"Data la stranezza della questione, alcuni fisici, nonostante il risultato degli esperimenti citati, sono rimasti convinti della validità del realismo e della località di Einstein. Per comprendere quanto sia grande l'influenza di certi pregiudizi, anche tra gli scienziati, si può considerare un sondaggio effettuato nel 1985 (quindi ben tre anni dopo l'esperienza di Aspect) tra un campione di fisici (riportato da A.Masani: La fisica e la realtà, L'Astronomia n.73, 1988).
La "località di Einstein" veniva accettata ancora dal 57% degli intervistati; solo il 30% non l'accettava più; il 13% era indeciso.
Il "realismo di Einstein", ovvero la convinzione che l'universo sia comunque "oggettivo", veniva accettato ben dall'86% degli intervistati, non veniva più accettato solo dal 2%, mentre il 12% trovavano ambigua la domanda.
Eppure l'esperimento di Aspect avrebbe dovuto modificare le convinzioni sul "realismo" e la "località" di Einstein!
Negli anni seguenti furono condotto molti altri esperimenti sui fondamenti della realtà quantistica. Diversi esperimenti condotti negli anni '90 risultano ancora più sconcertanti e ormai riducono a zero la possibilità che la località ed il realismo di Einstein siano validi (quindi oggi lo stesso sondaggio dovrebbe ottenere risultati ben diversi da quelli del 1985). Sorprendentemente tali esperimenti riportano decisamente alla ribalta la figura del soggetto cosciente, nonostante il provvisorio rimedio che negli anni '20 Bohr pose a tale "problema".
Resta il fatto che questi incredibili esperimenti (che esamineremo nei prossimi paragrafi) restano sconosciuti ai profani, ed anche alla maggior parte degli scienziati (cioè i non fisici), che continuano ingenuamente a credere all'oggettività della fisica.
Ma il fisico Pagels avverte (Il codice cosmico, Bollati Boringhieri, cap.9 pag.134/137): "La vecchia idea che il mondo esista effettivamente in uno stato definito non è più sostenibile. La teoria quantistica svela un messaggio interamente nuovo: la realtà è in parte creata dall'osservatore". Ed inoltre: "La situazione si presenta paradossale al nostro intuito, perché stiamo cercando di applicare al mondo reale un'idea dell'oggettività che sta solo nelle nostre teste, una fantasia".
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