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venerdì 2 novembre 2018
PALEOLITICO: ARMI, STRUMENTI, ACCESSORI
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Questa lampada è una replica funzionale dell'originale, che è stata scoperta nella grotta di Lascaux, in Francia. È fatta nella stessa arenaria rossa dell'originale, e fatta delle stesse misure (lungo circa 9 pollici). Nel Paleolitico, pezzi di grasso animale sono stati aggiunti alla lampada, a luce continua che non è andata fuori uso come una torcia. 17.000 a.C., Periodo Magdaleniano.
LAMPADA AD OLIO DI LASCAUX: in pietra arenaria rossa questa lampada funzionante con grasso animale venne scoperta nella Caverna di Lascaux, Francia sud-occidentale, 17.000 a.C. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. La Caverna di Lascaux è una delle più importanti grotte paleolitiche decorate per numero e qualità estetica delle sue opere. Si è talvolta chiamata "la Cappella Sistina dell'arte rupestre" o "Cappella Sistina del Périgordien", secondo l'espressione attribuita a Henri Breuil, che nomina anche la "Versailles della Preistoria" o "French Altamira."
LAMPADA AD OLIO DI LASCAUX: 17.000 a.C., in pietra arenaria rossa questa lampada funzionante con grasso animale venne scoperta nella Caverna di Lascaux, Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. La Caverna di Lascaux è una delle più importanti grotte paleolitiche decorate per numero e qualità estetica delle sue opere. Si è talvolta chiamata "la Cappella Sistina dell'arte rupestre" o "Cappella Sistina del Périgordien", secondo l'espressione attribuita a Henri Breuil, che nomina anche la "Versailles della Preistoria" o "French Altamira."
Stoppini a vite del periodo Perigordiano, circa 30.000 anni fa. Quello a sinistra è da Roc de Combe-Capelle, e sulla destra da Fourneau du Diable. Sono entrambi nella zona della Dordogna, a circa 90 chilometri di distanza. Servivano a chiudere le otri in pelle animale, adibite al contenimento di liquidi, ermeticamente e sono lavorati con una precisione e maestria eccezionali! Il disegno è stato fatto dall'archeologo Denis Peyrony nel 1962 e perfeziona in qualche modo il pezzo così come doveva apparire appena lavorato.
Aghi forati dalla CAVERNA DELL'ELEFANTE, presso Gourdan-Polignan, in Francia, sui Pirenei ( Muséum de Toulouse). Risalgono al periodo Magdaleniano, circa 17.000 a.C.
La Grotta dell'Elefante si trova sul versante occidentale della collina di Bouchet, si è classificata come monumento storico nel 1956. E 'stata oggetto di numerosi scavi. Il primo ha avuto luogo tra il 1871 e il 1874 da Edward Piette. Ha consegnato numerose vestigia preistoriche mobili corrispondenti ai tre successivi periodi, all'Aurignaziano e Magdaleniano all'Aziliano. E 'anche una grotta decorata da figurazioni parietali scoperte nel 1989.
Le lampade paleolitiche rientrano in tre categorie principali: Lampade a circuito aperto (in alto): quando la lampada è accesa, il grasso fuso cola attraverso fessure naturali della roccia. Lampade a circuito chiuso (al centro): hanno scavato depressioni per contenere il deflusso.
Asce a mano ritrovate in Francia, possono risalire fino a 90.000 anni fa.
Ascia a mano ovale dal sito neanderthaliano di Le Moustier, nel comune di Saint-Léon-sur-Vézère, in Francia. Circa 90.000 anni fa. Questo tipo di strumenti prendono il nome dalla località dove all'inizio furono ritrovati ed appartengono perciò alla cosiddetta cultura "musteriana". Questo è un tipico esempio di ascia bifacciale.
Strumenti in cristallo di rocca (quarzo) del Paleolitico Superiore, circa 15.000 a.C., da Petersfels, Germania. Il cristallo di rocca richiede tecniche specializzate per essere scheggiato, e la tecnica bipolare è spesso usata. Questo comporta colpire la superficie del nucleo che poggia su un'incudine, e schegge vengono separate da entrambe le estremità del nucleo. Il cristallo di rocca è talvolta usato per i grandi pezzi e per microliti, ma spesso non si rompe in modo coerente come fa la selce. Mentre molte delle schegge in cristallo di rocca sono utilizzabili, sono difficili da ritoccare.
Piccole lame in selce del Paleolitico Superiore (15.000 a.C.), da Petersfels, Germania.
Coltellini in selce dalla Svizzera, Paleolitico Superiore, 12.000 a.C. circa.
Coltellini in selce del Paleolitico Superiore, dal nord della Germania, 12.000 a.C. circa.
