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Bisonte in posizione d'attacco dalla caverna d'Altamira. Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa). Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero
Bisonte, particolare, caverna di Altamira, Spagna, 17.000 a.C. Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa). Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Soffitto della caverna di Altamira con le figure di bisonti.Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa).Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Bisonte nella caverna di Altamira.Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa).Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Caverna di Altamira: "La cerva". Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa). Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Soffitto della caverna di Altamira con i bisonti.Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa). Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Cavalli e bisonti dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Il famoso teschio di orso delle caverne dalla caverna di Chauvet, così com'è stato trovato appoggiato su un altare di pietra(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Splendido esempio di figure animate con effetto ottenuto dalle 8 zampe dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Bisonte dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Felini dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Dipinti dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Rinoceronte dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Iena dalla caverna di Chauvet (15.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Orso dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Processione di animali nella caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Iene dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavallini dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Gufo dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Rinoceronte dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavallino graffito dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavalli dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cervo dalla caverna di Lascaux, Francia; 17.000 a.C. Nella grotta si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari. Tra le figure più note ricordiamo la mucca che salta, databile al tardo perigordiano o maddaleniano, presente nella cosiddetta Sala dei Tori.
Cavallo dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Francia. Nella grotta si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari. Tra le figure più note ricordiamo la mucca che salta, databile al tardo perigordiano o maddaleniano, presente nella cosiddetta Sala dei Tori.
.Il"Toro nero" dalla sala dei tori della caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Francia. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari. Tra le figure più note ricordiamo la mucca che salta, databile al tardo perigordiano o maddaleniano, presente nella cosiddetta Sala dei Tori.
La "Mucca che salta" dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavallo dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavallo graffito dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavallo bruno dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
La "Mucca nera" dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cervo dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Tori, cavalli, cervi dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
"Sala dei tori" dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavalli dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Mucca nera dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Tori dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Processione di animali dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Toro dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavalli ibex dalla caverna di lascaux. Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 anni fa. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Tori dalla caverna di lascaux (17.000 a.C.). Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Bisonte-uomo-uccello-rinoceronte dalla caverna di lascaux (17.000 a.C.). Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Galleria della caverna di Lascaux. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cosiddetto "Unicorno" dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.). Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavalli nella caverna di Lascaux (17.000 a.C.). Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cervi dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.). La grotta si trova vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Dipinti nella navata della caverna di Lascaux (17.000 a.C.). La grotta si trova vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Bisonti modellati nell'argilla dalla caverna di Tuc d'Adoubert (14.000 a.C. circa. La caverna di Tuc Adoubert in Ariege, si estende su 2.000 metri sotto la superficie. Profondi cunicoli erano particolarmente adatti alla conservazione delle tracce della presenza dei Magdaleniani, intorno al 14.000 aC.
Dipinti nella caverna di Lascaux (17.000 a.C.). La grotta si trova vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Testa di cavallo in pietra dalla caverna di Duruthy (12.000 a.C.). Da circa 12.000 a.C., un clima più caldo e più umido prevalse, i pini si moltiplicarono, e sono stati raggiunti da altre specie come ontano, nocciolo, betulla e salice. Per un periodo di 500 anni circa, insediamento continuò a Duruthy, ma è stato scandito da una dozzina di lunghi intervalli, quando i cacciatori erano apparentemente installati altrove. Durante il suo soggiorno, il popolo della cultura magdaleniana ora cacciava soprattutto bisonti, e più tardi il cavallo e la renna è diventato importante. Il popolo di Duruthy creò oggetti d'arte squisitamente decorati di osso e di pietra.
Cavallo in pietra dalla caverna di Duruthy (12.000 a.C.). Da circa 12.000 a.C., un clima più caldo e più umido prevalse, i pini si moltiplicarono, e sono stati raggiunti da altre specie come ontano, nocciolo, betulla e salice. Per un periodo di 500 anni circa, insediamento continuò a Duruthy, ma è stato scandito da una dozzina di lunghi intervalli, quando i cacciatori erano apparentemente installati altrove. Durante il suo soggiorno, il popolo della cultura magdaleniana ora cacciava soprattutto bisonti, e più tardi il cavallo e la renna è diventato importante. Il popolo di Duruthy creò oggetti d'arte squisitamente decorati di osso e di pietra.
Testa di cavallo in pietra dalla caverna di Duruthy (12.000 a.C.). Da circa 12.000 a.C., un clima più caldo e più umido prevalse, i pini si moltiplicarono, e sono stati raggiunti da altre specie come ontano, nocciolo, betulla e salice. Per un periodo di 500 anni circa, insediamento continuò a Duruthy, ma è stato scandito da una dozzina di lunghi intervalli, quando i cacciatori erano apparentemente installati altrove. Durante il suo soggiorno, il popolo della cultura magdaleniana ora cacciava soprattutto bisonti, e più tardi il cavallo e la renna è diventato importante. Il popolo di Duruthy creò oggetti d'arte squisitamente decorati di osso e di pietra.
Ricostruzione di una pittura dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Dipinti dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Pr4ocessione di bisonti dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Bisonti dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Cavallo dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Bisonte con associati elementi tettiformi dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Bisonti dalla caverna di Font de Gaume (15000 a.C.): grotta situata nella Valle della Dordogna, nel Perigord Noire, scoperta casualmente il 12-09-1901 da Denis Peyrony, un insegnante di scuola di Les Eyzies, pochi giorni dopo la scoperta analoga della grotta di Combarelles (avvenuta il 05-09-1901) Esplorata all'epoca da Henri Breuil e Louis Capitan, vennero riconosciuti ’80 bisonti, 40 cavalli, 23 mammut, 17 renne e cervidi, 8 buoi primitivi, 4 caprini, 2 rinoceronti, uno o due felini, un lupo, un orso, un uomo, al quale dovremmo aggiungere 4 mani umane, 19 figure tectiformi, 5 o 6 segni vari, per un totale di 198 figure definite o più o meno identificabili, oltre a un numero rimanente di figure non identificabili’.
Attualmente, di tutte queste figure ne sono state riconosciute 230, oltre a numerose altre coperte dalle concrezioni calcaree che si sono depositate sulle pareti della grotta.
Anatra in volo, in avorio di mammuth, (35.000 a.C.)ritrovata nel deposito aurignaziano della grotta di Hohle Fels, nelle alpi sveve (Germania sud-occidentale). Misure 47x13 cm.
Pitture rupestri a Malaga, in Spagna, potrebbero essere la più antica pittura trovata creata da uomini di Neanderthal. Guardandoli stranamente si trovano simili alla doppia elica del DNA, le immagini, infatti, ritraggono il cibo che la gente del posto avrebbe mangiato, dice José Luis Sanchidrián presso l'Università di Cordoba, Spagna. Essi hanno "alcun parallelo in arte paleolitica", aggiunge. Il suo team ha detto che dal carbone trovato accanto a sei dei dipinti - conservati in Nerja grotte della Spagna - sono stati datati al radiocarbonio a tra i 43 500 e i 42 300 a.C.
