mercoledì 10 ottobre 2018

L'EUROPA O SARA' SOCIALISTA O NON SARA'


 
Il destino dell'Europa è sempre stato quello di essere il faro della civiltà e del progresso nel mondo in quanto luogo del "divenire", e fulcro di ogni più importante evoluzione dello spirito umano: dalla Grecia classica, al Rinascimento, all'Illuminismo. I cambiamenti si possono criticare, possono contenere degli errori, tutto questo è del tutto naturale, ma sono assolutamente necessari per evitare che la specie umana si estingua nelle sabbie mobili della stagnazione, che rappresenta la morte. La stagnazione pre-illuministica era dovuta al dominio della religione, oggi è dovuta al persistere del sistema capitalistico (il quale pure ha avuto il suo ruolo) oltre l'orizzonte storico designato. Non mi voglio dilungare in discorsi che ho ripetuto fino alla nausea, sia nel blog che qui su Google+, e che si possono trovare sparsi sulla bacheca, dico solo che le formule per spiegare la situazione attuale sono quasi matematiche: società competitiva=autodistruzione; società collaborativa=COSTRUZIONE DI UN FUTURO INCLUSIVO PER TUTTA L'UMANITA'. E' semplice, logico, non ci sono vie di mezzo, e chi non lo capisce significa che egli stesso è divenuto ormai un ingranaggio del sistema, oppure che è incoraggiato da interessi egoistici e personali, quindi è furbo, e non si potrebbe mai discutere con un individuo furbo o con chi non può o non vuole vedere la realtà, chi lo facesse sarebbe un ingenuo o avrebbe tempo da perdere. Questo succede perchè all'interno del sistema fra vittima e aguzzino c'è una complicità fondamentale: lo sfruttato sogna di diventare sfruttatore, non di eliminare lo sfruttamento, sperando di raggiungere una felicità illusoria, perchè la felicità o è universale, o non è, e sfruttatori e sfruttati condividono lo stesso destino di infelicità e desolazione. Mi auguro, dunque, che il progetto dell'Europa unita giunga, ovviamente, in porto, ma per questo è necessario un cambiamento radicale dei suoi presupposti, una visione del futuro che vada oltre il mondo piccolo e vuoto della società capitalistica, che ormai ha fatto il suo corso, non serve più, e rappresenta un impedimento oscurantista nel progresso sociale, scientifico e spirituale dell'umanità. Ho la convinzione storicista che il percorso dell'umanità debba comunque seguire delle tappe e che queste tappe, al momento opportuno, saranno necessariamente ed inevitabilmente superate, ma non sono più un'idealista sognatrice come quand'ero giovane, capisco benissimo che i tempi saranno lunghi e che i principali cambiamenti in ambito sociale dovranno essere intrapresi nell'ambito del vecchio sistema, in modo che si possano creare le basi necessarie all'avvento del futuro socialismo europeo, non si può ribaltare tutto senza una generale "comprensione" del cambiamento a partire dal basso, bisogna "costruire" ancor PRIMA di demolire, allora il cambiamento avrà la forza necessaria per protrarsi nel tempo e dare i suoi frutti. Il mondo non sarà mai perfetto, ma il cambiamento, per essere costruttivo, dovrà sempre perseguire il benessere generale e collettivo e questa è una priorità dalla quale non si può prescindere. (Alessia Birri)

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