale guidato dalla convinzione della sua visione, seppur distorta, ha già innescato le premesse della propria trasformazione, la sua energia è attiva, ma l'INDIFFERENTE sarà destinato a soffrire per nulla, il suo legame con l'INFINITO non è mai stato conseguito, egli è soltanto l'humus dal quale emergono i peggiori regimi e le peggiori forme di barbarie della storia. Le occupazioni dell'esistenza ordinaria, la ripetitività, la ricerca del benessere, la preoccupazione per la propria esistenza...divengono letali per l'uomo se non sono controbilanciate da obiettivi superiori, che superino per importanza le sue necessità immediate, le sue aspettative, la sua stessa vita, siano essi giusti o sbagliati. SBAGLIA, SEGUI LE PIU' TURPI IDEOLOGIE, COMMETTI LE PEGGIORI NEFANDEZZE, MA SII VIVO, SII RESPONSABILE DELLE TUE AZIONI, NON AGIRE MAI MECCANICAMENTE. Perciò non bisogna temere il fanatico, il despota o l'assassino, ma l'UOMO COMUNE, guidato unicamente dalla propria soddisfazione, privo di PENSIERO, di slancio, di COSCIENZA; egli può essere identificato con il languido borghese acculturato pieno di spocchia, con il burocrate o con il bruto dei bar e degli stadi: essi sono parte dello stesso enorme magma che costituisce la maggior parte dell'umanità: quello dei mai nati, inutili, indifferenti e più letali di qualsiasi veleno.

“Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, nè demoniaco nè mostruoso” (HANNAH ARENDT - 1906 - 1975; scrittrice e filosofa tedesca. FOTO: un'opera di GRANT WOOD)

L'INDIFFERENTE legato a doppio filo alle soddisfazioni della sua esistenza personale, privo di pensiero e di visione, dipenderà da tutto: da ciò che gli altri pensano di lui, dalla sicurezza, da relazioni tossiche create per sfuggire al suo vuoto esistenziale, dalla famiglia, dalla società, dalla quantità di averi che avrà accumulato, dalla reputazione, ecc...e così, nel tentativo di crearsi un'esistenza immune da ogni pericolo e responsabilità non fa che aumentare le proprie DIPENDENZE, vulnerabilità, fragilità e sofferenze. Non vi è nessuno al mondo che possa essere ferito come colui che dipende dagli altri, la cui volontà non scaturisce dall'interno, ma viene indotta esclusivamente da fattori esterni a lui, egli può essere schiacciato in qualsiasi momento.

“Questo allontanarsi dell’Ente nella sua totalità, che nell’angoscia ci assedia, ci opprime. Non rimane nessun sostegno. Nel dileguarsi dell’Ente, rimane soltanto e ci soprassale questo Nessuno”. (Martin Heidegger: filosofo tedesco - 1889-1976; dal libro "Segnavia, 1967". FOTO: sculture surrealiste di BRUNO CATALANO).

Tutto ciò che proviene dal profondo, dalla PASSIONE e dall'ardore del PENSIERO di un'anima in movimento, non importa se giusto o sbagliato, se di destra o di sinistra, se bianco o nero, o se persegue la peggiore delle ideologie: esso è materiale alchemico che nel tempo si trasmuterà inevitalmente in ORO. E' l'UOMO COMUNE il peggiore nemico più che l'avversario ideologico; solo per fare alcuni esempi: l'UOMO COMUNE è colui che getta i suoi rifiuti nell'ambiente, che si mostra generoso con ciò che gli avanza, il burocrate che esegue con freddezza le disposizioni di una legge iniqua, colui che risponde puntualmente agli appelli del consumismo, è colui che legge i libri solo per svago, o che per noia distrugge la vita altrui... è lui, l'UOMO COMUNE, banale, anonimo, inutile, il veleno che scorre nelle vene del mondo. L'UOMO COMUNE E' UN MOSTRUOSO SIGNOR NESSUNO, IL MEFITICO MAGMA CHE UCCIDE TUTTO CIO' CHE SFIORA. A questo basso livello esistenziale si innescano pensieri negativi e sentimenti di paura: ansia, ipocondria, noia...quest'ultima è l'apoteosi della miseria interiore. Non c'è nessuno che tema la morte come colui che è privo di vita, di ideali e di pensiero critico, e generalmente concentrato solo su se stesso, considerando il mondo solo in base alla soddisfazione che ne può trarre, il parassita che consuma tutto senza offrire nulla.