I ricercatori della Smithsonian Institution e dell'Università della Florida hanno annunciato la scoperta di un frammento osseo, circa 13 000 anni fa, in Florida, con l'immagine incisa di un mammut e mastodonte. Questa incisione è l'esempio più antico e conosciuto di arte paleolitica nelle Americhe. Il team di ricerca è pubblicato online sul Journal of Archaeological Science.
Cavallo su roccia calcarea da Roc de Sers (25.000 a.C.): riparo sotto roccia nella zona di Sers (Charente, Francia). Il riempimento presenta livelli del Perigordiano superiore con lame e lamelle a dorso, punte di La Gravette e abbondante industria su osso, cui si sovrappongono tre livelli del Solutreano superiore. Una sepoltura con due adulti e un giovane, riferiti al tipo di Chancelade, è stata rinvenuta nei livelli della fine del Solutreano conservati sul fronte del riparo. Circa venti blocchi decorati, facenti parte di un grande fregio scolpito, provengono dai livelli solutreani. Tra i motivi raffigurati, oltre a un cavallo, una renna, stambecchi e un bisonte, si trovano anche un uccello e un bue davanti alla rappresentazione di una figura umana.
Cinghiale su roccia calcarea da Roc de Sers (25.000 a.C.): riparo sotto roccia nella zona di Sers (Charente, Francia). Il riempimento presenta livelli del Perigordiano superiore con lame e lamelle a dorso, punte di La Gravette e abbondante industria su osso, cui si sovrappongono tre livelli del Solutreano superiore. Una sepoltura con due adulti e un giovane, riferiti al tipo di Chancelade, è stata rinvenuta nei livelli della fine del Solutreano conservati sul fronte del riparo. Circa venti blocchi decorati, facenti parte di un grande fregio scolpito, provengono dai livelli solutreani. Tra i motivi raffigurati, oltre a un cavallo, una renna, stambecchi e un bisonte, si trovano anche un uccello e un bue davanti alla rappresentazione di una figura umana.
Stambecco da Roc de Sers (25.000 a.C.): riparo sotto roccia nella zona di Sers (Charente, Francia). Il riempimento presenta livelli del Perigordiano superiore con lame e lamelle a dorso, punte di La Gravette e abbondante industria su osso, cui si sovrappongono tre livelli del Solutreano superiore. Una sepoltura con due adulti e un giovane, riferiti al tipo di Chancelade, è stata rinvenuta nei livelli della fine del Solutreano conservati sul fronte del riparo. Circa venti blocchi decorati, facenti parte di un grande fregio scolpito, provengono dai livelli solutreani. Tra i motivi raffigurati, oltre a un cavallo, una renna, stambecchi e un bisonte, si trovano anche un uccello e un bue davanti alla rappresentazione di una figura umana.
Figurine in pietra di mammuth da Avdeevo (22.000 a.C.): stazione del Paleolitico superiore della Russia, nella provincia di Kursk, 40 km a W del capoluogo; datata intorno a 22.500 a.C., venne scoperta nel 1941. I due siti messi in luce sono costituiti da aree grossomodo ovali, con strutture di abitato caratterizzate da numerose zanne di mammut, focolari e fosse contenenti ossa di animali. L'industria litica è molto abbondante (bulini, lame ritoccate, perforatori, punte a cran, ecc.) ed è stata accostata a quella del livello 1 di Kostenki I. Artisticamente notevoli sono cinque figurine femminili di avorio e due altre raffiguranti rispettivamente un mammut e un cavallo. L'economia era basata soprattutto sulla caccia a mammut, bisonti, cavalli, rinoceronti, renne e altri animali da pelliccia.
Scultura tridimensionale di un cavallo scolpita in avorio, con cappotto e segni d'ombreggiatura incisa, dalla Grotte des Espelugues, Lourdes, Alti Pirenei. Lunghezza 7,5 centimetri; 20.000 a.C. circa. Scoperto nel 1886 in una fessura nella Grotta. Musee de Saint-Germain-en-Laye.
Prospettive della scultura tridimensionale di un cavallo scolpita in avorio, con cappotto e segni d'ombreggiatura incisa, dalla Grotte des Espelugues, Lourdes, Alti Pirenei. Lunghezza 7,5 centimetri; 20.000 a.C. circa. Scoperto nel 1886 in una fessura nella Grotta. Musee de Saint-Germain-en-Laye.
Cavallo dalla caverna di Le Portel (15.000 a.C.): grotta naturale della Francia, presso Loubens, nel dipartimento dell'Ariège. I livelli più antichi hanno restituito industrie attribuite al Premusteriano e al Musteriano con fauna a cavallo e renna; quelli superiori contenevano industrie del Magdaleniano con piastrine decorate ed elementi di ornamento. Tre delle quattro gallerie che costituiscono questa grotta presentano numerose raffigurazioni di arte parietale (bisonte, cavallo, stambecco, cerbidi, salmonidi e una civetta, oltre a segni antropomorfi) attribuite allo stile III e IV di A. Leroi-Gourhan.
Cavallo dalla caverna di Niaux (15.000 a.C.). La Grotta di Niaux si trova in Niaux nel dipartimento Ariège della Francia sud-occidentale. Come Lascaux contiene molte pitture preistoriche di qualità superiore, nel caso di Niaux dal periodo Magdaleniano.
Cavallo dalla caverna di Niaux (15.000 a.C.). La Grotta di Niaux si trova in Niaux nel dipartimento Ariège della Francia sud-occidentale. Come Lascaux contiene molte pitture preistoriche di qualità superiore, nel caso di Niaux dal periodo Magdaleniano.
Testa di cavallo in avorio (15.000 a.C.):da Roc-aux-Sorciers: è il nome di un sito archeologico francese, sede di un insediamento umano paleolitico del tipo detto "riparo sotto roccia".Il sito si trova nel comune di Angles-sur-l'Anglin, nel dipartimento della Vienne, nella regione del Poitou-Charentes.In questo anfratto naturale, sorta di "caverna aperta" ai piedi di una falesia, è stato rinvenuto uno dei più begli esempi di arte del periodo Magdaleniano (o Maddaleniano): un fregio di bassorilievi di almeno una cinquantina di metri di lunghezza, di cui circa venti già riportati alla luce e in corso di studio.
Il fregio comprende figure di animali (bisonti, cavalli, stambecchi e felini) ma anche figure umane (corpi di donna, teste), ben più rare nell'epoca Magdaleniana. Sull'insieme dei bassorilievi sono state rinvenute tracce di pigmenti naturali (nero, ocra, rosso) che permettono di ipotizzare che l'insieme monumentale fosse non soltanto scolpito ma anche dipinto.
Disegno di due cervi, incisi su osso di renna. Trovato nel 1833/1834 da un notaio chiamato André Brouillet in Chaffaud Cave, sulla sua terra nelle colline tra Poitiers e Angouleme, vicino a Vienne, Francia centro-occidentale. Probabilmente circa 13 000 a.C., lunghezza 132 millimetri, altezza 37 millimetri.
