martedì 9 ottobre 2018

ATRAMKHASIS

ATRAMKHASIS - versione paleobabilonese del poema in lingua accadica (1700 a.C.)

Quando gli dei erano uomini,
Sottostavano alla corvée, portavano il canestro di lavoro;

il canestro di lavoro degli dei era troppo grande,
il lavoro oltremodo pesante, la fatica enorme ;

i grandi Anunnaku, i sette,
avevano imposto la corvée agli Igigi:

Anu, il loro padre, era il re,
il loro mentore era l'eroe Enlil;

il loro maggiordomo era Ninurta,
e il loro gendarme Ennugi.

Essi avevano battuto le mani,
avevano gettato le sorti, e così gli dei si erano suddivise le competenze:

Anu era salito in cielo,
Enlil aveva preso per sé la terra con gli esseri viventi;

il chiavistello, lo sbarramento del mare,
essi avevano dato ad Enki, il principe.

Quelli di Anu salirono in cielo,
quelli di Enki scesero nell'Apsu;

quelli del cielo ... erano esentati dalla corvée,
mentre agli Igigi fu imposto il canestro di lavoro.

Gli dei iniziarono a scavare i fiumi,
essi aprirono i canali, la vita del paese;

gli Igigi scavarono i fiumi,
aprirono i canali, la vita del paese;

gli dei scavarono il fiume Tigri,
e l'Eufrate dopo.

nelle fonti,
essi installarono;

(testo mancante)
l'Apsu, (testo mancante)...del paese.

il suo interno,
essi sollevarono la sua punta;

tutte le montagne,
essi contarono gli anni della corvée;

la grande laguna:
gli anni essi contarono della corvée;

per 2500 anni gli Igigi l'enorme
corvée sopportarono giorno e notte;

Essi però mugugnavano, rodendosi il fegato,
rimuginando, mentre scavavano:

"Orsù! al nostro soprintendente, il maggiordomo, vogliamo
rivolgerci,
affinché egli ci liberi dalla nostra pesante corvée;

il signore, il mentore degli dei, l'eroe,
orsù, snidiamolo dalla sua abitazione!"

Enlil, il mentore degli dei, l'eroe
orsù! snidiamolo dalla sua abitazione!"

Il dio ... aprì la sua bocca,
così parlò agli dei, suoi fratelli:

(testo mancante) il maggiordomo dei tempi antichi,

(righe 50-56 non conservate) 

"Orsù! Uccidiamo il maggiordomo,
liberiamoci dal giogo!

Alla (allora)] aprì la sua bocca e,
così parlò agli dei, suoi fratelli:

"Uccidiamo il maggiordomo dei tempi antichi,
un sostituto per lui Enlil stabilirà;

un secondo Enlil stabilirà,
(...lunga porzione di testo mancante...)

"Il mentore degli dei, l'eroe,
orsù!, snidiamolo dalla sua abitazione;

Enlil, il mentore degli dei, l'eroe,
orsù! snidiamolo dalla sua abitazione!

Ora, proclamate lo stato di guerra;
affrontiamo la guerra e la battaglia!"

Gli dei prestarono ascolto alla sua incitazione ;
nel fuoco gettarono i loro arnesi di lavoro,

le loro zappe essi gettarono nel fuoco,
con i loro canestri di lavoro fecero un falò.

Partiro]no quindi marciando compatti verso la porta del santuario dell'eroe Enlil.

Era notte, da poco passata la mezzanotte,
quando) il tempio fu circondato e il dio non ne sapeva nulla!

Era notte, da poco passata la mezzanotte,
quando l'Ekur fu circondato ed Enlil non ne sapeva nulla!

Kalkal notò qualcosa e si mise all'erta ...,
tirò il chivistello ed osservò attentamente.

Kalkal svegliò subito Nusku
ed assieme si misero ad ascoltare il rumoreggiare degli Igigi.

Nusku svegliò allora il suo padrone,
buttandolo letteralmente giù dal letto:

"Mio signore, la tua casa è circondata.

Partirono quindi, marciando compatti
verso la porta del santuario dell'eroe Enlil.

Era notte, da poco passata la mezzanotte,
quando il tempio fu circondato e il dio non ne sapeva nulla!

Era notte, da poco passata la mezzanotte,
quando l'Ekur fu circondato ed Enlil non ne sapeva nulla!

Kalkal notò (qualcosa) e si mise all'erta ...,
tirò il chiavistello ed osservò attentamente (testo mancante...)

Kalkal svegliò subito Nusku
ed assieme si misero ad ascoltare il rumoreggiare degli Igigi.

Nusku svegliò allora il suo padrone,
buttandolo letteralmente giù dal letto:

"Mio signore, la tua casa è circondata,
la battaglia è giunta ormai alla tua porta!

Enlil, la tua casa è circondata,
la battaglia è giunta ormai alla tua porta!".

Enlil fece portare le armi nella sua abitazione.