"Se sapessimo quanti uomini sono già morti e quanto numerosi sono questi cadaveri che governano la nostra vita, lo spettacolo di questo orrore ci farebbe perdere la ragione" (GEORGES IVANOVIC GURDJIEFF; 1866-1949. FOTO: murales dell'artista spagnolo GONZALO BORONDO)

Così come la profonda COSCIENZA riconosce la propria eternità, e non si percepisce come qualcosa di finito nel tempo e nello spazio, la nostra ESSENZA CREATIVA è inscindibile dalla cognizione dell'INFINITO: la CREATIVITA' illimitata nel nostro mondo appartiene solo all'uomo, e corrisponde alla possibilità di dare corpo all'immaginazione seguendo la propria volontà, e di farlo illimitatamente. Tutto ciò che fa dell'uomo un mezzo per la realizzazione della COSCIENZA UNIVERSALE è inseparabile dalla sua tensione verso l'INFINITO, dalla sua CREATIVITA': se l'uomo non fosse CREATORE non sarebbe nemmeno un uomo, ma un essere meccanico che segue gli impulsi prestabiliti della propria natura, avrebbe un posto determinato nel sistema del mondo senza alcuna speranza di mutare, o elevare la propria condizione; sarebbe simile a tutti gli altri animali che popolano il pianeta.

"Considerate la vostra semenza. Fatti non foste per viver come bruti, ma seguir virtute e canoscenza". (Dante Alighieri - Divina Commedia)

La ricerca del piacere personale è del tutto naturale, ma non sarà mai soddisfacente per l'uomo, nemmeno se egli conquistasse tutti i troni e tutti gli onori del mondo; nemmeno se egli fosse amato e adorato da tutte le persone che stima: essa è il primo gradino nella ricerca della FELICITA'; ma la FELICITA' è un movimento che racchiude in sè una dimensione infinita, come tutti i desideri, i pensieri e le illusioni che accompagnano l'esistenza, non potrà mai rivelarsi conclusiva. La CALMA INTERIORE, il NUCLEO SPIRITUALE dell'uomo, la cognizione del suo profondo EQUILIBRIO E STABILITA' sarà il Drago alato che lo condurrà attraverso la totalità della visione superiore che trasmuterà il mondo.

Cos'è che fa dell'uomo un vero Uomo? IL SUO ESSERE UNIVERSALE. Considerando l'UNIVERSO come un gigantesco computer, dalle potenzialità illimitate, che "genera" informazione e, allo stesso modo, "accumula" informazione, accrescendo la complessità delle interazioni all'infinito, possiamo considerare l'evoluzione interiore dell'uomo analoga al panorama tecnologico in cui operiamo, senza temere un paragone azzardato. Qual'è la caratteristica fondamentale di un prodotto tecnologico evoluto? IL SUO ESSERE UNIVERSALE, non circoscrivibile a funzioni specifiche e limitanti, così che ogni oggetto tecnologico evoluto contiene in sè le funzioni di molti altri strumenti, fino al massimo livello d'integrazione che sarà raggiunto in futuro. Cosa distingue un individuo ordinario da un genio creativo? Al genio creativo appartiene una visione telescopica, superiore e globale della realtà, perciò più profonda, mentre l'uomo ordinario non può elevare il proprio interesse al di là di se stesso, dei suoi piaceri, del suo benessere, del suo clan, del suo Paese...insomma, di tutto ciò che egli percepisce come SUO e che crede essere legato alla propria sicurezza e felicità. Cosa distingue una CIVILTA' evoluta dalla BARBARIE? IL SUO CARATTERE UNIVERSALE, l'integrazione e la scomparsa di ogni induzione alla diversificazione in ruoli, classi sociali e appartenenze, l'estensione UNIVERSALE delle opportunità; mentre una civiltà arretrata tende, al contrario, alla diversificazione dei ruoli, alla separazione, alla costituzione di privilegi e al senso di appartenenza. TUTTO CIO' CHE E' SUPERIORE NON E' CIRCOSCRIVIBILE E IL SUO REQUISITO E' LA TENSIONE ALL'INTEGRAZIONE UNIVERSALE.