Un leone delle caverne scolpito in corno di renna (35.000 a.C.) da Isturitz: grande grotta presso Biarritz (Bassi Pirenei, Francia), abitata in epoche diverse da popolazioni preistoriche. Il deposito del Paleolitico superiore ha dato una serie ricchissima di sculture e graffiti su pietra e osso. Qualche scultura a tutto tondo e alcune incisioni che rappresentano figure umane sono state trovate nel livello del Solutreano. Famosi sono anche un felino su corno di renna e un’incisione raffigurante una lepre.
Eccezionale raffigurazione di una donnola dalla caverna di Niaux (15.000 a.C.). La Grotta di Niaux si trova in Niaux nel dipartimento Ariège della Francia sud-occidentale. Come Lascaux contiene molte pitture preistoriche di qualità superiore, nel caso di Niaux dal periodo Magdaleniano.
Eccezionale rappresentazione in roccia di calcare di testa d'animale scarnificata, con grande precisione anatomica (15.000 a.C.). La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo, che ha interpretato i segni capestro sulle teste degli animali come segni di domesticazione.
Propulsore (attrezzo usato per aumentare la potenza del lancio dei dardi) in corno che mostra un giovane stambecco o camoscio con un turd emergente su cui sono appollaiati due uccelli, scoperto nel 1940 nella grotta di Mas d'Azil, Ariege; 16.000 a.C.; 29,5 cm. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Scultura di una testa di animale, forse un cavallo, dalla caverna di Mas d'Azil. L'oggetto può aver avuto uno scopo diverso, a parte la decorazione, a giudicare dai buchi, e le proiezioni a un'estremità; 16.000 a.C. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Testa di bovino dalla caverna di Mas d'Azil, Ariege, Francia. 16.000 a.C. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Stambecco intagliato in un dente di balena dalla caverna di Mas d'Azil; 16.000 a.C. E' molto enigmatico, perchè il luogo è molto lontano dal mare, ma si presume che la balena sia stata trovata arenata sulla spiaggia e così trasportato il materiale utile lontano dal luogo. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Propulsore per le frecce con testa di cavallo da Mas d'Azil; 16.000 a.C. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Rappresentazione di salmone, dalla caverna di Mas d'Azil; 16.000 a.C. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Frammento di bisonte ottenuto dal palmo delle corna di una renna dalla caverna di Mas d'Azil; 16.000 a.C.; purtroppo sono priva di informazioni sulle misure. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Zampa di bisonte; frammento scolpito in avorio; 16.000 a.C.; Mas d'Azil; purtroppo sono priva di informazioni riguardo le misure. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Immagine graffita di uro, da Mas d'azil; 16.000 a.C.; purtroppo sono priva di informazioni riguardo le misure. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Lato opposto del disco raffigurante un bisonte (sull'altro lato c'è un uro), dalla caverna di Mas d'Azil; 16.000 a.C. La grotta di Mas-d'Azil o Grotte du Mas d'Azil è un grande tunnel di 500 metri scavato dal fiume Arize attraverso una parete del massiccio Plantaurelin, parte dell'Ariege sui Pirenei. Gli scavi sono stati condotti da Edouard Piette nel 19 ° secolo.
Salmone dalla caverna di Abri Poisson (25.000 a.C. circa): l'Abri Poisson si trova nella valle del Gorge d'Enfer, sulla riva destra del fiume Vézère vicino a Les Eyzies-de-Tayac. Il rifugio è stato scoperto nel 1892 da Paul Girod, risale all' Aurignaziano. Nel 1912 Jean Marsan identificò il pesce scolpito nel soffitto di una piccola volta che ha fatto famoso il sito. Lungo 1,05 m, esso è inciso e scolpito in bassorilievo sul soffitto della volta, arricchita con pigmento rosso. Il tema è raro dal momento che solo dieci pesci sono stati identificati nelle grotte paleolitiche.
Blocco di pietra decorato con processione di erbivori dalla valle del Gorge d'Enfer, sulla riva destra del fiume Vézère vicino a Les Eyzies-de-Tayac (25.000 a.C.); 108 x 77 cm. Il rifugio è stato scoperto nel 1892 da Paul Girod, risale al Aurignaziano. Nel 1912 Jean Marsan identificato il pesce scolpito nel soffitto di una piccola abri che ha fatto il famoso sito.
Erbivoro non identificato dalle caverne della valle del Gorge d'Enfer, sulla riva destra del fiume Vézère vicino a Les Eyzies-de-Tayac (25.000 a.C.). Il rifugio è stato scoperto nel 1892 da Paul Girod, risale all'Aurignaziano. Nel 1912 Jean Marsan identificato il pesce scolpito nel soffitto di una piccola volta che ha fatto famoso il sito.
Bisonte che si guarda alle spalle, in avorio di mammuth; 18.000 a.C., dal sito paleolitico di La Madeleine. La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Bisonte scolpito su osso, da La Madeleine (15.000 a.C. circa). La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Incisione su osso rotto raffigurante una tesata d'orso di fronte ad una forma fallica, da La Madeleine (15.000 a.C. circa). La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Bastone d'osso perforato con figure di cavalli, dal sito paleolitico di La Magdaleine; 31 cm.; 15.000 a.C. circa. La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Cavallo da L'Abri de Cap Blanc (15.000 a.C.). Il rifugio di Cap Blanc è un rifugio paleolitico con sculture di animali datate al Magdaleniano. Questo rifugio si trova nel comune di Marquay sulla riva destra del Beune, a pochi km a est di Les Eyzies-de-Tayac, Dordogne.
Decorazione di propulsore con raffigurazione di erbivoro da La Magdaleine (15.000 a.C. circa). La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Bastone decorato in osso dal sito paleolitico di La Magdaleine; 15.000 a.C. La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Mammuth inciso in avorio di mammuth da La Madeleine (15.000 a.C. circa). Lunghezza 248 mm., larghezza 106 mm. La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Frammento di incisione con due renne su osso, da La Madeleine; 15.000 a.C. circa. La Madeleine è un riparo roccioso situato nella valle Vézère, in Dordogna, in Francia. Nel 1926 è stato scoperto lo scheletro di un bambino di tre anni, con squisita gioielleria consistente in conchiglie forate, risalente alla fine del periodo Magdaleniano. E 'un tesoro di arte e conoscenza circa la gente del Magdaleniano. Gran parte di questa arte è in mostra presso il Museo Nazionale di Preistoria, Les Eyzies-de-Tayac.
Cavallo da L'Abri de Cap Blanc (15.000 a.C.). Il rifugio di Cap Blanc è un rifugio paleolitico con sculture di animali datate al Magdaleniano. Questo rifugio si trova nel comune di Marquay sulla riva destra del Beune, a pochi km a est di Les Eyzies-de-Tayac, Dordogne.