Enlil aprì allora la sua bocca,
così si rivolse al suo araldo Nusku:

"Nusku, spranga la tua porta,
prendi le tue armi e poniti a mio scudo".

Nusku sprangò la sua porta
prese le sue armi e si pose a scudo di Enlil.

Nusku aprì la sua bocca,
così parlò all'eroe Enlil:

"Mio signore, la tua faccia è del colore di tamarisco!
Essi sono i tuoi propri figli, perché hai paura?

Enlil, la tua faccia è del colore di tamarisco!
Essi sono i tuoi propri figli, perché hai paura?

Manda messi da Anu, perché lo facciano scendere giù,
e da Enki, perché lo conducano al tuo cospetto".

Egli mandò messi ed Anu fu fatto venire giù,
ed Enki fu condotto al suo cospetto.

Anu era presente, il re del cielo,
il re dell'Apsu, Ea teneva le orecchie aperte;

Quando i grandi Anunnaki furono seduti,
Enlil si alzò, la seduta fu dichiarata aperta:

Enlil aprì allora la sua bocca,
così parlò ai grandi dei:

"Proprio contro di me si stanno rivoltando!
Debbo ora io ingaggiare una battaglia?

Che cosa non ho visto con i miei propri occhi:
la battaglia ha raggiunto la mia porta!"

Anu aprì allora la sua bocca,
così parlò all'eroe Enlil:

"Il motivo per cui gli Igigi
si sono accalcati alla tua porta,
Gli dèi Anunnaki si ritrovano assieme per decidere cosa fare.

vada Nusku ad accertarlo!

Le disposizioni ...(testo mancante)
ai tuoi figli "

Enlil allora aprì la sua bocca,
così parlò all' araldo Nusku:

"Nusku, apri la tua porta,
prendi le tue armi e recati all'assembramento;

davanti all'assemblea di tutti gli dei

Enlil aprì la sua bocca,
così parlò agli dei, suoi fratelli:

"Proprio contro di me si stanno rivoltando!
(lunga porzione di testo mancante)

Che cosa non ho visto con i miei propri occhi:
la battaglia ha raggiunto la mia porta!"

Anu aprì allora la sua bocca,
così parlò a suo fratello, l'eroe Enlil:

"Il motivo per cui gli Igigi si sono accalcati alla tua porta,
vada Nusku ad accertarlo!

Inginocchiati, quindi alzati e ripeti il nostro messaggio,

dicendo: "Anu, vostro padre mi ha inviato a voi
e il vostro consigliere, l'eroe Enlil,

il vostro maggiordomo, Ninurta
e il vostro gendarme, Ennugi.

Chi è l'istigatore dell'insurrezione?
Chi è il promotore delle ostilità?

Chi è colui che ha incitato alla lotta,
e al combattimento ... contro Enlil?"

Nel suo (...testo mancante...) Enlil.

Nusku si recò all'assemblea di tutti gli dei,
si inginocchiò, si alzò e il loro messaggio egli spiegò,

dicendo:"Anu, vostro padre mi ha inviato a voi
e il vostro consigliere, l'eroe Enlil,

il vostro maggiordomo, Ninurta
e il vostro gendarme, Ennugi.

Chi è l'istigatore dell'insurrezione?
Chi è il promotore delle ostilità?

Chi è colui che ha incitato alla lotta,
e al combattimento ... contro Enlil?"

Nel suo (...testo mancante...) Enlil:

"Tutti noi dei insieme abbiamo dichiarato la guerra,
convocando un'assemblea nelle fosse scavate:

il canestro di lavoro troppo grande ci stava quasi uccidendo,
tanto era pesante il nostro lavoro, eccessiva la nostra fatica.

E così noi dei, tutti insieme
ci siamo pronunziati unanimemente di rivoltarci contro Enlil!"

Nusku prese le sue armi (...testo mancante...)
andò (...testo mancante...)

"Mio signore, nel luogo dove tu mi avevi inviato,
io mi recai, (...testo mancante...);

io informai (...testo mancante...), la grande (...testo mancante...)

"Tutti noi dei insieme
abbiamo dichiarato la guerra,
convocando un'assemblea nelle fosse scavate:

il canestro di lavoro troppo grande ci stava quasi uccidendo,
tanto era pesante il nostro lavoro, troppo grande la nostra fatica.

E così noi dei, tutti insieme,
ci siamo pronunziati unanimemente di rivoltarci contro Enlil!"

Appena Enlil udì questo discorso,
sulle sue guancie cominciarono a scendere le lacrime.

Enlil riflettè sul suo ( = di Nusku) discorso,
e così parlò all'eroe Anu:

"Con te in cielo io salirò",
   
(righe 171-188 non conservate) 

il canestro di lavoro ci stava quasi uccidendo,
tanto era pesante il nostro lavoro, troppo grande la nostra fatica.

E così noi dei, tutti insieme,
ci siamo pronunziati unanimemente di rivoltarci contro Enlil!"