Petersfels, Germania: lame del Paleolitico Superiore, circa 15.000 a.C., da inserire in manici di legno, come si vede dal disegno nella foto. Questi strumenti venivano usati per tagliare le pelli e lavorare l'avorio.
Bulini a becco di pappagallo da Le Souci, Lalinde, Francia. Paleolitico, ma la fonte non riporta il periodo esatto.
Lame seghettate da Le Souci, Lalinde, Francia, probabilmente usati per il taglio della carne.
Petersfels, Germania, Paleolitico Superiore, circa 15.000 a.C.: raschietti in selce.
Aghi in osso per la cucitura dei vestiti in pelle e lucidatori. Petersfels, Germania, Paleolitico Superiore, circa 15.000 a.C.
Stoppino-tappo d'avorio per un'otre d'acqua in pelle, da Fourneau du Diable, Dordogne, France: 30.000 anni fa circa. Il disegno è stato fatto dall'archeologo Denis Peyrony nel 1962 e perfeziona in qualche modo il pezzo così come doveva apparire appena lavorato. Sarebbe stato interessante avere la foto di questo elemento in diverse angolazioni.
Tappo-stoppino d'avorio per otre in pelle da Laugerie Haute Est, Francia: 30.000 a.C. circa (non so se ha senso scrivere a.C. :-D)
Stoppino-tappo d'avorio con avvitamento per otri d'acqua, proveniente da Brassempouy, Francia, lo stesso luogo da dove proviene la Venere di Brassempouy: 25.000 aanni fa.
Tappo o stoppino d'avorio per otre in pelle, lo stesso della foto precedente visto da un'altra angolazione, da Brassempouy, Francia, 25.000 anni fa.
Tappo o stoppino d'avorio per otre in pelle, lo stesso della foto precedente visto da un'altra angolazione, da Brassempouy, Francia, 25.000 anni fa.
Stoppino o tappo per otre in pelle, Periodo Aurignaziano (l'aurignaziano indica una cultura paleolitica che si diffuse in Europa, e in piccola parte anche nel sud-ovest asiatico, tra 47.000 e 35.000 anni fa. Il nome deriva da quello del sito di riferimento situato a Aurignac, nel dipartimento dell'Alta Garonna, nel sud-ovest della Francia.), profondamente scolpito. La parte superiore dell'oggetto è liscia ed arrotondata ed è seguita da una fascia cilindrica completamente decorata con righe a serpentina, da far pensare ad una ghianda. Il centro dell'oggetto è una banda larga che forma una costrizione. La parte inferiore si assottiglia ed è decorata con diverse file di incisioni trasversali.
Photo: © di Saint-Germain-en-Laye, musée des Antiquités Nationales
Particolare del precedente Stoppino o tappo per otre in pelle, Periodo Aurignaziano (l'aurignaziano indica una cultura paleolitica che si diffuse in Europa, e in piccola parte anche nel sud-ovest asiatico, tra 47.000 e 35.000 anni fa. Il nome deriva da quello del sito di riferimento situato a Aurignac, nel dipartimento dell'Alta Garonna, nel sud-ovest della Francia.), profondamente scolpito. La parte superiore dell'oggetto è liscia ed arrotondata ed è seguita da una fascia cilindrica completamente decorata con righe a serpentina, da far pensare ad una ghianda. Il centro dell'oggetto è una banda larga che forma una costrizione. La parte inferiore si assottiglia ed è decorata con diverse file di incisioni trasversali. Photo: © di Saint-Germain-en-Laye, musée des Antiquités Nationales.
Particolare del precedente stoppino o tappo per otre in pelle, Periodo Aurignaziano (l'aurignaziano indica una cultura paleolitica che si diffuse in Europa, e in piccola parte anche nel sud-ovest asiatico, tra 47.000 e 35.000 anni fa. Il nome deriva da quello del sito di riferimento situato a Aurignac, nel dipartimento dell'Alta Garonna, nel sud-ovest della Francia.), profondamente scolpito. La parte superiore dell'oggetto è liscia ed arrotondata ed è seguita da una fascia cilindrica completamente decorata con righe a serpentina, da far pensare ad una ghianda. Il centro dell'oggetto è una banda larga che forma una costrizione. La parte inferiore si assottiglia ed è decorata con diverse file di incisioni trasversali. Photo: © di Saint-Germain-en-Laye, musée des Antiquités Nationales.
Decorazione in avorio in forma di mammouth per propulsore, periodo Magdaleniano (17.000 anni faa circa), Conecaud, Aude, Francia: in questo sito sono stati rinvenuti moltissimi reperti paleolitici risalenti a quest'epoca. Il propulsore serviva a dare maggiore potenza alle lance quando venivano scagliate contro l'animale cacciato, come vedremo nella ricostruzione successiva.