Mammuth e uro da Pech Merle (25.000 a.C. circa). Pech Merle è uno dei pochi siti di pittura rupestri preistorici in Francia che rimangono aperti al pubblico. Si estende per più di un miglio dall'ingresso; sono caverne le cui pareti sono dipinte con raffigurazioni risalenti alla cultura Gravettiana (circa 25.000 a.C. circa). Alcuni dei dipinti e incisioni, tuttavia, potrebbero risalire all'epoca successiva Magdaleniana (16 000 a.C.). Questa zona, una volta ha avuto un grande fiume che scorre attraverso di essa, il taglio di canali sotterranei che sono stati successivamente utilizzati dagli esseri umani per il ricovero ed eventualmente per la pittura murale.
Figure di cavalli di cui uno ottenuto approfittando di una naturale sporgenza rocciosa a forma di muso; da Pech Merle; (25.000 a.C. circa). Pech Merle è uno dei pochi siti di pittura rupestri preistorici in Francia che rimangono aperti al pubblico. Si estende per più di un miglio dall'ingresso; sono caverne le cui pareti sono dipinte con raffigurazioni risalenti alla cultura Gravettiana (circa 25.000 a.C. circa). Alcuni dei dipinti e incisioni, tuttavia, potrebbero risalire all'epoca successiva Magdaleniana (16 000 a.C.). Questa zona, una volta ha avuto un grande fiume che scorre attraverso di essa, il taglio di canali sotterranei che sono stati successivamente utilizzati dagli esseri umani per il ricovero ed eventualmente per la pittura murale.
Mammuth da Pech Merle; (25.000 a.C. circa). Pech Merle è uno dei pochi siti di pittura rupestri preistorici in Francia che rimangono aperti al pubblico. Si estende per più di un miglio dall'ingresso; sono caverne le cui pareti sono dipinte con raffigurazioni risalenti alla cultura Gravettiana (circa 25.000 a.C. circa). Alcuni dei dipinti e incisioni, tuttavia, potrebbero risalire all'epoca successiva Magdaleniana (16 000 a.C.). Questa zona, una volta ha avuto un grande fiume che scorre attraverso di essa, il taglio di canali sotterranei che sono stati successivamente utilizzati dagli esseri umani per il ricovero ed eventualmente per la pittura murale.
Statua di orso modellata in argilla dalla caverna di Montespan (18.000 a.C. circa); la testa è mancante e il corpo è stato crivellato con frecce. La grotta di Montespan è una cavità sotterranea francese, chiamata anche sotterraneo Houantaou. Situato nei comuni di Montespan e Ganties in Haute-Garonne, Midi-Pyrenees, famosa per le sue scene di arte rupestre, come pure la presenza di statue di argilla di animali risalenti al Paleolitico Superiore.
La statua dell'orso crivellato di frecce modellata in argilla dalla caverna di Montespan (18.000 a.C. circa) con la ricostruzione della testa mancante. La grotta di Montespan è una cavità sotterranea francese, situata nei comuni di Montespan e Ganties in Haute-Garonne, Midi-Pyrenees, famosa per le sue scene di arte rupestre, come pure la presenza di statue di argilla di animali risalenti al Paleolitico Superiore.
Orsetti d'argilla pendenti dalla caverna di Isturitz; 30.000 a.C. Le Grotte di Isturitz, Oxocelhaya e Erberua risalgono al Musteriano, circa 80 000 a.C., ma non vi è evidenza di insediamenti neandertaliani. Si trovano nella regione atlantica dei Pirenei. La rete si compone di tre grotte, la Grotta Isturitz superiore, poi 20 metri sotto, grotta Oxocelhaya con concrezioni calcaree e infine la grotta Erberua dove corre ora il fiume Arberoue. I primi oggetti preistorici sono stati trovati alla fine del XIX secolo. Isturitz è famosa per la scoperta di una serie di importanti flauti preistorici risalenti al Paleolitico Superiore (circa 35 000 a.C.) Ci sono anche arpioni ossei, statuette di bisonte su un piatto di arenaria (Magdaleniano), e capi di propulsori o lanciatori di lancia fatti di corna di renna dal Medio Magdaleniano. René de Saint-Perier ha scavato lì all'inizio del XX secolo. Le grotte contengono anche incisioni e pitture rupestri, ma solo Isturitz rimane accessibile al grande pubblico.
Figure di bisonte dalla caverna di Isturitz; 20.000 a.C. circa. Le Grotte di Isturitz, Oxocelhaya e Erberua risalgono al Musteriano, circa 80 000 a.C., ma non vi è evidenza di insediamenti neandertaliani. Si trovano nella regione atlantica dei Pirenei. La rete si compone di tre grotte, la Grotta Isturitz superiore, poi 20 metri sotto, grotta Oxocelhaya con concrezioni calcaree e infine la grotta Erberua dove corre ora il fiume Arberoue. I primi oggetti preistorici sono stati trovati alla fine del XIX secolo. Isturitz è famosa per la scoperta di una serie di importanti flauti preistorici risalenti al Paleolitico Superiore, circa 35 000 a.C. Ci sono anche arpioni ossei, statuette di bisonte su un piatto di arenaria (Magdaleniano), e capi di propulsori o lanciatori di lancia fatti di corna di renna dal Medio Magdaleniano. René de Saint-Perier ha scavato lì all'inizio del XX secolo. Le grotte contengono anche incisioni e pitture rupestri, ma solo Isturitz rimane accessibile al grande pubblico.
Pendente in calcite dell'arcaico Aurignaziano, circa 40.000 a.C., da Isturitz.
Le Grotte di Isturitz, Oxocelhaya e Erberua risalgono al Musteriano, circa 80 000 a.C., ma non vi è evidenza di insediamenti neandertaliani. Si trovano nella regione atlantica dei Pirenei. La rete si compone di tre grotte, la Grotta Isturitz superiore, poi 20 metri sotto, grotta Oxocelhaya con concrezioni calcaree e infine la grotta Erberua dove corre ora il fiume Arberoue. I primi oggetti preistorici sono stati trovati alla fine del XIX secolo. Isturitz è famosa per la scoperta di una serie di importanti flauti preistorici risalenti al Paleolitico Superiore, circa 35 000 a.C. Ci sono anche arpioni ossei, statuette di bisonte su un piatto di arenaria (Magdaleniano), e capi di propulsori o lanciatori di lancia fatti di corna di renna dal Medio Magdaleniano. René de Saint-Perier ha scavato lì all'inizio del XX secolo. Le grotte contengono anche incisioni e pitture rupestri.
Grande felino dalla caverna di Isturitz; 20.000 a.C. circa. Questa grande statua (250 cm.) fu trovata sotto terra nella grotta. La statua è scomparsa misteriosamente nel 1910 e siamo in possesso solo delle documentazioni e copie dell'originale. E' molto probabile, basandosi sul profilo e il mento lungo, che si tratti di una tigre dai denti a sciabola.