Appena Enlil ascoltò questa risposta,
sulle sue guancie cominciarono a scendere le lacrime.

Enlil fu frastornato da ciò che aveva appreso,
e così parlò a suo fratello Anu:

"Con te in cielo io salirò,
riprenditi le competenze, riappropriati dei tuoi poteri;

Quando gli Anunnaki saranno seduti davanti a te,
convoca un altro dio, siano affidate a lui le mie competenze".

Anu aprì la sua bocca,
così parlò al dio, suo fratello:

"Di quale colpa li possiamo accusare?
Oltremodo pesante era il loro lavoro, insopportabile la loro fatica;

ogni giorn]o la terra (...testo mancante...)
il lavoro era troppo pesante e noi potevamo udire il lamento!


Ma ora dobbiamo ottemperare ad una incombenza:

"è presente Belet-ili, la dea-madre;

possa la dea-madre partorire creando,
in modo che l'uomo possa portare il canestro di lavoro degli dei".

Essi convocarono la dea e chiesero
alla dea-madre degli dei, la saggia Mami:

"Tu sei la dea-madre, creatrice dell'umanità,
crea l'uomo primigenio, ché possa portare il giogo;

possa portare il giogo, l'incombenza di Enlil,
possa l'uomo sollevare il canestro di lavoro degli dei".

Nintu aprì la sua bocca
e parlò ai grandi dei:

"Io non ho il potere di fare ciò,
solo con l'aiuto di Enki è possibile la sua realizzazione;

è proprio egli che può rendere pura ogni cosa
che egli mi dia dell'argilla, in modo che io possa far ciò".

Enki aprì allora la sua bocca
e disse ai grandi dei:

"Per il primo, il settimo e il quindicesimo giorno del mese
voglio istituire un rito purificatorio, un bagno;

Che un dio venga immolato,
e quindi gli dei si purificheranno mediante immersione.

Con la sua carne e il suo sangue
possa Nintu mescolare l'argilla,

in modo che dio e uomo
siano mescolati insieme nell'argilla.

Che nei tempi futuri noi ascoltiamo il tamburo,
grazie alla carne del dio che vi sia l'etemmu;

che esso venga inculcato al vivente come suo marchio,
un marchio che non deve essere fatto cadere in oblio, l'etemmu!"

Nell'assemblea essi risposero "si",
i grandi Anunnaki,i responsabili dei destini.

Nel primo, settimo e quindicesimo giorno del mese
egli istituì un rito purificatorio, un bagno.

We'e, il dio che ha l'intelligenza,
essi immolarono nell'assemblea.

Con la sua carne e il suo sangue
Nintu mescolò l'argilla,

dio e uomo
Nintu mescolò insieme con l'argilla.

Nei tempi futuri il tamburo fece udire,
l'etemmu essa inculcò al vivente come suo marchio,
un marchio vi fu che non deve essere fatto cadere in oblio,l'etemmu!"

Dopo che essa ebbe mescolato la sua argilla,
convocò gli Anunnaki i grandi dei;

gli Igigi, i grandi dei
sputarono sulla sua argilla.


Nei tempi futuri essi ascoltarono il tamburo,
Enlil rimette l'incarico al padre, a causa della sofferenza degli dei suoi fratelli.

Grazie alla carne del dio vi fu l'ehemmu;

esso venne indicato al vivente come suo marchio,
un marchio vi fu, che non deve essere fatto cadere in oblio, l'ehemmu!"

Dopo che ebbe mescolato l'argilla,
essa convocò gli Anunnaki; i grandi dei

gli Igigi, i grandi dei
sputarono sull'argilla.

Mami aprì la sua bocca,
così parlò ai grandi dei:

"un com]pito mi avete affidato ed io l'ho portato a termine
e voi avete immolato il dio con la sua intelligenza;

la vostra pesante corvée io ho annullato,
il vostro canestro di lavoro ho imposto all'uomo,

così voi avete regalato il lamento all'umanità;
io infatti ho sciolto il vostro giogo, stabilendo l'esenzione dal lavoro".

Appena essi udirono questo suo discorso,
accorsero tutti e baciarono i suoi piedi, dicendo:

"Prima solevamo chiamarti Mami,
ora sia ‘Signora di tutti gli dei' il tuo nome!

Entrarono quindi nella casa del destino,
il principe Enki e la saggia Mami;

(righe 251-271 non conservate)

Mami aprì la sua bocca, così parlò ai grandi dei:

"il compito che mi avete affidato, io l'ho portato a termine;

alla specie umana che io ho partorito,
all'umanità
il vostro canestro di lavoro ho imposto;

voi avete regalato il lamento all'umanità;
avete infatti ucciso un dio assieme alla sua intelligenza!"

Appena essi udirono questo suo discorso,
accorsero tutti e baciarono i suoi piedi.

"Prima solevamo chiamarti Mama,
ora sia ‘Signora di tutti gli dei' il tuo nome!".