Esempio di come veniva impugnato un propulsore per lance paleolitico, aumentando di molto la potenza del colpo inferto.
Simulazione dell'uso della LAMPADA DI LASCAUX.
Il ritrovamento della LAMPADA AD OLIO DI LASCAUX: in pietra arenaria rossa questa lampada funzionante con grasso animale venne scoperta nella Caverna di Lascaux, Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. La Caverna di Lascaux è una delle più importanti grotte paleolitiche decorate per numero e qualità estetica delle sue opere. Si è talvolta chiamata "la Cappella Sistina dell'arte rupestre" o "Cappella Sistina del Périgordien", secondo l'espressione attribuita a Henri Breuil, che nomina anche la "Versailles della Preistoria" o "French Altamira."
Il momento del ritrovamento della LAMPADA AD OLIO DI LASCAUX: in pietra arenaria rossa questa lampada funzionante con grasso animale venne scoperta nella Caverna di Lascaux, Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. La Caverna di Lascaux è una delle più importanti grotte paleolitiche decorate per numero e qualità estetica delle sue opere. Si è talvolta chiamata "la Cappella Sistina dell'arte rupestre" o "Cappella Sistina del Périgordien", secondo l'espressione attribuita a Henri Breuil, che nomina anche la "Versailles della Preistoria" o "French Altamira."
The principal Quaternary lamps
1 La Mouthe (Dordogne) Emile Rivière. Sandstone. The reverse carries an engraving of the head of an Ibex. Height 170 mm, width 120 mm.
2 Grotte du Coual (Lot). Félix Bergougnous. 250 mm x 150 mm. Sandstone.
3 Grotte des Scilles, at Lespugue, Comte de Saint-Perrier. Sandstone. 190 mm. On the bottom a rudimentary horse's head.
4 and 5 Anval (Puy de Dôme), Dr Baudon. Trachyte, 140 mm and 130 mm.
6 Grotte de Thévenard (Corrèze). Abbés Bardon and Bousyssonnie. Red sandstone. 130 mm. Lightly engraved ruminant.
7 Grotte des Fadets (Charente). Collection Maret. Red sandstone. 50 mm.
8 Bois du Roc (Charente). Fermont. - Engraving of a stylised fish. Sandstone. 170 mm.
9 Mouthiers (Charente). Trémeau de Roche-Brune. Sandstone. 140 mm.
10 Pair-non-Pair (Gironde). Daleau. Limestone 110 mm.
11 Grotte de la Mairie, à Teyjat (Dordogne). Bourrinet. Bottom of a lamp of sandstone with the head of a Reindeer. 130 mm.
12 Grotte des Harpons, at Lespuge. Comte de Saint-Perrier. Limestone. 60 mm.
Esempio di come veniva accesa la lampada paleolitica, riempita con grasso animale.
Esempio di come veniva accesa la fiamma nella lampada paleolitica, riempita di grasso animale nel quale era conficcato un bastoncino acceso con un'altro bastoncino.
Lampada paleolitica dalla grotta di La Mouthe, Dordogna, Francia: 15.000 a.C., con raffigurazione di "ibex" (capra selvatica). 171 mm. circonferenza. Il sito paleolitico di La Mouthe venne scoperto da Emile Rivière nel 1894 e all'interno della grotta si trovano almeno 200 pitture e graffiti raffiguranti bisonti, cavalli, gatti e geometrie tettiformi.
Strumenti dalla grotta di La Mouthe, Dordogna, Francia: 15.000 a.C.
Lampada in pietra arenaria rossa dalla grotta di Scilles, Haut Garonne, Francia, risalente al periodo Magdaleniano, circa 15.000 a.C..
LAMPADA AD OLIO DI LASCAUX: in pietra arenaria rossa questa lampada funzionante con grasso animale venne scoperta nella Caverna di Lascaux, Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. La Caverna di Lascaux è una delle più importanti grotte paleolitiche decorate per numero e qualità estetica delle sue opere. Si è talvolta chiamata "la Cappella Sistina dell'arte rupestre" o "Cappella Sistina del Périgordien", secondo l'espressione attribuita a Henri Breuil, che nomina anche la "Versailles della Preistoria" o "French Altamira."
Osso inciso risalente al periodo Magdaleniano, 17.000 anni fa circa, scoperto da Edouard Piette nel 1902 presso Lortet, alti Pirenei, Francia.
Length 84 mm, width 12 mm, thickness 11 mm.
