lunedì 29 ottobre 2018

AHA: POESIA DI ALEISTER CROWLEY



"AHA": poesia di ALEISTER CROWLEY, dal libro MAGICK, pag.15-16

Da "Thelema e il sentiero della Grande Opera":
http://wwwalessiabirriblog.blogspot.it/2018/02/thelema-e-il-sentiero-della-grande-opera.html

"Sette sono le chiavi della grande porta
essendo otto in una e una in otto.
Per prima cosa, sia immobile il tuo corpo,
avvolto nel sudario della volontà,
rigido come cadavere; così potrai abortire
i bimbi nevrotici che solleticano il pensiero.
Poi, regola il tuo ritmo del respiro:
sia basso, agevole, regolare e lento,
così che l'esser tuo sia in sintonia
con il sonno del grande mare Pacifico.
Terzo, sia pura e calma la tua vita,
ondeggi dolcemente come una palma in assenza di vento.
Quarto: la volontà di vivere sia legata
all'unico grande amore del profondo.
Quinto: lascia che il tuo pensiero, divinamente libero
dai sensi, osservi la sua entità.
Sorveglia ogni pensiero che scaturisce: accresci
ora per ora la tua vigilanza.
Intensa e acuta, volta all'interno, non si lasci
sfuggire un solo atomo d'analisi.
Sesto: su di un solo pensiero ben fissato
arresta ogni bisbiglio del vento.
Come una fiamma eretta e immota,
brucia l'essere tuo in una parola!
Acquieta poi quell'estasi, prolunga
la tua meditazione salda e forte,
uccidendo anche Dio, se egli distrae
la tua attenzione dall'atto prescelto.
Infine, soverchiate tutte queste cose,
è tempo che fiorisca il fiore di mezzanotte.
L'unità è compiuta. Eppure, perfino in questo,
figlio mio, tu non ti sbaglierai
se freni l'espressione, se lanci
lo sguardo alla radice oscura dell'estasi,
obliando nome, forma, vita, tensione,
anche di tale coscienza:
penetra fino al cuore! E qui ti lascio:
Tu sei il Maestro. Io rendo omaggio
al tuo splendore che lontano irraggia,
o Fratello dell'Astro d'Argento!"

INTERPRETAZIONE

Questa poesia del MAESTRO THERION descrive il percorso introspettivo della meditazione yogica e costituisce un profondo ed intenso riassunto dei più nobili obiettivi della filosofia thelemica. Iniziamo dai primi versi:

"Sette sono le chiavi della grande porta
essendo otto in una e una in otto": si riferisce ai 7 livelli di profondità necessari per raggiungere il nucleo della Coscienza autentica, del Sè, e corrisponde alla totale liberazione da ogni condizionamento esteriore ed alla più assoluta libertà. Sette sono anche i punti di concentrazione energetica lungo la spina dorsale e la loro attivazione e controllo è l'obiettivo della meditazione. Tutte queste concentrazioni costituiscono l'una il seme dell'altra e non sono altro che l'estensione dell'unico elemento spirituale fino a raggiungere l'ottavo stadio in cui l'anima risveglia i propri poteri occulti.

"Per prima cosa, sia immobile il suo corpo,
Avvolto nel sudario della volontà,
Rigido come cadavere; così potrai abortire
I bimbi nevrotici che solleticano il pensiero": per ottenere i risultati più soddisfacenti è necessario che il corpo sia posizionato in modo da non poter distrarre la concentrazione, adottando una postura che non generi la necessità di essere modificata. I "bimbi nevrotici" sono i pensieri incontrollabili che si affacciano alla mente, simili a potenze straniere. La vera essenza, infatti, è nascosta sotto una coltre di elementi del tutto incontrollati, ed il compito della meditazione è proprio quello di distinguere ciò che è autentico da ciò che è pura illusione e da cui non può nascere nulla se non mera distrazione.

"Poi regola il tuo ritmo del respiro:
Sia basso, agevole, regolare e lento;
Così che l'esser tuo sia in sintonia
Con il sonno del grande Mare Pacifico": non può esserci conoscenza della propria interiorità spirituale senza conoscenza delle funzioni e delle necessità della sua corrispondenza fisica e corporea. Il principale requisito della funzione del respiro è quello di poter essere sia volontario che involontario, di fungenre, quindi, da connessione con la propria essenza più profonda. Controllare la funzione del respiro e renderla calma e fluente permette di scivolare nelle profondità del proprio essere.

"Terzo: sia pura e calma la tua vita,
Ondeggi dolcemente come una palma in assenza di vento": il concetto di purezza nella filosofia di Thelema, non dev'essere confuso con l'estraniazione caratteristica della via della mano destra, la quale sopprime ogni valore intrinseco, ma con la pura autenticità individuale, seguendo la legge thelemica, che è legge universale: "Fà ciò che vuoi", al di là di ogni condizionamento esteriore e di ogni insussistente "etica a priori". La calma, l'assenza delle angosce e dei tormenti dovuti alla lontananza dal proprio Sè, subentrerà come conseguenza dell'essere fedeli a sè stessi e, quindi, in armonia con la stessa necessità universale.