Entrarono quindi nella casa del destino,
il principe Ea e la saggia Mama;

quando egli ebbe radunato le dee della nascita,
estrasse la creta alla presenza di lei;

essa allora cominciò a recitare lo scongiuro,
mentre Ea, seduto davanti a lei, la assisteva.

Dopo che essa terminò il suo scongiuro,
essa prese 14 crumi di creta:
sette essa dispose a destra,
sette a sinistra;

tra di loro essa depose il mattone;
(...testo mancante...) il cordone ombelicale
(...testo mancante...) suo petto,

(...testo mancante...) la barba,
(...testo mancante...) la guancia del giovane;

nei fiumi e per strada
amoreggiavano la donna e il suo uomo.

Le dee-madri erano convenute,
sedeva là anche Nintu
e contava i mesi.

Nella casa dei destini essi aspettavano il decimo mese;
Giunse il decimo mese:

sbucciò allora le stecche, aprì l'utero;
splendente e gioiosa era la sua faccia:

copertasi il capo,
essa funse da levatrice.

Essa cinse i suoi lombi, mentre pronunziava la benedizione;
tratteggiò un cerchio con la farina e vi dispose dentro un mattone,

dicendo: "Proprio io ho creato, le mie mani l'hanno fatto;
la levatrice possa gioire nella casa della donna ‘consacrata';

Là dove la partoriente si sgrava
e la madre stessa del bimbo partorisce,

venga deposto il mattone per nove giorni!
Nintu, la dea-madre venga onorata;

Invoca Mami,la loro sorella,
loda la dea-madre, stendi la stuoia!

Quando il letto viene preparato,
possano insieme amoreggiare la donna e il suo sposo.

Quando la donna e il suo uomo celebrano lo sposalizio,
possa gioire Ishtar nella casa del suocero!

Per nove giorni venga celebrata una festa,
essi possano invocare Ishtar come Ishhara.

Nel (...testo mancante...) al tempo del destino
avete (...testo mancante...) chiamato .

(righe 307-327 non conservate)

tratteggiò un cerchio con la farina e vi dispose dentro un mattone,

dicendo: "Proprio io ho creato, le mie mani l'hanno fatto;
la levatrice possa gioire nella casa della donna ‘consacrata';

Là dove la partoriente si sgrava
e la madre stessa taglia il cordone ombelicale,

venga deposto il mattone per nove giorni!
la dea-madre venga onorata;

quando, per istituire il matrimonio,
essi nella casa del suocero osannano Ishtar,

loda la dea-madre,
loda Kesh;

(righe 12'-13' molto lacunose)

che essi gio]iscano per nove giorni,
fa sì che essi invochino Ishtar come Ishhara

al tempo del destino
(...testo mancante...)

L'uomo purifichi l'abitazione !

Il figlio a suo padre (...testo mancante...)

Essi si siedono
proprio egli porta (...testo mancante...)

Egli vide e (testo mancante...)
Enlil (...testo mancante...)

Essi afferrarono i (...testo mancante...)
nuove zappe e picconi essi modellarono;

essi costruirono grandi dighe
per procurarsi il cibo della gente, il nutrimento degli dei.

(righe 340-351 non conservate)

non erano ancora trascorsi 1200 anni,
che il paese si estese a dismisura, gli uomini divennero sempre più numerosi.

Il paese rumoreggiava come un toro,
il dio si inquietò per il loro frastuono.

Enlil udì il loro clamore;
così parlò ai grandi dei:

"Il tumulto dell'umanità mi è diventato insopportabile,
a causa del loro frastuono non posso prendere sonno!

Date l'ordine affinché vi sia un'epidemia!

(righe 361-363 non conservate)

Ma egli, Atramhasis - il suo dio è Enki - teneva le orecchie ben aperte.

Egli colloquiava con il suo dio,
e questi, il suo dio parlava con lui.

Atramhasis aprì la sua bocca,
così parlò al suo signore:

"Fino a quando  (...testo mancante...);
vogliono essi forse addossarci la malattia, fino a quando?"

Enki aprì la sua bocca,
così parlò al suo servo:

"Gli Anziani al tempo stabilito
si riuniscano a consulto nella tua casa!

Fate sì che gli araldi proclamino,
che essi facciano udire la loro voce nel paese:

"Non onorate i vostri dei,
non rivolgete preghiere alle vostre dee!

Recatevi alla porta di Namtar,
portate una focaccia davanti ad essa!

Possa l'offerta di farina essergli gradita,
cosicché egli possa arrossire di vergogna per il dono
e sollevi la mano".

Atramhasis accolse il suggerimento,
raccolse gli Anziani nella sua casa;

Atramhasis aprì la sua bocca,
così parlò agli Anziani:

"O Anziani, al tempo stabilito vi ho convocato,
il mio signore ha detto: Riunitevi a consulto nella tua casa!"

Fate sì che gli araldi proclamino,
che essi facciano udire la loro voce nel paese:

Non onorate i vostri dei,
non rivolgete preghiere alla vostra dea!