Photo: http://www.culture.gouv.fr/
Source: Saint-Germain-en-Laye; musée d'Archéologie nationale
Lampada paleolitica dalla grotta di La Mouthe, Dordogna, Francia: 15.000 a.C., con raffigurazione di "ibex" (capra selvatica). 171 mm. circonferenza. Il sito paleolitico di La Mouthe venne scoperto da Emile Rivière nel 1894 e all'interno della grotta si trovano almeno 200 pitture e graffiti raffiguranti bisonti, cavalli, gatti e geometrie tettiformi.
LAMPADA AD OLIO DI LASCAUX: la parte posteriore nell'esposizione al museo. 17.000 a.C., in pietra arenaria rossa questa lampada funzionante con grasso animale venne scoperta nella Caverna di Lascaux, Francia sud-occidentale. Le grotte si trovano vicino al villaggio di Montignac, nel dipartimento della Dordogna. La Caverna di Lascaux è una delle più importanti grotte paleolitiche decorate per numero e qualità estetica delle sue opere. Si è talvolta chiamata "la Cappella Sistina dell'arte rupestre" o "Cappella Sistina del Périgordien", secondo l'espressione attribuita a Henri Breuil, che nomina anche la "Versailles della Preistoria" o "French Altamira."
Aghi in osso per cucire i costumi in pelle dalla caverna di Altamira, Spagna, 17.000 a.C.
Lampada paleolitica in pietra. Purtroppo non sono riuscita ad avere altre informazioni su questo pezzo.
Pendente in osso con figura di stambecco dalla caverna di Altamira, Spagna; 17.000 a.C.
Nel 2009 è stata, pubblicata la scoperta di un’equipe di ricercatori della Oxford University. Nel bacino prosciugato del lago Makgadikgadi, nel Deserto del Kalahari in Botswana, fra centinaia di reperti più convenzionali, sono venute alla luce quattro asce di pietra della grandezza di circa 30 centimentri.
Aghi in osso come questi sono stati trovati risalenti al oltre 25.000 anni. Come uno specialista in questo campo, Olga Soffer, ha sottolineato che non sono in alcun modo abbastanza forte per perforare attraverso cuoio o pelle, ma adatti a passare attraverso un panno. La spiegazione ufficiale fu all'inizio che il foro doveva essere ottenuto con un utensile pietra e l'ago usato solo per guidare il filo. Tuttavia, l'esistenza di stoffa sarebbe la spiegazione più probabile. Almeno un corpo sepolto era coperto di minuscole perline, suggerendo che sono stati cuciti su tessuto che si disintegrò, lasciando solo le perle, come perle venivano spesso trovate cucite sulla pelle dei vestiti nelle fosse tombali, a volte a migliaia. La fonte più probabile per la fibra vegetale è l'ortica, che era in uso nel Medioevo in Europa, per fare i vestiti.
Questa lampada di arenaria da Solvieux è rotto in quattro pezzi, mostra una depressione poco profonda per far scorrere il grasso animale. È datata agli inizi Maddaleniano, circa 18.000 anni fa, e viene da couche A in località 3 di Solvieux.
Fonte: originale in mostra al Musée National de Préhistoire, Les Eyzies-de-Tayac
Lampada in pietra da Jamblancs, Francia. Magdaleniano, circa 18.000 anni fa.
Fonte: Originals in mostra al Musée National de Préhistoire, Les Eyzies-de-Tayac
Lampada di pietra dalla Grotte de La Mairie, Teyjat (Dordogne), Francia. Fine del periodo Magdaleniano, circa 11.500 a.C.
La Grotta di Teyat è un importante sito archeologico occupato alla fine del Paleolitico superiore, che si trova nel comune di Teyjat, in Dordogna nord, regione Aquitania. Ospita più di quaranta incisioni murali Magdaleniane di circa 11.500 anni a.C.
Lampada scolpita in pietra calcarea. Questa lampada è stata recuperata dal riparo sotto-roccia di La Madeleine, Francia, circa 17.000 anni fa. Il sito Abri de la Madeleine (riparo de la Madeleine) è un riparo naturale formatosi nella falesia e situato nel comune di Tursac, in Dordogna, nella valle della Vézère, utilizzato in epoca preistorica. Fa parte del patrimonio mondiale dell'Unesco. Scoperto ed esplorato da Édouard Lartet fra il 1863 e il 1865, è il sito dal quale deriva il termine Magdaleniano e vi sono stati ritrovati numerosi manufatti risalenti alla fine del periodo Paleolitico.
