martedì 9 ottobre 2018

ENUMA ELISH

ENUMA ELISH:  poema nazionale babilonese (1750 a.C. circa)

Tavola I - La creazione

Quando Lassù
   Il cielo non aveva ancora nome,
E quaggiù la terra ferma
   Non era ancora chiamata con un nome,
Soli, APSU il primo,
   Loro progenitore,
E madre TIAMAT,
   Genitrice per tutti loro,
Mescolavano insieme,
   Le loro acque:
Ne banchi di canne vi erano ancora raggruppati
   Ne canneti vi erano distinguibili.
E mentre degli dèi
   Nessuno era ancora apparso,
Essi non erano né chiamati per nome,
   Né definiti da un destino,
In (APSU-TIAMAT ) alcuni dèi
   Furono creati:
LAHMU e LAHAMU apparvero
   E furono chiamati per nome.
Prima che fossero divenuti
   Grandi e forti,
Furono creati ANSAR E KISAR,
   che erano loro superiori.
Quando ebbero prolungato i loro giorni,
   Moltiplicato i propri anni
ANU fu il primo nato,
   Simile ai suoi genitori.
Come ANSAR aveva fatto simile a lui
   ANU, suo rampollo,
ANU ugualmente, a propria somiglianza
   Creò NUDIMMUD (EA - ENKI )
Ora NUDIMMUD (EA - ENKI), egli,
   Fu ordinatore dei suoi genitori
Era di ampio intelletto, saggio
   E dotato di una forza immensa;
Ben più potente
   Del cretore di suo padre, ANSAR,
Non aveva eguali,
   A confronto con gli dèi suoi fratelli.

Avendo dunque formato una banda,
   Questi dèi-fratelli
Disturbarono TIAMAT
   Abbandonandosi al trambusto:
Sconvolgendo
   L'interno di TIAMAT,
Turbarono, coi loro svaghi,
   L'interno dell'Anduruna dimora divina.
APSU non riusciva
   A placare il tumulto.
TIAMAT, tuttavia
   restava impassibile davanti a loro:
I loro maneggi
   Le erano sgraditi,
La loro condotta, biasimevole,
   Ma lei li risparmiava.
Allora, APSU,
   Il produttore dei grandi dèi,
chiamò il suo MUMMU
   E gli disse:
O MUMMU, tu, mio paggio
   che mi appaghi l'anima,
vieni,
   Andiamo a trovare TIAMAT!
Se ne andarono, dunque,
   E, seduti innanzi a TIAMAT,
Chiacchierarono e discussero,
   A proposito degli dèi, loro rampolli.
APSU,
   Avendo aperta la bocca,
Alzò la voce
   E disse a TIAMAT:
La loro condotta
   Non mi piace:
Di giorno, non mi riposo;
   Di notte, non dormo!
Voglio ridurli in nulla
   E abolire la loro attività
Affinché sia ristabilito il silenzio
   E che noi possiamo dormire!
TIAMAT,
   Sentendo ciò,
Corrucciata
   Gridò contro il suo sposo,
E, essendosi arrabbiata a sua volta,
   Recriminò aspramente contro APSU,
Perchè le aveva insinuato,
   Del male nell'animo:
<<Perchè, noi stessi
   Distruggeremmo quello che abbiamo creato?
La loro condotta è molto spiacevole?
   Pazientiamo con benevolenza!
MUMMU prese allora la parola
   Per consigliare APSU,
Paggio qual era, rifiutando
   L'opzione della sua genitrice:
Fai cessare dunque, padre mio,
   Quell'attività turbolenta
Affinché tu riposi di giorno
   E dorma di notte!
APSU se ne rallegrò
   E i lineamenti del suo viso brillarono,
Per il male che aveva ordito
   Contro gli dèi suoi figli:
Circondò con il suo braccio
   La nuca di MUMMU,
Il quale si sedette sulle sue ginocchia,
   E APSU l'abbracciò.
Ora, tutto ciò che avevano ordito
   nella loro riunione,
 Fu riferito
   Agli dèi loro rampolli.
Avendolo appreso
   Questi dèi si agitarono,
Poi si azzittirono
   E rimasero cheti.