Recatevi alla porta di Namtar,
portate una focaccia davanti ad essa!"

Possa l'offerta di farina essergli gradita,
cosicché egli possa arrossire di vergogna per il dono
e sollevi la mano".

Gli Anziani ascoltarono le sue parole,
un tempio a Namtar essi costruirono nella città.

Essi diedero l'ordine e gli araldi proclamarono,
e questi fecero udire la loro voce nel paese.

Essi non onorarono più i loro dei,
non rivolsero preghiere alla loro dea!

Essi si recarono alla Porta di Namtar,
portarono una focaccia davanti ad essa!»

L'offerta di farina gli fu gradita,
cosicché egli arrossì di vergogna per il dono
e sollevò la mano".

Così l'epidemia si ritrasse da loro,
e gli dei poterono tornare ai loro sacrifici.

(...testo mancante...)
le loro sembianze tornarono sane. 

Non erano ancora trascorsi 1200 anni.

(...testo mancante...)
e sollevò la mano".

Così l'epidemia si ritrasse da loro,
e gli dei poterono tornare ai loro sacrifici.

(righe 414-415 non conservate)

Gli umani, resi uguali agli dei, ora possono prendere il loro posto nel logorante lavoro.
       
TAVOLA II

Non erano ancora trascorsi 1200 anni,
che il paese si estese a dismisura, gli uomini divennero sempre più numerosi.

Il paese rumoreggiava come un toro,
il dio si inquietò per il loro frastuono.

Enlil udì il loro clamore;
così parlò ai grandi dei:

"Il tumulto dell'umanità mi è diventato insopportabile,
a causa del loro frastuono non posso prendere sonno!

Tagliate gli approvvigionamenti per la gente,
che vi sia penuria di cereali per soddisfare la loro fame.

Adad trattenga la sua pioggia,
e sotto, l'inondazione non salga dall'abisso.

Possa soffiare il vento e seccare il suolo;
possano le nuvole gonfiarsi, ma non liberare la pioggia;

possano i campi diminuire i loro raccolti,
possa Nisaba bloccare le sue mammelle.

Non vi sia la gioia tra loro,
(...testo mancante...)  venga annullato.

Non vi sia (...testo mancante...)

(23 righe non conservate)

"Gli Anziani al tempo stabilito
si riuniscano insieme nella tua casa a consulto.

Fate sì che gli araldi proclamino,
che essi facciano udire la loro voce nel paese:

"Non onorate i vostri dei,
non rivolgete preghiere alla vostra dea!

Andate piuttosto alla porta di Adad,
portate una focaccia davanti ad essa!"

Possa l'offerta di farina essergli gradita,
cosicché egli possa arrossire di vergogna per il dono e sollevi la mano".

Egli di giorno faccia scendere la nebbia,
e di notte possa far cadere furtivamente la rugiada,
cosicché la terra produca di nascosto il doppio".

Un tempio ad Adad essi costruirono nella città.

Essi diedero l'ordine e gli araldi proclamarono,
e questi fecero udire forte la loro voce nel paese;

essi non onorarono i loro dei,
essi non rivolsero preghiere alla loro dea,

ma si recarono alla porta di Adad
e portarono una focaccia davanti ad essa.

L'offerta di farina gli fu gradita,
ed egli arrossì di vergogna per il dono e sollevò la mano".

Egli di giorno fece scendere la nebbia,
e di notte fece cadere furtivamente la rugiada;

i campi produssero furtivamente il grano,
la fame non li oppresse;

le loro sembianze ritornarono gradevoli

(44 righe non conservate)

...pose il suo piede.

Egli trascorreva i giorni piangendo,
e presentava oblazioni al mattino.

Egli soleva colloquiare con il dio,
prestando attenzione ai sogni.

Egli soleva colloquiare con Enki,
prestando attenzione ai sogni.

(...testo mancante...) tempio del suo dio,
(...testo mancante...) sedeva e piangeva.
(...testo mancante...) pose,
(...testo mancante) sedeva e piangeva.

Quando il corso d'acqua era calmo,
a mezzanotte, egli faceva un'offerta.

quando giungeva il momento di dormire,
egli si rivolgeva al corso d'acqua:

"Possa il corso d'acqua prenderla e il fiume trasportarla,
che (...testo mancante...)!

Al cospetto di (...testo mancante...), mio (...testo mancante...)
Possa vederla,

Possa egli (...testo mancante...)
cosicché io, di notte, possa avere un sogno"!

Dopo aver affidato al corso d'acqua il suo messaggio,
egli, rivolto al fiume, sedeva in lacrime;

sulla spiaggia (...testo mancante...)
all'Apsu giunse così la sua richiesta.

Enki udì il suo lamento,
convocò i suoi lahmu e disse loro:

"L'uomo che trascorre i giorni piangendo, è ........;
possa costui (...testo mancante...)

andate, l'ordine (...testo mancante...)
chiedetegli pure e riferitemi quale sia il problema del suo paese".

