lunedì 29 ottobre 2018

UNA STELLA IN VISTA, di ALEISTER CROWLEY

26 nov 2017

"UNA STELLA IN VISTA", con testo in italiano-inglese e interpretazione; dal libro MAGICK di ALEISTER CROWLEY, pag.397-398





Da "Thelema e il sentiero della Grande Opera":
http://wwwalessiabirriblog.blogspot.it/2018/02/thelema-e-il-sentiero-della-grande-opera.html

I versi di "UNA STELLA IN VISTA", a pag.397-398 di MAGICK, si sviluppano attraverso un crescendo emozionante in cui viene descritta la condizione dell'uomo comune, nelle prime stanze, la cui sorte infelice a causa della propria limitatezza rende ogni suo sacrificio vano, in quanto rivolto verso cose o persone che ripugnano la sua vera natura interiore, accettate passivamente e convenzionalmente come giuste e indiscutibili; l'uomo comune, infatti, è destinato eternamente a subire l'esistenza, la società, le convenzioni...perchè non conosce sè stesso, e non possiede la fiamma interiore e l'energia necessaria ad intraprendere un percorso evolutivo di emancipazione, è disarmonico, succube delle proprie esigenze egoistiche che non gli permettono di osservare l'orizzonte, non ha raggiunto il livello di "creatore", dipende da meccanicismi alienanti che ruotano intorno alla banalità e alla grigia mediocrità: egli infatti esiste, non vive.
"CONOSCI TE STESSO" non è una velleità, ma è un nutrimento indispensabile. L'Uomo che non conosce sè stesso, il suo valore e la sua missione nel mondo, rimane al di sotto della bestia ("ridotto in schiavitù, con il bruto tuo simile"), il suo orizzonte è limitato, il suo contesto vitale angusto, costituito da meschine relazioni opportunistiche, familiari o di convenienza sociale, è alienato da sè stesso.
Ma dalla quarta stanza uno spiraglio di luce inizia a squarciare le tenebre e la lugubre pesantezza delle strofe precedenti, descrivendo a poco a poco la condizione dell'Uomo realizzato, che ha completato la propria individuazione, la cui volontà non è conflittuale, ma "UNA", autentica, e il cui spirito è in perfetta sintonia con l'armonia universale, perchè ha reso cosciente la sua parte oscura, l'unica fonte di tutto il suo potere, conosce il proprio sentiero e lo percorre come una "stella serena sopra il lago tranquillo della vita", consapevole dell'imperturbabilità del proprio nucleo eterno e indistruttibile, la "SCINTILLA INTERIORE", per la quale ogni circostanza e avvenimento nell'arco di un'incarnazione non rappresenta altro che un'episodio, insignificante, nell'ambito dell'Infinito. La penultima stanza dichiara che non avrà mai fine ciò che ebbe inizio: tutto ciò che esiste nell'Universo è, infatti, essenzialmente INFORMAZIONE, e l'informazione è eterna, vive nella memoria universale, non può essere distrutta. Segue l'evocazione del dio Pan come energia e fuoco eterno del Divenire, principio cosmico e vitale. "AMORE SOTTO IL DOMINIO DELLA VOLONTA'": tutto è energia, l'Amore e la Volontà sono elementi equivalenti della stessa sostanza universale, e mediante la magia dell'atto sessuale e le energie da esso scaturite, viene dissolta l'illusione cosmica permettendo all'identità autentica (Sole interiore, o Stella) di manifestarsi a sè stessa; proiettando dunque queste energie verso qualunque tipo di desiderio si può influenzare attivamente l'Universo secondo la propria volontà. Il componimento termina con la descrizione di quali fossero le condizioni dell'uomo prima del raggiungimento di questa consapevolezza, in preda agli inganni e alla paura della morte ("e temono la morte, equivocando fra sè stessi e le ombre che fatalmente incarnano"), nella ricerca esteriore della propria felicità; l'Uomo che conosce sè stesso valorizza il proprio nucleo interiore, e non cade nelle trappole dell'alienazione ("contempla dentro di te, e non già nei cieli: ecco una Stella in vista!"). (Alessia Birri)

UNA STELLA IN VISTA

Con i piedi nel fango, la testa nelle tenebre,
Uomo, quant'è pietosa la tua sorte!
I dubbi che t'affliggono, i mali che ti tormentano:
tu non hai più la forza di lottare...
Quale speranza hai in cuor, che valga la tua opera?

Non c'è una stella in vista!
I tuoi Dèi, marionette del prete si rivelano.
"Verità? E' relativa", dice la scienza.
Ridotto in schiavitù, con il bruto tuo simile,
l'amore ti tortura e la speranza
dell'amore s'è spenta. E neppure una stella
fioca ora scorge la vita.

Strisciava trascinandosi la tua carogna tremula
vedendosi di fango, in preda al caso
ed a una sofferenza completamente inutile,
temendo che l'assurdo caso ti schiacci
e che i cieli deserti così disseminassero
invano e invano queste vane zolle.

Ma se le anime tutte eternamente esistono,
se ogni individuo, assoluto, perfetto,
fa di sè stesso ormai una nebbia labile
di carne e mente per concelebrare
con la gemella maschera il più tenero
desiderio insaziato.

Taluni, ebbri, ancor nel loro sogno vagano,
e temono la morte, equivocando
tra sè stessi e le ombre che fatalmente incarnano.
Una Stella potrà ridestarli a sè stessi
e trasformarli in stelle serene che scintillano
sopra il mare tranquillo della vita.

Non avrà mai una fine ciò che ebbe inizio.
Tutte le cose durano in quanto sono.
Fai ciò che vuoi, perchè tutti gli uomini,
perchè tutte le donne sono stelle.
Pan non è morto, Pan vive tuttora!
Abbattete le sbarre!

All'Uomo io vengo, facendo mio numero
quello d'un Uomo, Leone di Luce;
io sono la Bestia la cui legge è Amore
sotto il dominio della Volontà.
Contempla dentro di te, non già nei cieli:
ecco una Stella in vista!

ONE STAR IN SIGHT

Thy feet in mire, thine head in murk,
O man, how piteous thy plight,
The doubts that daunt, the ills that irk,
Thou hast nor wit nor will to fight—
How hope in heart, or worth in work?
No star in sight!

Thy gods proved puppets of the priest.
“Truth? All’s relation!” science sighed.
In bondage with thy brother beast,
Love tortured thee, as Love’s hope died
And Lover’s faith rotted. Life no least
Dim star descried.

Thy cringing carrion cowered and crawled
To find itself a chance-cast clod
Whose Pain was purposeless; appalled
That aimless accident thus trod
Its agony, that void skies sprawled
On the vain sod!

All souls eternally exist,
Each individual, ultimate,
Perfect—each makes itself a mist
Of mind and flesh to celebrate
With some twin mask their tender tryst
Insatiate.

Some drunkards, doting on the dream,
Despair that it should die, mistake
Themselves for their own shadow-scheme.
One star can summon them to wake
To self; star-souls serene that gleam
On life’s calm lake.

That shall end never that began.
All things endure because they are.
Do what thou wilt, for every man
And every woman is a star.
Pan is not dead; he liveth, Pan!
Break down the bar!

To man I come, the number of
A man my number, Lion of Light;
I am The Beast whose Law is Love.
Love under will, his royal right—
Behold within, and not above,
One star in sight!

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