23 nov 2017
Dal libro MAGICK di ALEISTER CROWLEY con mie considerazioni:
"Il primo passo dell'aspirante verso la porta dell'iniziazione gli dice che la purezza (l'unità di propositi) è essenziale più di ogni altra cosa. "Fai ciò che vuoi" lo colpisce come un raggio di ardente fiamma bianca che consuma tutto ciò che non è supremamente Dio. Egli sviluppa un senso sottile, il quale lo avverte che due linee di pensiero, da lui mai ritenute collegate, sono incompatibili. Eppure "Fai ciò che vuoi" penetra anche più profondamente; le opposizioni subconsce vengono rimosse. I santuari segreti dell'anima vengono purificati. "Fai ciò che vuoi" monda ogni parte di lui. EGLI E' DIVENTATO UNO, UNO SOLTANTO. La sua volontà viene conseguentemente liberata dall'interferenza dell'opposizione interiore, ed egli diviene un Maestro di Magia. Ma proprio per tale ragione, adesso egli è assolutamente impotente ad ottenere qualunque cosa che non sia in assoluta armonia con il suo giuramento originale, con la sua Vera Volontà, in virtù della quale si è incarnato come uomo". (pag.301)
In questo passo il MAESTRO THERION descrive le condizioni per la manifestazione della Vera Volontà individuale, per cui l'adepto eleva alla luce della consapevolezza le istanze inconsce. In questo modo la sua volontà non sarà più doppia come quella dell'uomo comune (sempre diviso fra le sue autentiche aspirazioni, che peraltro non conosce, e i falsi desideri per lo più indotti da convinzioni illusorie) ma diverrà "UNA" e priva di contraddizioni. La vera Magia, infatti, corrisponde all'azione cosciente, che rende l'individuo estremamente forte e sicuro. CONOSCI TE STESSO è la condizione fondamentale dell'assioma "FA' CIO' CHE VUOI". E' l'AUTENTICITA', ovvero la COERENZA INTERIORE, che spalanca le porte dell'Universo all'Uomo superiore infondendogli l'energia spirituale necessaria al compimento della sua Opera nel mondo; l'AUTENTICITA' coincide con la NECESSITA' UNIVERSALE. Sono, in effetti, le opposizioni interiori dell'individuo comune a causare il fallimento dei suoi obiettivi, perchè nella maggioranza dei casi sono falsi, indotti, opposti a quella che dovrebbe la sua vera missione nella vita.
Leggiamo, a questo proposito, un'altro brano dal libro del MAESTRO THERION, a pag.51:
"La preoccupazione per gli indumenti, il cibo, il denaro, il giudizio degli altri, il come e il perchè, e soprattutto la paaura delle conseguenze bloccano più o meno chiunque. Nulla è più facile, teoricamente, per un anaarchico che uccidere un Re. Deve soltanto acquistare un fucile, diventare un tiratore scelto, e sparare al Re da un quarto di miglio di distanza. Eppure, sebbene vi siano moltissimi anarchici, gli attentati sono pochi. Nello stesso tempo, la polizia sarebbe la prima ad ammettere che se un uomo fosse davvero stanco della vita nel profondo del suo essere, uno stato assai diverso da quello di quanti vanno in giro a proclamarsi staanchi della vita, potrebbe riuscire, in un modo o nell'altro, a uccidere prima qualcuno.
ORA, L'UOMO CHE HA SPERIMENTATO UNA QUALUNQUE DELLE FORME PIU' INTENSE DEL DHYANA E' LIBERATO. L'UNIVERSO, PER LUI, E' DISTRUTTO, ED EGLI E' DISTRUTTO PER L'UNIVERSO, PERCIO' LA SUA VOLONTA' PUO' PROCEDERE SENZA OSTACOLI." (pag.51)
INTERPRETAZIONE
Nel passo pubblicato qui sopra, il MAESTRO THERION descrive esattamente quanto abbiamo cercato di spiegare in precedenza: DHYANA è un termine sanscrito che significa "visione", ed è relativo ad un effetto della profonda meditazione e concentrazione della mente su un qualsiasi oggetto, purificandola da qualunque altra distrazione, al punto che l'oggetto della meditazione e il soggetto divengono "UNO", eliminando l'illusione della separazione della realtà fenomenica dal proprio Sè. "L'UNIVERSO PER LUI E' DISTRUTTO, ED EGLI E' DISTRUTTO PER L'UNIVERSO": indica il raggiungimento di una condizione spirituale superiore ai meccanismi universali di causa-effetto, il dissolvimento dell'illusione (l'universo distrutto) senza la quale il soggetto non conosce ostacoli alla realizzazione della sua volontà, considerandoli del tutto irrilevanti rispetto ai propri obiettivi e operando, quindi, ad un livello più alto. Questo può essere il caso di chi non teme le conseguenze delle proprie azioni, perchè ne conosce le finalità profonde scaturite dalla propria fiamma interiore e proiettate al mondo per il beneficio dell'umanità. A questo proposito possiamo definire il concetto di "Fede" degli antichi scritti dei VEDA: la vera Fede che smuove le montagne non è altro che la Fede dell'Uomo in sè stesso. (Alessia Birri)
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