(35 righe non conservate)

In alto la volta del cielo fu sigillata
e sotto l'acqua non saliva dall'abisso;

la terra non partorì più,
l'erba non cresceva;

la gente non si vedeva.

I campi neri divennero bianchi,
l'ampia steppa era incrostata di sale.

Il primo anno essi si nutrirono raccogliendo erba,
il secondo anno essi esaurirono le riserve;

Venne il terzo anno,
e le loro sembianze divennero pallide a causa della fame.

Le loro facce erano coperte come da malto,
ed essi ansimavano come moribondi.

Le loro facce erano di colorito verdastro,
essi camminavano piegati per strada

Le loro ampie spalle si restrinsero,
le loro lunghe gambe si accorciarono;

Il compito che essi avevano ricevuto (...testo mancante...),
davanti a (...testo mancante...).

Essi erano presenti (...testo mancante...);
la decisione (...testo mancante...)

davanti a (...testo mancante...)

(24 righe non conservate)

Essi diedero l'ordine (...testo mancante...)
le barriere (...testo mancante...)

Nel quinto (...testo mancante...)
le barriere (...testo mancante...)
le barriere (...testo mancante...)
era fermo (...testo mancante...)

un melograno (...testo mancante...)
Egli era pieno di furore verso gli Igigi.

"Tutti noi, i grandi Anunnaki
avevamo all'unanimità deciso un piano.

Anu controllava Adad di sopra,
io controllavo la terra, sotto;

là dove Enki andò,
egli sciolse il giogo e istituì la libertà.

Egli procurò l'abbondanza per la gente,
ed esercitò il controllo con la bilancia".

Enlil aprì la sua bocca,
così parlò all'araldo Nusku:

"Che i 50 Lahmu siano condotti da me,
che essi si presentino al mio cospetto!"

I 50 Lahmu furono condotti da lui,
e l'eroe Enlil così li apostrofò:

"Tutti noi, i grandi Anunnaki
avevamo all'unanimità deciso un piano.

Anu controllava Adad di sopra,
io controllavo la terra, sotto;

là dove andaste voi,
avete sciolto il giogo e istituito la libertà.

Voi avete procurato l'abbondanza per la gente,
ed esercitato il controllo con la bilancia".

(...testo mancante...) del mare,
(...testo mancante...) ad (...testo mancante...)
(...testo mancante...) loro
(...testo mancante...) loro
(...testo mancante...) un piano,

(righe 7-9 non conservate)

Adad fece scendere la sua pioggia,
(...testo mancante...) riempì i campi,
e le nuovole coprirono (...testo mancante...)

"Non date da mangiare alla sua gente,
e non fornite loro l'approvvigionamento, l'abbondanza di Nisaba".

Ma il dio divenne sempre più preoccupato, mentre sedeva,
nell'assemblea degli dei fu sopraffatto dall'ira.

Enki divenne sempre più preoccupato, mentre sedeva,
nell'assemblea degli dei fu sopraffatto dall'ira.

(...testo mancante...) calunnia nella sua mano,
(...testo mancante...)

degli dei (...testo mancante...)
essi erano furibondi, l'un contro l'altro, Enki ed Enlil:

"Tutti noi, i grandi Anunnaki
avevamo per l'unanimità deciso un piano.

Anu controllava Adad di sopra,
io controllavo la terra, sotto;

là dove sei andato tu,
avevi il compito di sciogliere il giogo e istituire la libertà.

tu avevi il compito di procurare l'abbondanza per la gente,
ed esercitare il controllo con la bilancia".

(...testo mancante...) l'eroe Enlil.

(righe 1-30 non conservate)

"voi avete imposto il vostro canestro di lavoro all'uomo,
così voi avete regalato il lamento all'umanità;

voi avete immolato un dio assieme alla sua intelligenza,
ma ora voi dovete ..... e avete il compito di creare il diluvio,
è infatti il vostro potere che deve essere usato contro il vostro popolo!

Voi eravate d'accordo con il piano,
ma lo avete stravolto!

Facciamo sì che presti giuramento ....
il principe Enki!"

Enki aprì la sua bocca,
così parlò agli dei suoi fratelli:

"Perché mi volete far pronunciare un giuramento?
Dovrei forse alzare la mia mano contro la mia gente?

Il Diluvio del quale mi avete parlato -
Che cosa è? Io non ne ho idea!

Potrei forse io generare un diluvio?
Questo è opera di Enlil!

Possa egli scegliere e (...testo mancante...),
Possano SHullat e hanish andare avanti,

passa Errakal sradicare i pali d'ormeggio,
possa Ninurta andare e far traboccare le dighe!"

(righe 1-31 non conservate)

L'assemblea (...testo mancante...)
Non prestate attenzione a (...testo mancante...)

Gli dei stabilirono la distruzione totale,
35 ed Enlil compì un'azione perversa contro la gente.