Bastone di comando sciamanico dal sito di Abri de la Madeleine. Il sito Abri de la Madeleine (riparo de la Madeleine) è un riparo naturale formatosi nella falesia e situato nel comune di Tursac, in Dordogna, nella valle della Vézère, utilizzato in epoca preistorica. Fa parte del patrimonio mondiale dell'Unesco. Scoperto ed esplorato da Édouard Lartet fra il 1863 e il 1865, è il sito dal quale deriva il termine Magdaleniano e vi sono stati ritrovati numerosi manufatti risalenti alla fine del periodo Paleolitico.
Bastone di comando sciamanico dal sito di Abri de la Madeleine. Il sito Abri de la Madeleine (riparo de la Madeleine) è un riparo naturale formatosi nella falesia e situato nel comune di Tursac, in Dordogna, nella valle della Vézère, utilizzato in epoca preistorica. Fa parte del patrimonio mondiale dell'Unesco. Scoperto ed esplorato da Édouard Lartet fra il 1863 e il 1865, è il sito dal quale deriva il termine Magdaleniano e vi sono stati ritrovati numerosi manufatti risalenti alla fine del periodo Paleolitico.
Esempio di costume sciamanico come dalla raffigurazione di sciamano con testa di alce dalla caverna di Trois-Freres. Per vedere la pittura originale vai a questo link:
https://picasaweb.google.com/112628118463774814307/ArtePaleoliticaFiguraUmana#5914509697922968226
Rondella in arenaria, traforata e incisa, da Isturitz, Pirenei, Francia; Paleolitico Superiore, circa 18.000 a.C. Questo pezzo è stato realizzato con incredibile cura per la simmetria e la sua più probabile utilizzazione doveva essere quella di fungere da peso per la filatura, similmente a quelli che venivano usati nel Neolitico. Un sottile legno, osso, o asta d'avorio sarebbero stati spinti attraverso il foro in modo da essere utilizzato come contrappeso.
Foto: Don Hitchcock 2014
Fonte: originale, Musée d'Archeologie Nationale et Domaine, St-Germain-en-Laye
Testa di cavallo scolpita su bastone di comando in corno di renna, dalla Grotta di Le Mas d'Azil, Ariege, Francia, Pirenei. 18.000 circa a.C.
Grotta di Le Mas d'Azil, Ariege, Francia meridionale. Magdaleniano, 14 000 - 13.000 a. C. Disco d'avorio inciso (le misure non sono riferite purtroppo): il foro centrale permetteva di indossare questi ornamenti come pendagli o forse anche di cucirli, o fissarli in altro modo, sugli abiti.
Rondelle dalla Francia con decorazioni naturalistiche. 1) Frammento da Mas d'Azil, sito Magdaleniano, circa 18.000 a.C.: raffigura un uomo che lotta contro un orso, di cui si vede la zampa. 2) La tuliere, Dordogne, Francia: Disco Bone decorato con i cavalli
Medio Magdaleniano, circa 13.000 anni
Dal riparo sotto roccia di La Tuilière, Dordogne, Francia: pendente ottenuto dall'osso della spalla di una renna con figura di cavallo; 13.000 a.C. Figure 3 e 4): pendente in osso da Mas d'Azil, circa 18.000 a.C., con figura bovina. 5) Frammento con figura di mammuth dalla Dordogna, Francia. 6) altro frammento da Mas d'Azil.
Rondella decorativa in osso da applicare ai vestiti, da Saint-Michel-d'Arudy, Paleolitico Superiore, circa 15.000 a.C.
Rondella decorativa da applicare alle vesti, scoperta da Marthe e Saint-Just Péquart durante gli scavi degli strati magdaleniani della Grotta di Mas d'Azil.
Il disco è stato tagliato da una scapola animale e inciso su entrambi i lati con motivi figurativi. Da un lato è una auroch femminile, e dall'altro un giovane bisonte.
Lunghezza 51 mm, larghezza di 49 mm, spessore 1 mm.
L'altro lato della rondella decorativa della precedente fotografia, da applicare alle vesti, scoperta da Marthe e Saint-Just Péquart durante gli scavi degli strati magdaleniani della Grotta di Mas d'Azil.
Il disco è stato tagliato da una scapola animale e inciso su entrambi i lati con motivi figurativi. Da un lato è una auroch femminile, e dall'altro un giovane bisonte.
Lunghezza 51 mm, larghezza di 49 mm, spessore 1 mm.
Grotta di Mas d'Azil, sito Magdaleniano, Francia, circa 18.000 a.C: rondelle decorative da applicare ai vestiti.
Rondella in osso da applicare come accessorio ai vestiti dalla Grotta di Le Mas d'Azil, Ariege, Pirenei, Francia; 18.000 circa a.C.
Scapola di cervide ritagliata, dalla Grotta di Le Mas d'Azil, Ariege, Pirenei, Francia; 18.000 circa a.C. Anche questo aveva la funzione di accessorio per vestiti.