D'intelligenza superiore,
   esperto, astuto,
EA(NUDIMMUD - ENKI ) che tutto comprende
   intuì il loro piano.
Contro il fine di APSU, pensò
   E dispose un piano d'insieme:
Avendo adottato contro di lui
   Il suo augusto Sortilegio, il più forte,
Glielo recitò
   E, con un filtro, lo fece riposare:
Il sonno lo pervase
  E dormiva beatamente.
Quando ebbe addormentato APSU
   Pervase il sonno.
[An]che MUMMU-il-Consigliere, che
   Fu troppo inebetito per stare in guardia;
EA(NUDIMMUD - ENKI) staccò la fascia frontale di APSU
   E gli tolse la corona;
Gli sottrasse il Fulgore soprannaturale
   E se ne rivestì lui stesso;
Poi, avendolo abbattuto,
   Lo mise a morte
E rinchiuse MUMMU
   Sbarrando su di lui la porta.
Stabilì allora in APSU
   La sua abitazione,
E s'impadronì di MUMMU
   Che teneva al guinzaglio.
Una volta che EA (NUDIMMUD - ENKI ) ebbe immobilizzato
   E abbattuto questi malvagi,
E riportato
   Il suo trionfo su questi avversari,
Nei suoi appartamenti
   si riposò nella più totale calma:
Chiamò questo palazzo Apsu,
   e vi stabilì le sale della cerimonia.
Sempre la, stabilì
   La sua camera nuziale,
Dove EA (NUDIMMUD - ENKI ), con DAMKINA, sua sposa
   Sedettero in maestà.

In questo Santuario dei Destini,
   Questa Cappella delle Sorti,
Fu procreato il più intelligente,
   Il Saggio degli dèi, il Signore:
Nel dell'apsu,
   MARDUK fu messo al mondo.
Lo mise al mondo
   EA/NUDIMMUD/ENKI, suo padre,
E lo partorì
   Sua madre, DAMKINA.
Non succhiò
   Che da mammelle divine:
La nutrice che l'allevò
   Lo rese ricco di vitalità formidabile.
La sua natura era esuberante;
   Il suo sguardo, fulminante;
Fu uomo fatto sin dalla nascita,
   E pieno di forza dal principio.
Nel vederlo, ANU,
   Il progenitore di suo padre,
Si rallegrò, si illuminò
   Ed ebbe il cuore pieno di gioia.
Quando l'ebbe ben guardato:
   La sua divinità è tutt'altra, (disse)!
E' molto più sublime:
   Li supera in tutto!
Le sue forme sono incredibili,
   Ammirevoli:
Impossibili ad immaginare,
   Insopportabili a guardare.
Quattro sono i suoi occhi,
   E Quattro le sue orecchie.
Quando muove le labbra,
   Il fuoco divampa!
Quattro orecchie
   Gli sono spuntate,
E i suoi occhi, in numero uguale,
   Ispezionano l'universo!
E' il più alto degli dèi,
   Sovrastante per la sua statura:
La sua ossatura è grandiosa
   E' sovrastante per nascita!
Mio figlio è un Utu (Sole)!
   Mio figlio è un Utu (Sole)!
Mio figlio è un Sole:
   Il vero sole degli dèi!
E' circonfuso dallo Splendore soprannaturale di dieci dèi,
   Ne è sublimamente coronato
E cinquanta Sfavillii terrificanti
   Sono accumulati in lui!
ANU creò allora e mise alla luce
   I quattro venti
Che offrì a MARDUK:
   Affinché mio figlio si diverta!
E MARDUK fece fabbricare la polvere
   che fece portare dalla Tempesta;
E, vedendo provocata l'Ondata,
   Disturbò TIAMAT.
Così disturbata, TIAMAT
   Notte e giorno si agitava,
E i suoi dèi, senza tregua,
   Sopportavano i colpi del vento.