Atramhasis aprì la sua bocca,
così parlò al suo signore:

TAVOLA III

Atramhasis aprì la sua bocca,
così parlò al suo signore:

(righe 3-10 non conservate)

Atramhasis aprì la sua bocca,
così parlò al suo signore:

"Illuminami sul significato del sogno,
affinché io ne comprenda l'inizio e la fine!"

Enki aprì la sua bocca,
così parlò al suo servo:

"Tu dici:"Cosa ho visto mentre dormivo?",
poni attenzione invece a quanto io ti dico:

Parete, acoltami!
Parete di canna, indaga ogni mia parola!

abbatti la tua casa, costruisci una nave,
abbandona la ricchezza, cerca la vita!

La nave che tu devi costruire -
le sue misure siano eguali,

(righe 27-28 non conservate)

come l'abisso ad essa falle un tetto.

Affinché Shamash non vi veda dentro,
chiudila ermeticamente sopra e sotto.

Che la struttura sia solida,
il bitume resistente, in modo che tu renda la nave sicura!

Io poi farò scendere per te
abbondanza di uccelli, ricchezza di pesci".

Egli aprì la clessidra e la riempì,
comunicandogli l'arrivo del Diluvio fra sette notti.

Atramhasis ricevette il messaggio,
e radunò gli Anziani alla sua porta.

Atramhasis aprì la sua bocca
e così parlò agli Anziani:

"Il mio dio è in disaccordo con il vostro dio,
Enki ed Enlil sono in guerra tra loro;
essi mi hanno buttato fuori dalla mia casa.

Poiché continuamente io riverisco Enki,
egli mi ha informato di questa situazione.

Io di conseguenza non posso più vivere nel vostro paese,
non posso più mettere piede nella terra di Enlil.

Io scenderò all'Apsu, per stare con il mio dio.
Questo è quanto egli mi ha ordinato".

Gli Anziani (...testo mancante...)

il falegname porta la sua ascia,
il giuncaio porta la sua pietra;

il bitume ha portato il ragazzo,
mentre il povero ha procurato il necessario.


egli (...testo mancante...)
Atramhasis
(...testo mancante...) ha portato (...testo mancante...)

tutto ciò che aveva d'argento, egli lo caricò sulla nave,
tutto ciò che aveva d'oro, egli lo caricò sula nave;

puri animali
grassi animali
egli catturò e fece salire a bordo;

gli alti uccelli del cielo,
il bestiame,

gli animali della steppa
nella nave egli fece entrare.

Quando fu compiuto il mese,
il suo popolo egli invitò.
(...testo mancante...) al banchetto, egli fece salire la sua famiglia.

Si mangiava a sazietà,
si beveva a sazietà!

Ma egli andava e veniva,
non poteva stare fermo, non riusciva ad accovacciarsi:
il suo cuore era infranto, vomitava bile!

La configurazione del tempo cambiò,
Adad tuonava tra le nuvole.

Quando egli percepì l'urlo di Adad,
pece fu portata ed egli sigillò la porta.

Mentre egli sprangava la sua porta,
Adad continuava a muggire tra le nuvole.

Al suo alzarsi, infuriarono i venti,
egli allora)ì tagliò la gomena e liberò la nave.

(...testo mancante...)  la tempesta;
(...testo mancante...)  vengono aggiogati.

Zu con i suoi artigli
strappa i cieli;

(...testo mancante...)  il paese,
come fosse un vaso, esso spezzò il suo frastuono.

Si sprigionò il diluvio,
la sua potenza si abbattè sulla gente come un'arma da guerra.

A causa del buio il fratello non vede più il suo fratello,
non erano più riconoscibili nel disastro.

Il Diluvio muggiva come un toro,
come un asino selvatico ragliante ululavano i venti.

Dense erano le tenebre, SHamash non c'era più,
(...testo mancante...) come mosche.
(...testo mancante...) del diluvio,
(...testo mancante...) .
(...testo mancante...)  l'urlo del diluvio.
il cuor]e del dio era furibondo,
Enki era fuori di se,

vedendo che i suoi figli erano annientati
proprio in sua presenza.

Nintu, la signora grande,
schiumava dalla sua bocca;

gli Anunnaki, i grandi dei,
sedevano affamati ed assetati.

(...testo mancante...) Vide ciò la dea e si mise a piangere
la dea-madre, la saggia Mami dicendo:

"Possa il giorno oscurarsi,
possa diventare sempre più buio!

Ed io, nell'assemblea degli dei,
come ho potuto assieme ad essi, ordinare la discruzione?

Enlil ora è sazio, dopo aver fatto ordinare la distruzione totale!
Come mai quel Tiruru ha pronunciato un tale abominio?

(Rivolto proprio) contro tutta me stessa
il loro lamento ho udito disdegnandolo;

ed ora fuori da ogni mio controllo,come mosche
è diventata la mia progenie!

Ed io, come colui che abita
nella casa del pianto,non ho più la forza di gemere!

Devo io forse salirmene in cielo,
quasi dovessi risiedere nella casa del tesoro?