Uno dei lati della placca d'avorio ritrovata in Siberia, nel sito paleolitico di Malta, Belaya, vicino Irkutsk, Russia.
Maltinsko-buretskaya Culture. 23 000 - 19 000 anni fa. I motivi incisi sembrano raffigurare dei serpenti, per cui si nota la testa più grossa in basso. Sull'altro lato dell'oggetto, come vedremo nella foto successiva, sono presenti raffigurazioni a spirale. Forse un calendario?
Uno dei lati della placca d'avorio ritrovata in Siberia, della quale l'altro lato è visibile nella foto precedente, nel sito paleolitico di Malta, Belaya, vicino Irkutsk, Russia.
Maltinsko-buretskaya Culture. 23 000 - 19 000 anni fa. Forse un calendario?
Rondella in osso dalla Grotta di Le Mas d'Azil, Ariege, Pirenei, Francia; 18.000 circa a.C. La scena raffigura un uomo che affronta un orso.
Dischi d'osso perforati e incisi, accessori da applicare sui vestiti, dal sito paleolitico della Grotta di Le Mas d'Azil, Ariege, Pirenei, Francia; 18.000 circa a.C.
Bastoni decorati con teste di cervo. Dalla Caverna di El Pendo, Cantabria, Spagna. La caverna è stata scoperta nel 1878 da Marcelino Sanz de Sautuola, lo stesso che ha scoperto le grotte di Altamira. Per tutto il XX secolo è stata scavata da diverse squadre, in particolare quelle guidate da J. Carballo, J. Martinez Santaolalla e R. Montes. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce uno dei più densi siti preistorici della regione della Cantabria. La grotta conserva una sequenza che si estende da circa 84.000 anni (Paleolitico Medio) fino al Tardo Paleolitico, rappresentando quasi tutte le fasi della preistoria della Cantabria. Nel 2008 El Pendo è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO insieme ad altre otto grotte in Cantabria.
Rondella in osso dalla Cueva de las Aguas, Cantabria, Spagna. La cavità ha occupazioni prove periodo Magdaleniano: tra 16.500 e 14.000 anni.
E 'stata scoperta da H. Alcalde del Rio, nel 1909, che ha trovato molti oggetti e raffigurazioni.
L'altro lato della rondella in osso della foto precedente, dalla Cueva de las Aguas, Spagna, Cantabria. La caverna contiene raffigurazioni del periodo Magdaleniano, risalenti tra 16.500 e 14.000 anni fa.
E 'stata scoperta da H. Alcalde del Rio, nel 1909, che vi ha trovato molti oggetti e pitture.
Particolare della rondella in osso dalla Cueva de las Aguas, Cantabria, Spagna. La cavità ha occupazioni prove periodo Magdaleniano: tra 16.500 e 14.000 anni.
E 'stata scoperta da H. Alcalde del Rio, nel 1909, che ha trovato molti oggetti e raffigurazioni. Si noti che ho fatto ruotare questa immagine di 180 ° in modo che le scanalature sembrassero solchi e non creste. Questa illusione si verifica perché molte persone sono abituate a vedere la luce provenire dall' alto a sinistra, ed è la convenzione usata dai cartografi quando mostrano le ombreggiature dei rilievi. (Spiegazione tradotta dal sito di Don's Maps: http://donsmaps.com/discs.html)
Rondelle, 5 cm diametro, con foro centrale dalla Grotta dei Fanciulli, Balzi Rossi, Italia. Gravettiano-Aurignaziano, circa 28.000 anni fa.
Balzi Rossi (italianizzato dal ventimigliese Bàussi Russi = "sassi rossi", in francese anche Baoussé-Roussé è un toponimo dato a una spiaggia (nota anche come "spiaggia delle uova"), un museo e un complesso di grotte in cui sono stati scoperti, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, diversi reperti di epoca paleolitica. Il sito archeologico è situato nei pressi della frazione Grimaldi di Ventimiglia, a poca distanza dal valico di frontiera di Ponte San Ludovico tra Italia e Francia.
Cueva del Linar, Cantabria, Spagna: Lato1) particolare di rondella d'osso con figura di cavallo incisa; periodo Magdaleniano, 18.000 circa a.C.
Si trova a La Busta, località del comune di Alfoz de Lloredo. Nella foto successiva vedremo il lato 2 dell'oggetto.
Cueva del Linar, Cantabria, Spagna: Lato2) particolare di rondella d'osso con figura di cavallo incisa sull'altro lato; periodo Magdaleniano, 18.000 circa a.C.