Avendo dunque ordito
   Del male nel loro animo,
Essi stessi si rivolsero
   A TIAMAT, loro Madre:
Quando è stato messo a morte
   APSU, tuo Sposo,
Tu non l'hai assistito,
   Tu sei rimasta zitta!
E ora, avendo ANU creato
   Questi quattro venti terribili,
Il tuo interno è fortemente disturbato
   E noi non dormiamo più!
APSU, tuo Sposo,
   Non è più in te,
Né MUMMU, che fu incatenato:
   Tu resti dunque sola!
Non sei nostra Madre?
   Ed eccoti agitata, in grande turbamento!
E noi, che non riposiamo,
   Tu dunque non ci ami più?
Sui nostri letti
   I nostri occhi si sono prosciugati!
Liberaci da questo giogo senza riposo,
   Affinché noi possiamo dormire!
Alzati in piedi contro di loro
   Vendicati di loro!
Annientali
   E fanne fantasmi!
Quando TIAMAT lo ascoltò,
   Quel discorso le piacque:
Poiché voi stessi lo avete deciso insieme,
   Creiamo tempeste!
Ora altri dèi
   Erano venuti là dentro,
Che avevano anch'essi concepito il male
   Contro gli dèi loro progenie!
In piedi in cerchio
   Accanto a TIAMAT,
Furibondi, complottavano senza sosta,
   Notte e Giorno,
Spingendosi al combattimento,
   Battendo i piedi infuriati,
Tennero un consiglio
   Per programmare la guerra.
La Madre-Abisso,
   Che aveva formato ogni cosa,
Si preparò Armi irresistibili:
   Mise al mondo dragoni giganti,
Dai denti aguzzi,
   Dalle zanne spiegate,
A cui riempì il corpo
   Di veleno al posto del sangue;
E Leviatani feroci,
   Ai quali diede spaventoso aspetto,
E che circonfuse di Splendore soprannaturale,
   Equipara[ndoli] così agli dèi:
Chi li veda,
   Perda i sensi!
E che una volta lanciati (disse)
   Non indietreggino mai!
Creò ancora Idre,
   Dragoni formidabili, Mostri marini,
Leoni colossali,
   Molossi rabbiosi, Uomini-Scorpioni,
Mostri aggressivi,
   Uomini-pesci, Bisonti giganteschi:
Tutti brandivano armi spiegate
   Senza tema del combattimento,
I loro poteri delegati, smisurati,
   Ed essi, irresistibili!
In verità quegli undici
   Erano proprio tali quali li fece!
Dopo di che, tra gli dèi, suoi rampolli,
   Che avevano tenuto consiglio con lei,
Ella esaltò QUINGU
   Confermandogli, tra loro, il rango più alto:
Il comandante dell'armata,
   La direzione del consiglio di guerra,
Il compito dell'arruolamento,
   La condotta della battaglia,
L'autorità
   Sui combattimenti:
Gli affidò tutto questo
   E lo insediò sul trono d'onore.
(Dicendo:) Ho proferito per te la Formula
   E ti ho reso superiore nell'assemblea degli Dèi;
Ti ho offerto
   Il principato su tutti loro!
Sii il più grande!
   Sii il mio unico sposo!
Che si esalti il tuo nome
  Su tutti gli Anunnaki!
E gli rimise la Tavoletta dei Destini,
   Che fissò sul suo petto:
Che irrevocabile sia il tuo ordine! (disse),
   Che [la tua parola] si realizzi!
Avendo così esaltato QUINGU
   E posto in possesso della Supremazia,
Per gli dèi, suoi figli,
   Ella stabilì questo destino:
Aprendo soltanto la bocca,
   Spegnete il fuoco!
Che il vostro veleno concentrato
   Faccia cadere la Tirannide!


FINE DELLA PRIMA TAVOLA


Qui di seguito viene descritta la sconfitta di TIAMAT da parte del dio MARDUK:

Frammento 1°

“Marduk liberò la sua ‘rete’ e la catturò,
e liberò il suo Vento malvagio, che stava dietro di lui,
sul viso di Tiamat.
Appena lei aprì la bocca per inghiottirlo,
Il vento malvagio la riempì mentre ancora
lei non aveva chiuso le labbra.
Il vento terribile la riempì fino all’ ombelico”

Frammento 2°

“Lui danneggiò le sue parti interiori, ferì il suo cuore.
La sottomise e le tolse la vita;
Gettò il suo corpo e le si mise sopra.
E quando Tiamat, il capo, fu sconfitto,
le sue orde furono disperse”

Frammento 3°

“Lui e i suoi impietosi aiutanti distrussero la sua testa
[la sua parte superiore].
Lui le recise le vene e fece fuoriuscire il sangue,
ordinando al Vento del Nord di spargerlo in posti remoti e
secreti.”