Testa di cavallo dalla caverna di Isturitz, 20.000 a.C. circa, probabilmente ricavata da un osso ioide di cavallo. Lunghezza 7 cm.Lunghezza 4,5 centimetri. Le Grotte di Isturitz, Oxocelhaya e Erberua risalgono al Musteriano, circa 80 000 a.C., ma non vi è evidenza di insediamenti neandertaliani. Si trovano nella regione atlantica dei Pirenei. La rete si compone di tre grotte, la Grotta Isturitz superiore, poi 20 metri sotto, grotta Oxocelhaya con concrezioni calcaree e infine la grotta Erberua dove corre ora il fiume Arberoue. I primi oggetti preistorici sono stati trovati alla fine del XIX secolo. Isturitz è famosa per la scoperta di una serie di importanti flauti preistorici risalenti al Paleolitico Superiore, circa 35 000 a.C. Ci sono anche arpioni ossei, statuette di bisonte su un piatto di arenaria (Magdaleniano), e capi di propulsori o lanciatori di lancia fatti di corna di renna dal Medio Magdaleniano. René de Saint-Perier ha scavato lì all'inizio del XX secolo.
Un raddrizzatore di lance, scolpito con l'immagine di un bisonte, da Isturitz; 20.000 a.C. circa. Le Grotte di Isturitz, Oxocelhaya e Erberua risalgono al Musteriano, circa 80 000 a.C., ma non vi è evidenza di insediamenti neandertaliani. Si trovano nella regione atlantica dei Pirenei. La rete si compone di tre grotte, la Grotta Isturitz superiore, poi 20 metri sotto, grotta Oxocelhaya con concrezioni calcaree e infine la grotta Erberua dove corre ora il fiume Arberoue. I primi oggetti preistorici sono stati trovati alla fine del XIX secolo. Isturitz è famosa per la scoperta di una serie di importanti flauti preistorici risalenti al Paleolitico Superiore, circa 35 000 a.C. Ci sono anche arpioni ossei, statuette di bisonte su un piatto di arenaria (Magdaleniano), e capi di propulsori o lanciatori di lancia fatti di corna di renna dal Medio Magdaleniano. René de Saint-Perier ha scavato lì all'inizio del XX secolo.
Testa di cavallo ricavata da osso; i fori lasciano pensare che si trattasse di un congegno con pulsante o levetta. Lunghezza 4,5 centimetri.
La scultura sembra aver avuto in origine quattro fori, rendendo probabile che si trattasse di una sorta di pulsante o levetta. Le Grotte di Isturitz, Oxocelhaya e Erberua risalgono al Musteriano, circa 80 000 a.C., ma non vi è evidenza di insediamenti neandertaliani. Si trovano nella regione atlantica dei Pirenei. René de Saint-Perier ha scavato lì all'inizio del XX secolo.
Bisonte su argilla, 25.000 a.C.,dalla caverna di Cougnac. Le Grottes de Cougnac sono vicino a Gourdon, Lot, Francia. Il sito si compone di due grotte separate da 200 metri. La prima contiene molte concrezioni, alcune molto belle. La seconda è una grotta decorata del Paleolitico. La Grotta di Cougnac sono state scoperte nel 1952 da Lucien Gouloumes Rene Borne, Jean Mazet, Roger, Maurice Alphonse Sauvant Boudet. La grotta ha molti dipinti preistorici risalenti al Paleolitico superiore. Raffigurazioni comprendono cervi, Megaceros, lo stambecco, e mammut, nonché vari figure umane schematiche, interpretate come uomini feriti, praticamente identiche alle figure simili a Pech Merle. Datazione diretta è stata svolta dal metodo del carbonio 14 su campioni di carbonio utilizzati per alcuni disegni. Essi hanno dimostrato che i dipinti corrispondevano ad almeno due fasi ben distinte: una di circa 25.000 a.C.(Gravettiano) corrispondenti alle figure di animali, l'altro di circa 14 000 a.C.
Testa di cavallo dalla caverna di Cougnac; 25.000 a.C. 48 mm. lunghezza. Le Grottes de Cougnac sono vicino a Gourdon, Lot, Francia. Il sito si compone di due grotte separate da 200 metri. La prima contiene molte concrezioni, alcune molto belle. La seconda è una grotta decorata del Paleolitico. La Grotta di Cougnac sono state scoperte nel 1952 da Lucien Gouloumes Rene Borne, Jean Mazet, Roger, Maurice Alphonse Sauvant Boudet. La grotta ha molti dipinti preistorici risalenti al Paleolitico superiore. Raffigurazioni comprendono cervi, Megaceros, lo stambecco, e mammut, nonché vari figure umane schematiche, interpretate come uomini feriti, praticamente identiche alle figure simili a Pech Merle. Datazione diretta è stata svolta dal metodo del carbonio 14 su campioni di carbonio utilizzati per alcuni disegni. Essi hanno dimostrato che i dipinti corrispondevano ad almeno due fasi ben distinte: una di circa 25.000 a.C.(Gravettiano) corrispondenti alle figure di animali, l'altro di circa 14 000 a.C.
Bisonte su rondella di pietra dalla caverna di Cougnac; 25.000 a.C. Le Grottes de Cougnac sono vicino a Gourdon, Lot, Francia. Il sito si compone di due grotte separate da 200 metri. La prima contiene molte concrezioni, alcune molto belle. La seconda è una grotta decorata del Paleolitico. La Grotta di Cougnac sono state scoperte nel 1952 da Lucien Gouloumes Rene Borne, Jean Mazet, Roger, Maurice Alphonse Sauvant Boudet. La grotta ha molti dipinti preistorici risalenti al Paleolitico superiore. Raffigurazioni comprendono cervi, Megaceros, lo stambecco, e mammut, nonché vari figure umane schematiche, interpretate come uomini feriti, praticamente identiche alle figure simili a Pech Merle. Datazione diretta è stata svolta dal metodo del carbonio 14 su campioni di carbonio utilizzati per alcuni disegni. Essi hanno dimostrato che i dipinti corrispondevano ad almeno due fasi ben distinte: una di circa 25.000 a.C.(Gravettiano) corrispondenti alle figure di animali, l'altro di circa 14 000 a.C.
Scapole e mascelle di mammut decorate che possono essere state strumenti musicali, usate per percussione, dal sito paleolitico di Mezin, 24.000 a.C. Il sito di Mezin in Ucraina, risalente a circa 24 000 anni fa, contiene una capanna e ossa di mammut che potrebbero essere state dedicate alla costruzione di ripari. La capanna era completamente sgombra da rifiuti domestici, il che fa pensare che fosse usata per scopi rituali. Un insieme di ossa di mammut dipinte con ocra rossa e corna di renna sono state trovate sul pavimento.