Si trova a La Busta, località del comune di Alfoz de Lloredo. Nella foto precedente si vede il lato 1 dell'oggetto con il particolare del cavallo.
Manufatti magdaleniani in osso dalle caverne spagnole di Cantabria, circa 18.000 a.C. Sopra: due teste di cavallo che non hanno nulla da invidiare alle raffigurazioni egizie e sumere. In basso: rondelle decorative da applicare agli abiti e un'altra figura non identificata.
Cueva del Linar, Cantabria, Spagna: ingrandimento del particolare del cavallo raffigurato sulla rondella d'osso della foto precedente; periodo Magdaleniano, 18.000 circa a.C.
Si trova a La Busta, località del comune di Alfoz de Lloredo. In questo particolare è messo in evidenza, con sicure incisioni, il pelo lungo dei cavalli selvatici estinti che abitavano l'Europa in epoca glaciale.
Modelli di Magdaleniano francese: 20.000-10.000 a.C.
Fotomontaggio che mostra come l'immagine del cavalluccio sulla rondella d'osso della Cueva del Linar possa essere montata su quella del cavallo dipinto nella Caverna di Niaux; questo prova una cosa molto importante, perchè indica l'omogeneità della tradizione artistica, che copriva un ampio raggio in Europa, in questo caso tra territorio francese e spagnolo, attraverso i Pirenei, e che aveva, come si può notare, dei canoni non meno significativi di quelli d'epoca storica.
EQUUS FERUS FERUS: ovvero IL TARPAN, cavallo selvatico estinto che abitava l'Europa paleolitica e veniva raffigurato nelle creazioni artistiche delle caverne e degli accessori. Qui in un disegno del 1841.
Una delle placche, in pietra, ritrovate in Siberia, nel sito paleolitico di Malta, Belaya, vicino Irkutsk, Russia.
Maltinsko-buretskaya Culture. 23 000 - 19 000 anni fa.
Rondella d'osso dalla Caverna d'Enlene, che fa parte del complesso reticolo delle cosiddette "Caverns du Volp" e sono nel comune di Montesquieu-Avantès (Ariège). Circa 15.000 a.C. E' un reticolo comunicante fra la Caverna d' Enlène, Le Troi Frères (quella che contiene la famosa immagine di sciamano danzante) e Tuc d'Audoubert.
Schema delle tre prospettive della rondella d'osso dalla Caverna d'Enlene, che fa parte del complesso reticolo delle cosiddette "Caverns du Volp" e sono nel comune di Montesquieu-Avantès (Ariège). Circa 15.000 a.C. E' un reticolo comunicante fra la Caverna d' Enlène, Le Troi Frères (quella che contiene la famosa immagine di sciamano danzante) e Tuc d'Audoubert.
Questo è davvero un lavoro di alta qualità: una iena lavorata in corno di renna estremamente realistica come decorazione della parte superiore di un propulsore per lance. Paleolitico Magdaleniano, 18.000 circa a.C., dal riparo sotto-roccia di Abri La Madeleine (Tursac in Dordogna, in Francia). Esibito al Museo Preistorico Nazionale in Eyzies-de-Tayac.
Ricostruzione del propulsore, raffigurato nella foto precedente, con una iena in corno di renna a decorarne la parte superiore. Dal riparo sotto-roccia di Abri la Madeleine, 18.000 circa a.C.
Bambino mostra come veniva impugnato il propulsore paleolitico per lance (precursore dell'arco e frecce). Come si vede la lancia era posizionata nell'uncino dell'asta di sostegno e poi scagliata aumentando di molto la potenza del lancio.
Il metodo cosiddetto Levallois per scheggiare e preparare gli utensili usato dall'uomo di Neanderthal.
Lancio con il propulsore paleolitico.
Decorazione su propulsore per lance in avorio: magnifica figura di bisonte che si guarda alle spalle, dall'Abri De La Madeleine, riparo sotto roccia luogo di straordinari ritrovamenti del periodo, appunto, Magdaleniano, circa 18.000 a.C.
Figurina di bisonte in avorio come decorazione della parte superiore di propulsore per lance, dall'Abri De La Madeleine, riparo sotto roccia luogo di straordinari ritrovamenti del periodo, appunto, Magdaleniano, circa 18.000 a.C.
Lotta fra due bisonti sulla parte superiore di propulsore per lance, in avorio, da La Grotta di Trois-Frères: è una delle più famose grotte del sudovest della Francia, conosciuta per le sue pitture rupestri. Si trova a Montesquieu-Avantès, nel dipartimento di Ariège. La grotta fa parte di un complesso ipogeo formato dal fiume Volp. Le pitture sembrano risalire a circa il 13.000 a.C. La grotta prende il nome dai tre figli del conte Bégouen che la scoprì nel 1910 (in francese trois frères significa "tre fratelli"). I disegni della grotta vennero resi famosi con le pubblicazioni dell'Abate Henri Breuil.