"Quarto: la volontà di vivere sia legata
All'unico, grande amore del profondo": senza analisi introspettiva, senza fame di conoscenza, la semplice esistenza non si potrebbe trasformare in vera Vita, e l'uomo non sarebbe altro che un'inutile e rozzo abbozzo, preda di ogni parassita psichico pronto a strumentalizzare tutto il suo vuoto esistenziale, finendo direttamente nella folta schiera anonima di religioni e fenomeni di massa istituiti allo scopo di creare falsi desideri e perenne infelicità, per poi poterlo adescare con altrettanto falsi concetti di "speranza".

"Quinto: lascia che il tuo pensiero, divinamente libero
Dai sensi, osservi la sua entità.
Sorveglia ogni pensiero che scaturisce: accresci
ora per ora la tua vigilanza!
Intensa e acuta, volta all'interno, non si lasci
Sfuggire un solo atomo d'analisi": la nostra mente è connessa all'Infinito, perciò, in assenza di radici profonde e di profonda consapevolezza della propria vera volontà e di quelli che sono gli autentici cardini della propria esistenza, per sua stessa natura rccoglie quello che capita sul sentiero, concentrandosi di volta in volta su pensieri del tutto alieni dal suo percorso evolutivo, perchè la mente non può "spegnersi", non può "dormire", e quindi se non persegue un cammino di conoscenza dell'universo e della propria Essenza la sua attività diverrà essenzialmente autodistruttiva: potenze straniere si impossesseranno di essa, creando il bello e il brutto tempo, ingigantendo delle minuzie, rinunciando alle cose veramente importanti, seguendo fantasmi inconsistenti. Ma l'interiorità dev'essere forgiata, deve assumere consistenza mediante un percorso alchemico in cui corpo e mente collaborano nella continuazone di questo cammino.

"Sesto: su di un solo pensiero ben fissato
Arresta ogni bisbiglio del vento!
Come una fiamma eretta e immota,
Brucia l'essere tuo in una parola!
Acquieta poi quell'estasi, prolunga
La tua meditazione salda e forte,
Uccidendo anche il Dio, s'Egli distrae
La tua attenzione dall'atto prescelto": questa sesta fase del percorso meditativo equivale all'unione dell'anima con il Tutto, ovvero con la totale liberazione dal proprio falso Io (Ego) e con la consapevolezza profonda del motto ermetico "così sopra, come sotto", ovvero del fatto che individuale e universale sono strettamente correlati; assoluto e relativo si uniscono nella più elevata armonia cosmica. E quando l'anima conosce profondamente sè stessa ed è guidata da obiettivi inerenti la propria vera volontà, non deve farsi scrupolo ad abbattere ogni ostacolo che le si frapponga, perchè nessuno al mondo ha il diritto di mutilare il percorso altrui e le esperienze di cui quest'ultimo necessita, nemmeno Dio, essendo ogni presunta volontà "superiore" un inganno e un'illusione indotta da infantili convinzioni.

"Infine, soverchiate tutte queste cose,
E' tempo che fiorisca il fiore di mezzanotte!
L'unità è compiuta. Eppure, persino in questo,
Figlio mio, tu non sbaglierai
Se freni l'espressione, se lanci
Lo sguardo alla radice oscura dell'estasi,
Obliando nome, forma,vista, tensione,
Anche di tale alta coscienza;
Penetra fino al cuore! E qui io ti lascio:
Tu sei il maestro. Io rendo omaggio
Al tuo splendore che lontano irraggia,
O fratello dell'Astro d'Argento!": questi versi conclusivi espongono il fine della meditazione, che è l'unione con il Tutto, con lo Spirito universale che è fuori e dentro di noi e corrispondono ad una condizione psicologica fuori dallo spazio e dal tempo, un rapimento estatico denominato "Samadhi", che potrebbe sembrare l'ultimo livello raggiunto dalla meditazione, ma non lo è, perchè oltre questo, come esorta anche il MAESTRO THERION (Se freni l'espressione, se lanci
lo sguardo alla radice oscura dell'estasi,
Obliando nome, forma,vista, tensione,
Anche di tale alta coscienza) si apre una dimensione chiamata il "Nulla positivo", perchè in essa ogni cosa precedentemente esistita viene dissolta. I versi finali esprimono quello che è il vero fulcro della filosofia thelemica: l'assoluta libertà individuale di ognuno, al di là di ogni condizionamento; ed infatti il MAESTRO THERION non volle mai essere considerato una guida, e la filosofia thelemica (che corrisponde allo svelamento dei più profondi principi iniziatici) si basa sulla più totale autonomia e responsabilizzazione individuale, ponendo le basi di una nuova era che vedrà un'umanità adulta, libera e responsabile, aperta alle proprie infinite potenzialità, estremamente complessa e matura, all'insegna del progresso e della ragione. (Alessia Birri)

 Foto del profilo di Luca Manetta
+Alessia Birri Buon pomeriggio amica mia :-)
48 sett.
Foto del profilo di Alessia Birri
Ciao Luca, speriamo che ritorni la neve! Buon pomeriggio anche a te!



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