Qui la statuina raffigurante il leone delle caverne (estinto); lunghezza: 68 mm; altezza 24 mm.; spessore: 14,5 mm.; 38.000 circa a.C. dalla caverna di Vogelherd. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Questa figurina di ippopotamo lanoso lunga 88 millimetri, alta 34 mm., in avorio di mammut dalla caverna di Vogelherd, è di circa 38.000 anni a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Statuina di mammuth in avorio dello stesso dalla caverna di Vogelherd, 37 mm. lunga; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Un'altra statuina di mammuth in avorio dello stesso fra quelle trovate nella caverna di Vogelheld, lunga 37 mm., peso 7,5 grammi; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Il piccolo leone delle caverne in avorio di mammuth trovato nella caverna di Vogelherd, in laboratorio; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Cavallino e leone delle caverne in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelherd; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Statuina di bovide da Vogelheld; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Testina in avorio di leone delle caverne da Vogelherd, 25x18 mm.; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Scavi presso la caverna di Vogelherd. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Sagoma di pesce in avorio di mammuth da Vogelherd; 38.000 circa a.C.; purtroppo sono priva di informazioni per quel che riguarda le misure. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Questa statuina in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelheld rappresenta forse un orso o forse un leone delle caverne, è soprannominata "Smiling bear", è stata datata al radiocarbonio al 40.000 a.C. 70 mm. lunghezza. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Una delle figurine di mammuth dalla caverna di Vogelhelrd, in avorio di mammuth; lunghezza 50 mm, altezza 31 mm.; 38.000 circa a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Figurina animale dalla caverna di Vogelherd. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Una delle statuine di mammuth in avorio lunga 37 millimetri, 7,5 grammi, dalla caverna di Vogelherd, 38.000 a.C., qui al momento del ritrovamento. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Scultura in avorio di mammuth raffigurante un orso, dalla caverna di Vogelherd; 58 mm lunghezza; 24 mm. altezza; 14 mm. spessore; 38.000 a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Una delle statuine di mammuth in avorio (38.000 a.C.) provenienti dalla caverna di Vogelherd, lunga 50 mm; alta 31 mm; spessa 22 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Prospettive della statuina di mammuth da Vogelherd (38.000 a.C.); altezza 31 mm.; lunghezza 50 mm.; spessore 22 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Statuina in avorio di mammuth raffigurante un orso; 38.000 a.C.; lungo 58 mm.; alto 24 mm.; spesso 14 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Una delle statuine di mammuth in avorio (38.000 a.C.) provenienti dalla caverna di Vogelherd, lunga 50 mm; alta 31 mm; spessa 22 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Scultura di animale ricoperto da disegni astratti; da Vogelherd; lunghezza 63,5 mm.; altezza 24,5; spessore 17 mm; 38.000 a.C. Una delle statuine di mammuth in avorio (38.000 a.C.) provenienti dalla caverna di Vogelherd, lunga 50 mm; alta 31 mm; spessa 22 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Una delle statuine di leone delle caverne fra quelle scoperte a Vogelherd, in avorio di mammuth con segni stilizzati sulla schiena; 38.000 a.C.; lunghezza 56 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Cavallino in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelherd; 35.000 a.C.; lunghezza 50 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Le statuine ritrovate nella caverna di Vogelherd al museo. Cavallino in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelherd; 35.000 a.C.; lunghezza 50 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Bisonte purtroppo parziale dalla caverna di Vogelherd; 38.000 a.C.; avorio di mammuth; lungo 72 mm; alto 52 mm; spesso 13,5 mm. Cavallino in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelherd; 35.000 a.C.; lunghezza 50 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Bassorilievo di mammuth su ciottolo; Vogelherd; 38.000 a.C.; lungo 69 mm; alto 29 mm; spesso 36 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Base delle zampe della statuina di mammuth in avorio di mammuth con segni stilizzati, da Vogelherd; 38.000 a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Cavallino in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelherd; 35.000 a.C.; lunghezza 50 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Copertina dello Spiegel con le statuine della caverna di Vogelherd: 35.000-40.000 a.C. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Cavallino in avorio di mammuth dalla caverna di Vogelherd; 35.000 a.C.; lunghezza 50 mm. La caverna di Vogelherd si trova non lontano dalla città di Ulm, nel Baden Wurrtenberg, in Germania.In questo luogo sono state trovate le più antiche testimonianze artistiche finora scoperte: 12 statuine d'avorio di mammuth risalenti dai 40.000 ai 35.000 anni a.C., cinque dei quali sono stati trovati nel 1931 dall'archeologo di Tubinga Gustav Reik, durante gli scavi archeologici.
Ricostruzione del leone delle caverne europeo dell'era glaciale, estinto, di Heinrich Harder.
Ricostruzione dell'ippopotamo peloso europeo dell'era glaciale.
Cavallino nella caverna di Altamira (17.000 circa a.C.). Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa).Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Cavallino e bisonte nella caverna di Altamira (17.000 circa a.C.). Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa).Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero.
Cerva nella caverna di Altamira (17.000 a.C. circa). Gli scavi archeologici nel fondo della cava hanno portato alla luce ricchi depositi di arte del Solutreano superiore (circa 18.500 anni fa) e del Magdaleniano inferiore (tra i 16.500 e i 14.000 anni fa).Nel lungo intervallo di tempo fra questi due periodi di occupazione umana la grotta è stata usata solo da animali selvatici. Il sito si trova in un punto strategico per poter sfruttare la disponibilità di cibo costituito dalla ricca fauna che abitava le vallate delle montagne circostanti. Circa 13.000 anni fa una frana bloccò l'entrata della caverna, preservandone così il contenuto fino alla scoperta casuale avvenuta nel 1879 in seguito al crollo di un albero
Mucca dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavallo dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Mucche dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavallo dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cervi dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Tori dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Cavallo dalla caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Volta della grande sala nella caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Volta della grande sala della caverna di Lascaux (17.000 a.C.); Le Grotte di Lascaux sono un complesso di caverne che si trova nella Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna.Nelle grotte si trovano esempi di opere di arte parietale risalenti al Paleolitico superiore: molte di queste opere vengono fatte risalire ad una data approssimativa di 17500 a.C. Il tema più comunemente rappresentato è quello di grandi animali dell'epoca (fra i quali l'uro, oggi estinto), resi con grande ricchezza di particolari.
Stambecco dalla caverna di Niaux (15.000 a.C.). La Grotta di Niaux si trova in Niaux nel dipartimento Ariège della Francia sud-occidentale. Come Lascaux contiene molte pitture preistoriche di qualità superiore, nel caso di Niaux dal periodo Magdaleniano.
Cavallo dalla caverna della Pileta. La Grotta della Pileta si trova a Benaoján, in provincia di Malaga, in Spagna. Si tratta di un sito preistorico con arte paleolitica (circa 15.000 a.C.) e resti neolitici, scoperto nel 1905 da Joseph Bullón Lobato, ed esplorato e studiato da Willoughby Verner, Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le pitture consistono in raffigurazioni di cervi, cavalli, pesci, capre, tori, un sigillo, un bisonte, figure indeterminate e segni astratti.