Lotta fra due bisonti sulla parte superiore di propulsore per lance, in avorio, da La Grotta di Trois-Frères: è una delle più famose grotte del sudovest della Francia, conosciuta per le sue pitture rupestri. Si trova a Montesquieu-Avantès, nel dipartimento di Ariège. La grotta fa parte di un complesso ipogeo formato dal fiume Volp. Le pitture sembrano risalire a circa il 13.000 a.C. La grotta prende il nome dai tre figli del conte Bégouen che la scoprì nel 1910 (in francese trois frères significa "tre fratelli"). I disegni della grotta vennero resi famosi con le pubblicazioni dell'Abate Henri Breuil.
Espressività e raffinatezza sublime in questa figura d'avorio di cerbiatto che si guarda alle spalle, sempre come aggiunta decorativa del propulsore per lance, dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Figura di volatile in avorio come decorazione di propulsore per lance, dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Decorazione in avorio di propulsore per lance a tre teste. Musèe de Saint Germaine, 18.000 a.C. circa.
Blocchi d'ocra con incisioni geometriche, accompagnati da punte bifacciali e strumenti in osso, provenienti dal sito di Blombos in Sud Africa, dai 76.000 agli 80.000 anni fa. Bloc d'ocre présentant des incisions géométriques gravées, accompagné de pointes bifaciales et d'outils en os provenant du site de Blombos en Afrique du Sud, environ 75 à 80 000 ans BP.
Teschio e manufatti dell'uomo di Neanderthal, dal Museo di Saint Germaine, Francia.
Testa di cavallo che nitrisce, in avorio, come decorazione per propulsore di lance, dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Arpioni in osso dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Arpione in osso dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Due Uri scolpiti sui due lati di un bastone sciamanico di comando dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Selci lavorate con la tecnica Levallois, dal sito di Le Mustier, nel comune di Saint-Léon-sur-Vézère, Dordogna, Francia, 50000-45000 anni fa circa.
Ciottolo dipinto dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Ciottoli dipinti dalla Grotta di Mas d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. L'aziliano è un periodo e una cultura archeologica identificata in Europa, particolarmente in Spagna settentrionale e Francia meridionale, appartenente al Mesolitico, ed è temporalmente databile tra 12.000 e 9.500 anni fa. Prende il nome dai rinvenimenti preistorici nella grotta di Mas-d'Azil, al centro dei Pirenei francesi. Il concetto di aziliano fu introdotto dall'archeologo e studioso della preistoria francese Édouard Piette nel 1889 per descrivere la cultura a cui appartenevano i ritrovamenti derivanti dai suoi scavi nella grotta del Mas-d'Azil, il sito eponimo situato nel dipartimento dell'Ariège, nei Pirenei francesi. In questo giacimento, strati di ciottoli dipinti e arpioni piatti erano intercalati tra gli strati del Magdaleniano e del Neolitico.
Lo sciamano paleolitico immaginato su una carta di Tarocchi.
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Buon pomeriggio,
RispondiEliminaho letto il tuo interessante blogger, riferito alle "lampade PALEOLITICHE" rinvenute in Francia. Al riguardo volevo inviarti le immagini di una lampada presumo anche PALEOLITICHA rinvenuta da me in sito neolitico, per chiederti un parere ....Siamo in Puglia Altopiano delle Murge.
Il mio indirizzo è
RispondiEliminazullo.vito@gmail.com
La lampada in calcare proveniente da La Madeleine è identica a quella da me ritrovata in Valle d'Aosta a 1.300 metri di quota insieme ad altri 300 reperti tra asce e punte (di periodi diversi).
RispondiEliminaPuoi vederli sul canale:
https://www.youtube.com/channel/UCV1dgAm4aXRC1WkgWmgVH8A/videos
Premetto che questo post l'ho creato salvando i contenuti di un album di Google-foto risalente al 2013, lo dovrò aggiornare perchè negli anni le mie conoscenze si sono molto ampliate e le didascalie potrebbero essere approssimative o, peggio, riduttive riguardo la genialità dei nostri antenati. Mi sono iscritta al tuo canale, ma non riesco a trovare il video sulla lampada paleolitica, perchè da questo indirizzo si accede alla pagina generica del canale: lo trovo interessantissimo e mi sono iscritta. Come rete sociale mi trovo su Twitter. Grazie mille per avermi riferito quest'informazione, potresti spedirmi le foto della lampada nella posta elettronica: birrialessia@gmail.com
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