Frammento 4°

“Lui la aprì in 2 come un mitile;
una delle sue metà lui stabilì come una
copertura per il cielo.
Stabilì una leva, impose un ‘osservatore’,
e ordinò loro (i frantumi di Tiamat) di non
lasciar avanzare le sue acque”

QUINTA TAVOLETTA (Frammento 5°)

“Lui stabilì le stazioni degli dei, le stelle,
le loro immagini e lo zodiaco lui creò.
(...testo mancante...)
Lui fondò la stazione di Nibiru (il pianeta Giove)
In modo che nessuno potesse sfuggire”

Frammento 6° con la descrizione delle fasi lunari:

Ha dato alla luna il lustro di un gioiello,
Egli le ha dato tutta la notte, per contrassegnare i giorni,
e vegliarli durante la notte ogni mese come
ciclo di una pallida e crescente luce.
(...testo mancante...)
Ed egli disse: “Oh Nuova luna, quando cresci sul mondo,
per sei giorni i tuoi corni sono a mezzaluna, fino a che
al settimo giorno mezzo ciclo è compiuto;
che il tuo pallore si fermi e una fase segua l’ altra
dividendo il mese da una fase piena ad un’ altra”

Succesivamente Marduk pone il sorgere del Sole ad Est:

Dopo aver fissato la Luna, Marduk prese il Sole
E lo mise a segnare il ciclo da un anno all’ altro.
Assegnò a lui il cancello dell’ Est,
e il compito di mettere fine alla notte.

Frammento 7°

Quando il lavoro del dio fu svolto, e lo ebbe compiuto,
allora Egli fondò templi sulla terra, donandoli ad Ea.

Frammento 8°

Gli dèo portano i doni a MARDUK ed egli apprezza particolarmente quello della madre DAMKINA:

Ma quando Damkina diede il suo dono,
egli emise un bagliore, il suo volto si illuminò…
diede a Usmu, servo di lei, il suo dono:
la carica della segreta casa di Absu, e lo rese
custode dei santuari di Eridu.

Frammento 8°

MARDUK può finalmente regnare in pace sull'univcerso intero:

Egli montò sul trono innalzato nel tempio.
Damkina, Ea, e tutti i grandi dei (gli dei Anunna),
tutti gli Igigi hanno gridato all’ unisono:
“In passato il nome di Marduk indicava solo
un amato figlio… ma lui ora è il re supremo –
Grande Re dell’ universo,
questo è ora il suo nome, in lui confidiamo”

Frammento 9°

CREAZIONE DELL'UOMO:

Il dio MARDUK crea l'Uomo in luogo di ENKI (che lo creò nell'HATRAMKHASIS), ma è evidente che ENKI e MARDUK sono la stessa entità, con un nome diverso allo scopo di creare una separazione dall'epoca sumera a quella babilonese, per scopi nazionalistici.

”MARDUK: Unirò sangue al sangue, sangue ed osso,
per formare qualcosa di nuovo:
il suo nome sarà UOMO – Uomo aborigeno.
Sarà ricordato come mia creazione.
Il suo compito sarà servirci fedelmente,
così gli dei stanchi avranno riposo,
io pianificherò e muterò le loro operazioni,
suddividendole in modo migliore.

ENKI: "Uno della nostra stirpe lascia che sia,
solo uno dovrà morire per la nuova creazione.
Porta gli dei in assemblea, e li uno morirà
perchè gli altri possano vivere."

"Fu Kingu a istigare la ribellione... egli
fomentò la malignità e guidò battaglia per lei (Tiamat)!"

Lo dichiararono colpevole, lo legarono e
portarono davanti ad Ea. Aprirono le sue vene
e dal suo sangue Ea creò l' uomo - e gli
impose il lavoro degli dei. [...] Fu un atto
di grande sapienza che nessuno comprendeva,
ordinato da Marduk ed eseguito da Ea.