 "Io potrei viver confinato in un guscio di noce, e tuttavia ritenermi signore d'uno spazio sconfinato". (Shakespeare - Amleto)

Qual'è il maggiore alleato di ogni DITTATURA e di ogni deterioramento della CIVILTA'? E' l'anima sopraffatta dalla ricerca della soddisfazione personale, dalle occupazioni dell'esistenza ordinaria, che non ha coltivato obiettivi superiori...l'anima che non ha tessuto il legame con l'ENTE infinito, che si è ripiegata su se stessa. Il SENSO DEL NULLA ha pervaso da millenni ogni anfratto della mente umana, è stato il baratro in cui essa ha dovuto precipitare per raggiungere le condizioni necessarie ad un passo evolutivo mai avvenuto prima. Fu inevitabile che ciò accadesse. Durante tutti questi lunghi secoli e millenni di oblio, solo pochissimi individui mantennero il legame con le proprie facoltà psichiche, rimasero puri, riuscendo a percepire la calma imperturbabile del proprio nucleo profondo, l'unico luogo dal quale scaturiscono i veri poteri sulla realtà. Con il favore di pulsioni autodistruttive, l'uomo dimentica di essere creatore della propria realtà, sentendosene prigioniero, irrimediabilmente sopraffatto, creando sempre più dipendenze esteriori abbassa la propria tensione, distrugge l'energia più pura lasciando il suo cocchio nelle mani di forze straniere, distruttive e brutali. Non può esistere nulla, nell'universo, che possa essere così deforme e repulsivo di un'individuo senz'anima, che pure parla, si muove, sembra essere posseduto dall'energia inesauribile di un'automatismo perenne...ma non c'è più NESSUNO al comando. Il Nulla ha spento ogni sua scintilla in embrione e ha lasciato dietro di sè un'ologramma senza alcun valore. Purtuttavia quest'ologramma soffre, ma le sue sofferenze portano a nulla, poichè solo la sofferenza consapevole è utile; ricava energia per mille occupazioni, ma è mosso da un'energia straniera, aliena, il cui porto è la desolazione.

Quando il tuo spirito è desto, quando sei giunto all'"ESSERE" perdendo l'inconsistenza ologrammatica della superficialità, qualsiasi sventura non ti sembrerà che un breve passo in un cammino senza fine, il magnetismo invincibile del tuo "centro" manterrà il tuo equilibro con la sua forza imperturbabile, comprenderai profondamente di non essere mai stato solo, che tutte le forze dell'Universo hanno sempre cospirato alla tua realizzazione, che la tua mente, i tuoi pensieri, i tuoi sforzi...non sono elementi parziali e isolati, ma veicoli di evoluzione UNIVERSALE connessi ad ogni altra mente, pensiero e volontà.

 "La via incomincia soltanto alla sommità della scala, cioè dopo l'ultimo gradino o l'ultima soglia, ad un livello molto al di sopra della vita ordinaria". (PETR DEMJANOVIC USPENSKIJ - 1878-1947 - filosofo russo; dal libro "Frammenti di un insegnamento sconosciuto")

Il male non è rappresentato da colui che si è arreso, le cui delusioni hanno momentaneamente frenato il suo entusiasmo: ciò che è venuto ad ESSERE, giammai potrà non ESSERE. Il male non è in colui che commette errori in seguito alle deduzioni del suo pensiero, per quanto nefaste possano essere le sue azioni, prendendosi il peso di una terribile responsabilità...il male si trova nella SUPERFICIALITA', nell'INDIFFERENZA, nella BANALITA', il male è colui che non "è", che non è mai stato e che, probabilmente, non sarà mai.

Alessia Birri


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