Cavallo dalla caverna della Pileta (15.000 a.C. circa). La Grotta della Pileta si trova a Benaoján, in provincia di Malaga, in Spagna. Si tratta di un sito preistorico con arte paleolitica (circa 15.000 a.C.) e resti neolitici, scoperto nel 1905 da Joseph Bullón Lobato, ed esplorato e studiato da Willoughby Verner, Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le pitture consistono in raffigurazioni di cervi, cavalli, pesci, capre, tori, un sigillo, un bisonte, figure indeterminate e segni astratti.
Capretta dalla caverna della Pileta. La Grotta della Pileta si trova a Benaoján, in provincia di Malaga, in Spagna. Si tratta di un sito preistorico con arte paleolitica (circa 15.000 a.C.) e resti neolitici, scoperto nel 1905 da Joseph Bullón Lobato, ed esplorato e studiato da Willoughby Verner, Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le pitture consistono in raffigurazioni di cervi, cavalli, pesci, capre, tori, un sigillo, un bisonte, figure indeterminate e segni astratti.
Dipinti dalla caverna della Pileta (15.000 a.C.). La Grotta della Pileta si trova a Benaoján, in provincia di Malaga, in Spagna. Si tratta di un sito preistorico con arte paleolitica (circa 15.000 a.C.) e resti neolitici, scoperto nel 1905 da Joseph Bullón Lobato, ed esplorato e studiato da Willoughby Verner, Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le pitture consistono in raffigurazioni di cervi, cavalli, pesci, capre, tori, un sigillo, un bisonte, figure indeterminate e segni astratti.
Dipinti dalla Cueva Pileta (15.000 a.C. circa). La Grotta della Pileta si trova a Benaoján, in provincia di Malaga, in Spagna. Si tratta di un sito preistorico con arte paleolitica (circa 15.000 a.C.) e resti neolitici, scoperto nel 1905 da Joseph Bullón Lobato, ed esplorato e studiato da Willoughby Verner, Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le pitture consistono in raffigurazioni di cervi, cavalli, pesci, capre, tori, un sigillo, un bisonte, figure indeterminate e segni astratti.
Cavalli dalla caverna di El Castillo: i disegni in nero appartengono al periodo Magdaleniano tardo (13.000 a.C. circa) mentre le pitture sottostanti in rosso sono state datate al radiocarbonio al 28.000 circa a.C. e si presume siano opera di uomini di Neanderthal. La grotta di El Castillo è parte di un insieme di grotte sul monte omonimo, a circa 28 km dalla capitale Santander, in Cantabria, Spagna. La grotta di El Castillo è uno dei migliori e più ricchi siti di pitture rupestri preistoriche. Le migliori appartengono al periodo Magdaleniano del Paleolitico superiore. Complessivamente 184 figure di animali (con 1 e 2 maschere antropomorfe), 56 impronte di mani e 52 segni. L'epoca è compresa tra 13500 e 11500 a.C.
Corno inciso con cervo da El Castillo (13.000 a.C.). La grotta di El Castillo è parte di un insieme di grotte sul monte omonimo, a circa 28 km dalla capitale Santander, in Cantabria, Spagna. La grotta di El Castillo è uno dei migliori e più ricchi siti di pitture rupestri preistoriche. Le migliori appartengono al periodo Magdaleniano del Paleolitico superiore. Complessivamente 184 figure di animali (con 1 e 2 maschere antropomorfe), 56 impronte di mani e 52 segni. L'epoca è compresa tra 13500 e 11500 a.C.
Testine in avorio di erbivoro da Labastide (15.000 circa a.C.). Grotta Labastide o Laspugue appartiene a un sistema carsico francese situato nel comune di Labastide in Hautes-Pyrenees, Midi-Pirenei. La grotta principale, chiamata "Grotta del Cavallo" è una caverna decorata, famosa per il suo grande cavallo policromo, datato al Paleolitico superiore Magdaleniano.
Il famoso cavallo della caverna di Labastide (15.000 a.C.). Grotte Labastide o Laspugue grotte appartengono a un sistema carsico francese situato nel comune di Labastide in Hautes-Pyrenees, Midi-Pirenei. La grotta principale, chiamata "Grotta del Cavallo" è una caverna decorata, famosa per il suo grande cavallo policromo, datato Paleolitico superiore (Magdaleniano).
Riproduzione delle pitture della caverna di Labastide (15.000 a.C.). Grotta Labastide o Laspugue appartiene a un sistema carsico francese situato nel comune di Labastide in Hautes-Pyrenees, Midi-Pirenei. La grotta principale, chiamata "Grotta del Cavallo" è una caverna decorata, famosa per il suo grande cavallo policromo, datato Paleolitico superiore (Magdaleniano).
Antica foto dei graffiti di Labastide (15.000 a.C.). Grotta Labastide o Laspugue appartiene a un sistema carsico francese situato nel comune di Labastide in Hautes-Pyrenees, Midi-Pirenei. La grotta principale, chiamata "Grotta del Cavallo" è una caverna decorata, famosa per il suo grande cavallo policromo, datato Paleolitico superiore (Magdaleniano).
Purtroppo ho trovato solo questa foto sfocata dell'uccello in osso trovato nella caverna del Buxu, in Spagna, 18.000 a.C. La grotta si trova sulle pendici della Rocca Ancueva a calcare cretaceo, la caverna Buxu si trova a circa 25 m sopra il torrente Entrepenas. Le pitture rosse astratte sono sovrastate da figure animali in nero risalenti al 18.000 circa a.C.
Disegno dell'uccello in osso, con le ali chiuse in picchiata, trovato nella caverna del Buxu, in Spagna, 18.000 a.C. La grotta si trova sulle pendici della Rocca Ancueva a calcare cretaceo, la caverna Buxu si trova a circa 25 m sopra il torrente Entrepenas. Le pitture rosse astratte sono sovrastate da figure animali in nero risalenti al 18.000 circa a.C.
Pitture nella caverna del Buxu, in Spagna, 18.000 a.C. La grotta si trova sulle pendici della Rocca Ancueva a calcare cretaceo, la caverna Buxu si trova a circa 25 m sopra il torrente Entrepenas. Le pitture rosse astratte sono sovrastate da figure animali in nero risalenti al 18.000 circa a.C.
Rinoceronti dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Mammuth dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Ecco una delle molte raffigurazioni animate presenti nelle caverne paleolitiche dei più svariati periodi, qui dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.). La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Dipinti dalla Cueva Pileta (15.000 a.C. circa). La Grotta della Pileta si trova a Benaoján, in provincia di Malaga, in Spagna. Si tratta di un sito preistorico con arte paleolitica (circa 15.000 a.C.) e resti neolitici, scoperto nel 1905 da Joseph Bullón Lobato, ed esplorato e studiato da Willoughby Verner, Henri Breuil e Hugo Obermaier. Le pitture consistono in raffigurazioni di cervi, cavalli, pesci, capre, tori, un sigillo, un bisonte, figure indeterminate e segni astratti.