Frammento 9°

"Le terre di Magan e Dilmun rivolgano il loro sguardo a me - Enki,
Le navi di Dilmun siano riempite di legno,
le navi di Magan siano riempite in alto nei cieli(*),
le navi magilum di Meluha trasportino oro e argento,
e le portino a Nippur da Enlil, signore della terra!
A chi non ha città, a chi non ha una casa,
il popolo di Martu, io fornirò grano in regalo..."

Frammento 10°

"Signore che cavalca i grandi e puri ME,
che veglia sui tanti ME, sui grandi ME,
signore che é il primo nei cieli e sulla terra
in Eridu, il luogo puro, il luogo più prezioso,
il luogo dove i preziosi ME sono stati portati,
Enki, signore in cielo e terra, sia lodato!"

Frammento 11°

"(...testo mancante...) i nobili corsi d' acqua del padre Enki,
costruì con saggezza la scalinata e i pontili di Eridu,
legò le capre ai moli dell' Abzu, innalzò il tempio.
Il tempio USHGA eresse, e diede voce alle preghiere"

Frammento 12°

"Poi il padre Enki arriva verso le terre a nord (che stanno su)
e siccome egli arrivò in quelle terre, He.Gal prevalse:
(...testo mancante...) Casa di Sumer, le tue tante stalle siano costruite,
le tue mucche si moltiplichino,
le tue pecore si moltiplichino,
il tuo Giguna raggiunga il cielo,
il tuo grande e durevole tempio tocchi il cielo"

Frammento 13°

"Nera Montagna, i tuoi saranno grandi alberi,
saranno le 'piantaggioni di ME' della Montagna,
i loro troni saranno in palazzi reali.
I tuoi animali saranno grandi,
saranno animali della Montagna,
gli eroi li useranno sul campo di battaglia.
I tuoi tori saranno granci,
saranno i grandi tori della Montagna
il loro suono sarà il suono dei tori della Montagna.
I grandi ME degli dei saranno approntati per te.
(...testo mancante...) Il tuo argento sarà oro,
il tuo rame satà bronzo e stagno,
tutto ciò che hai crescerà,
la tua gente si moltiplicherà."

Frammento 14°

"Lui purifica e netta le montagne di Dilmun,
e pone Ninsikilla al comando.
Le lagune sono assegnate al suo principesco santuario,
Dilmun si nutre dei loro pesci.
Alberi di palma sono assegnati ai suoi campi,
Dilmun mangia i loro datteri."

Frammento 15°

Colui che detiene lo scettro nella mano destra,
colui che fa sì che Tigri ed Eufrate si nutrano assieme,'(...testo mancante)
Enbilulu, l'ispettore dei canali,
Enki lo ha messo al comando.
(...testo mancante...)
Colui dalla cui rete nessun pesce fugge, (...testo mancante...)
..figlio di...
...amato dai pesci,
Enki lo mise al comando.
(...testo mancante...)
Colui che salpa...(...testo mancante...)
la madre Nanshe,
il mare in tutta la sua ampiezza,
Enki lo ha messo al comando.
(...testo mancante...)
Colui che cavalca la tempesta,
che carica con fulmini, (...testo mancante...)
Iskur, l' uomo dell' abbondanza,
il figlio di An,
Enki lo ha messo al comando.
(...testo mancante...)
Colui che ha fissato il diadema, (...testo mancante...)
Enkimdu, quello delle dighe e bacini,
Enki lo ha messo al comando.
(...testo mancante...)

Frammento 16°

Cosa ti ho nascosto?
Innin, cosa ti ho negato?
Cosa altro possiamo darti?
(...testo mancante...)
Hai introdotto le parole del giovane,
la sua voce.
(...testo mancante...)
Sei stata messa alla guardia del passante,
la staffa, la verga del pastore.
(...testo mancante...)
tu interpreti gli oracoli delle guerre e battaglie.
(...testo mancante...)
Li tu ti vesti di lino,
hai tessuto e imbastito il telaio.
(...testo mancante...)
hai messo fine alle lamentazioni.
Giovane Inanna, hai riportato il tigi e l'adab
alle loro case.
(...testo mancante...)

Il poema si conclude con la lode a ENKI: 'Oh padre Enki, lode!

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