Ma dove è andato Anu il signore della saggezza?
Gli dei, suoi figli, hanno ascoltato il suo pronunciamento,

e senza riflettere, hanno ordinato il diluvio,
consegnando la gente alla distruzione!"

Nintu piangeva dicendo:

"Che cosa?! Hanno essi dato vita al mare fluttuante?
Come libellule essi hanno riempito il fiume!

Come una zattera essi sono stati sbattuti contro la riva,
come una zattera nella steppa essi sono stati sbattuti contro la riva!

10 Io ho visto e ho pianto su di loro;
ho esaurito le mie lacrime per loro!

Essa pianse e si sfogò;
Nintu gemeva per la cocente disperazione.

Allora gli dei piansero assieme a lei per il paese,
ed essa fu esausta del lamento ed anelò invano la birra.

Dove essa sedeva, essi sedevano e piangevano,
come pecore essi riempivano il canale.

Le loro labbra erano screpolate per la sete,
avevano crampi per la fame.

Per sette giorni e sette notti
infuriò il nubifragio, la tempesta, il diluvio.

Dove esso passò
fu annientato

(...testo mancante...)

ai quattro venti egli dispose (...testo mancante...)

fornì cibo (...testo mancante...) .

Gli dei odorarono il profumo,
e come mosche si buttarono sopra l'offerta.

Dopo che essi ebbero gustato l'offerta,
si alzò Nintu e cominciò a rimproverarli tutti:

"Dove è andato Anu il signore della saggezza?
è venuto forse Enlil alla fumigazione?

Proprio essi che senza riflettere hanno deciso il diluvio,
consegnando in tal modo la gente alla distruzione?

Voi avete ordinato l'annientamento totale,
sicché le loro facce bianche sono diventate nere!"

Quindi essa si avvicinò alle ‘grandi mosche'
che Anu aveva forgiato e le strappò:

dicendo: "Mio è il suo dolore.  Che decreti il mio destino!
Che mi liberi dall'angoscia e mi rassereni!

In verità (...testo mancante...)

In (...testo mancante...),
queste ‘mosche' siano lapislazzuli al mio collo!
Che io ricordi questi giorni! (...testo mancante...)".

L'eroe Enlil vide allora la nave,
e fu preso dall'ira nei confronti degli Igigi,

dicendo: "Noi tutti, i grandi Anunnaki,
avevamo unanimente pronunziato un giuramento.

Donde è sfuggita la vita?
Come ha potuto l'uomo sopravvivere alla distruzione?"

Anu aprì la sua bocca
e così parlò all'eroe Enlil:

"Chi può aver escogitato ciò se non Enki?
egli avrà trovato il modo di rendere nota la nostra decisione!"

Enki allora aprì la sua bocca,
così parlò ai grandi dei:

"Certo! L'ho fatto proprio io e davanti a voi!
Sono io l'artefice della salvezza della vita (...testo mancante...).

(...testo mancante...)  dei (...testo mancante...)  il diluvio
(...testo mancante...)  il tuo cuore
(...testo mancante...)  e flettilo!
Al colpevole imponi la sua pena,
e chiunque contravviene al tuo ordine,
(...testo mancante...)  l'assemblea

(...testo mancante...) essa
(...testo mancante...) hanno posto
ho calmato il mio cuore!"

Enlil aprì la sua bocca,
così parlò al principe Enki:

"Orsù, convoca Nintu, la dea della gestazione,
tu e lei consigliatevi nell'assemblea".

Enki aprì la sua bocca,
così parlò a Nintu, la dea della gestazione:

"Tu, dea della ge]stazione, creatrice dei destini,
(...testo mancante...)  per la gente,

(...testo mancante...)  vi sia!
(...testo mancante...)

Inoltre, che vi sia una terza categoria tra la gente,
che vi siano tra la gente donne che partoriscono e donne sterili.

Che vi sia tra la gente il demone-Pashittu
che strappi il neonato dal grembo di colei che lo ha partorito.

Istituisci le donne-Ugbabtu, le donne-Entu e le donne-Igieitu,
e che vi siano per loro tabù e così regoli le nascite!

(righe 10-41 Troppo frammentarie)

(...testo mancante...)  olio (...testo mancante...)
le regole per l'umanità (...testo mancante...)
il maschio (...testo mancante...)
alla giovane (...testo mancante...)
la giovane (...testo mancante...)
il giovane uomo alla giovane (...testo mancante...)
possa la giovane prendere (...testo mancante...)

(righe 1-9 Non conservate o troppo frammentarie)

"Come noi abbiamo apportato il diluvio,
ma l'uomo è scampato alla distruzione.

"Tu sei il consigliere dei grandi dei,
per un tuo ordine ho scatenato la guerra.

Per la tua gloria questo canto
possano ascoltare gli Igigi ed esaltare la tua grandezza".

Io ho cantato a tutte le genti il Diluvio. Ascoltatelo!

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