E' poetico questo cavalluccio sapientemente integrato con un'insenatura rocciosa che funge da orecchio; in più sembra che sorrida ed ha uno sguardo estatico; 13.000 a.C.; era pratica comune a tutte le epoche paleolitiche approfittare di particolari conformazioni della roccia per arricchire le figure di plasticità e concretezza. La caverna di Rouffignac è una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Simpatico bisonte dall'occhio vispo da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Mammuth da Rouffignac (13.000 a.C.).
La caverna di Rouffignac è una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Cavallo da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Cavallo da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Ibex da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Ibex da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Mammuth da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Pitture da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Mammuth da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Rinoceronti dalla caverna di Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Cavallo barbuto dalla caverna di Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Ricostruzione del cavallo barbuto di Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Mammuth con segni di ferite da frecce e una figura serpentiforme che li attraversa da Rouffignac (13.000 a.C.). La caverna di Rouffignac è
una delle più importanti stazioni preistoriche della Francia, nella Dordogna, presso Fleurac, famosa soprattutto per le numerose rappresentazioni di arte paleolitica che raffigurano mammut e rinoceronti attribuibili al Magdaleniano. Campagne di scavo condotte presso l'imbocco della grotta – che è visitabile – hanno messo in evidenza una stratigrafia con culture in successione dal Mesolitico all'Età del Ferro. Secondo Leroi-Gourhan l'uniformità stilistica delle raffigurazioni sarebbe da attribuire allo stile IV.
Mammuth dalla grotta di Bernifal, Francia (15.000 a.C.). Questa grotta è stata occupata dai Magdaleniani dai 15.000 ai 10.000 a.C., vi si trovano animali e segni incisi. E'stato riscoperto nel 1902 da Denis Peyrony. Louis Capitan e l'abate Breuil hanno effettuato gli studi. Dal 27 maggio 1904 è stata classificata monumento storico. Si tratta di una grotta privata in una proprietà privata e lei e i suoi proprietari sono stati anche protagonisti di un documentario.
Il cosiddetto "dinosauro" di fronte ad un mammuth dalla caverna di Bernifal, Francia (15.000 a.C.).
Questa grotta è stata occupata dai Magdaleniani dai 15.000 ai 10.000 a.C., visi trovano animali e segni incisi. E'stato riscoperto nel 1902 da Denis Peyrony. Louis Capitan e l'abate Breuil hanno effettuato gli studi. Dal 27 maggio 1904 è stata classificata monumento storico. Si tratta di una grotta privata in una proprietà privata e lei e i suoi proprietari sono stati anche protagonisti di un documentario.
Pitture paleolitiche da Serra da Capivara. Il parco nazionale Serra da Capivara nel Brasile nord-orientale è sede di numerosi anfratti rocciosi decorati con pitture rupestri. Le pitture raffigurano scene di rituali e animali tipici della zona (come i capivara) ma anche alberi e altri animali. Alcuni archeologi sono propensi ad attribuire la datazione delle pitture più antiche a circa 25000 anni fa anche se questo metterebbe in discussione la datazione che ufficialmente viene attribuita per i primi insediamenti umani nelle Americhe.
Testina di leone delle caverne dal sito paleolitico di Kostenki (35.000 a.C.). Kostenki è un importante sito paleolitico sul fiume Don in Russia. E 'stato un insediamento che conteneva figure di Venere, abitazioni fatte di ossa di mammut, e molti strumenti di selce e strumenti di osso. Kostienki non è in realtà un unico sito, ma in realtà è compreso in una zona sulla riva destra del fiume Don nelle regioni dei villaggi di Kostenki e Borshevo, composte da più di venti insediamenti, tutti risalenti al Paleolitico.
Ricostruzione del mitico mammuth.
Mammuth dal sito paleolitico di Kostenki (35.000 a.C.). Kostenki è un importante sito paleolitico sul fiume Don in Russia. E 'stato un insediamento che conteneva figure di Venere, abitazioni fatte di ossa di mammut, e molti strumenti di selce e strumenti di osso. Kostienki non è in realtà un unico sito, ma in realtà è compreso in una zona sulla riva destra del fiume Don nelle regioni dei villaggi di Kostenki e Borshevo, composte da più di venti insediamenti, tutti risalenti al Paleolitico.
Cavallo graffito dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavallo graffito dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Leone delle caverne, orso e cavalli dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Orso dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Veduta della caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavallo dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavalli, uri e bisonti dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavallo dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Orso dipinto a testa in giù dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Anfratto dalla caverna di Chauvet(35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Tori e rinoceronti dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Cavalli dalla caverna di Chauvet (35.000 a.C.).La grotta Chauvet si trova in Francia, presso Vallon-Pont-d'Arc, nell'Ardèche.La sua scoperta risale al 1994 a opera dello speleologo e fotografo Jean-Marie Chauvet.Le figure hanno un dinamismo potente e la mancanza di definizione (molte sono abbozzate, ma non terminate) contribuisce a dare all'insieme un carattere magico e quasi ipnotico. Gli animali paiono uscire dalla roccia stessa o rientrarvi a seconda della prospettiva e dei giochi di luce. Questo tipo di organizzazione estetica è comune a tutta l'arte visiva del Paleolitico. Nella grotta troviamo anche ossa di vari animali (non ossa umane), teschi di ursus spaeleus e una roccia che per risalto e forma può sembrare quasi un altare primitivo, su cui tra l'altro è appoggiato un teschio, quasi fosse stato offerto od utilizzato per qualche rito.
Naturalistica statua di bisonte in avorio di mammuth datata a 23.000 a.C. , 164 mm. di lunghezza, da Zaraysk o Zaraisk o Зарайск è parte del complesso Kostenki / Avdeevo, ed è esempio di questa cultura. Il sito risale tra 23.000 e 16.000 a.C. Gli abitanti vivevano in una tundra peri-glaciale, ricche di selci, animali e risorse. Il legno era scarso, ma selce, osso e avorio erano abbondanti, in modo che le materie prime per i prodotti alimentari, carburante e strumenti erano facilmente disponibili.
Naturalistica statua di bisonte in avorio di mammuth datata a 23.000 a.C. , 164 mm. di lunghezza, da Zaraysk o Zaraisk o Зарайск è parte del complesso Kostenki / Avdeevo, ed è esempio di questa cultura. Il sito risale tra 23.000 e 16.000 a.C. Gli abitanti vivevano in una tundra peri-glaciale, ricche di selci, animali e risorse. Il legno era scarso, ma selce, osso e avorio erano abbondanti, in modo che le materie prime per i prodotti alimentari, carburante e strumenti erano facilmente disponibili.
Naturalistica statua di bisonte in avorio di mammuth datata a 23.000 a.C. , 164 mm. di lunghezza, da Zaraysk o Zaraisk o Зарайск è parte del complesso Kostenki / Avdeevo, ed è esempio di questa cultura. Il sito risale tra 23.000 e 16.000 a.C. Gli abitanti vivevano in una tundra peri-glaciale, ricche di selci, animali e risorse. Il legno era scarso, ma selce, osso e avorio erano abbondanti, in modo che le materie prime per i prodotti alimentari, carburante e strumenti erano facilmente disponibili.
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