Panta rei: LA KABBALAH E LA VISIONE DEL FUTURO

28 feb 2018

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(video in versione italiano- inglese)

"Mentre noi intenzionalmente emuliamo le cellule rendendoci coscienti del nostro corpo comune, noi cominceremo a sentire il principio di unione della natura che lavora attraverso noi. Facendo così, non solo trascenderemo il pericolo delle soluzioni miopi dell'uomo, noi creeremo qualcosa di meraviglioso: pensateci, se le vostre cellule vi hanno creato, pensate cosa creeremo noi". (Dal discorso finale del documentario)

Questa è l'essenza e lo scopo della Cabala, fin dall'alba dei tempi: accompagnare l'uomo verso l'empatia universale e la perfetta interazione con il Tutto, mediante la profonda percezione del funzionamento della Natura stessa, trascendendo gli elementi egoistici che inibiscono una visione totalizzante. E' l'Ego, infatti, il muro più solido che separa l'uomo dall'Infinito e inibisce l'ulteriore sviluppo delle potenzialità "in sonno" della sua mente, perchè gli impedisce di avere una visione libera e globale della realtà. Ma l'Ego non dev'essere represso, bensì trasceso mediante la progressiva soddisfazione del suo "desiderio di ricevere": l'espansione stessa dei desideri, a partire dai più elementari, a quelli puramente materiali o totalmente egoistici, accompagnerà l'uomo verso il risultato finale realizzando "il desiderio di dare incondizionatamente", ovvero l'obiettivo supremo della Natura e dell'Universo, che è il dono assoluto. In questo modo il ricevente si trasmuterà in vero creatore, divenendo simile ad un Sole raggiante, e lo farà grazie alle proprie precedenti egoistiche pulsioni.

Se la Natura, attraverso l'interazione creativa dei suoi elementi, il cui scopo è l'unione nella prospettiva, di volta in volta, di un ordine sempre superiore di esistenza, ha potuto creare la vastità del cosmo, al di là della nostra stessa immaginazione, cosa potrà creare l'Uomo, e che livelli di consapevolezza potrà raggiungere nel momento in cui avrà integrato le sue apparenti opposizioni interiori e nel momento in cui, universalmente, avrà demolito le barriere che si oppongono al cambiamento e al superamento di ogni pregiudizio limitante e figlio dell'illusione? In questo modo agisce la Natura, e questo è l'obiettivo principale ed imprescindibile dell'esistenza, ossia l'integrazione, l'unione, il superamento di ogni limitazione esistenziale nella prospettiva di un superiore livello di esistenza: più complessa e armonica è l'organizzazione degli elementi, e più gli elementi sono integrati creando una perfetta cooperazione, più il prodotto risultante costituirà una sintesi delle forme di esistenza a lui inferiori, iniziando dai minerali, alle piante, agli animali, fino alla realizzazione della superiore manifestazione dell'itelligenza umana, che tutte le contiene.

Dall'integrazione di tutti gli elementi inferiori della Natura (minerali, vegetali, animali), scaturisce il fenomeno complesso della coscienza umana, ossia una forma di esistenza che ha la possibilità di conoscere sè stessa e che, soprattutto, SA di esistere. Più un sistema è complesso, maggiori sono le sue potenzialità. Ma questa coscienza non nasce perfetta, bensì appannata, contraddittoria, con tutte le sue parti in conflitto, perchè ancora non comprende che ogni aspetto emergente dell'individualità è indispensabile alla sua sana esistenza; la coscienza ancora appannata, immatura, infantile, definisce "bene" ciò che ritiene rassicurante e crede di conoscere, e "male" ciò che non conosce e che perciò percepisce in modo distorto; in questo modo rifiuta il raggiungimento della propria completezza, e si consuma nella sofferenza. La radice della sofferenza è l'ignoranza, cioè l'opposizione degli elementi e delle forze che in realtà devono essere comprese e integrate: maschile e femminile, luce ed ombra, alto e basso, materiale e spirituale. Questo vale sia individualmente che a livello sociale ed universale.

Se gli elementi della Natura perfettamente armonizzati hanno potuto realizzare una forma di vita cosciente e dalle potenzialità infinite come l'Uomo, cosa potrà realizzare l'Uomo nell'unione dei suoi propri elementi interiori e nel superamento di ogni pregiudizio limitante? Proviamo ad immaginare un mondo in cui ogni pregiudizio, ogni separazione fra "bene" e "male", ogni disparità fra gli individui dovuta a convinzioni illusorie siano superati, e davanti a noi (anche se, per ora, soltanto nell'immaginazione) comparirà lo stesso mondo in una dimensione non più umana, ma divina, nella quale si potranno realizzare tutte le infinite e inimmaginabili possibilità che nella mente ora si trovano ancora dormienti, un progresso della scienza e della consapevolezza, dello spirito e della materia perfettamente armonizzati che comprenderanno le stesse potenzialità creative della divinità universale: l'avvento dell'Uomo-Dio.

Finchè scienza e coscienza, materia e spirito saranno separati il progresso umano languirà in un circolo vizioso distruttivo; quando questi elementi saranno integrati, dopo l'iniziale sofferenza del travaglio verso una nuova Era, il progresso sociale e scientifico universale subirà un'accelerazione irrefrenabile, e potremo raggiungere mondi e universi ancora sconosciuti e preclusi ad una mente conflittuale. Alla luce di questa consapevolezza possiamo capire come l'attuale capitalismo finanziario sia un sistema costruito per essere distrutto dalla successiva fase evolutiva dell'umanità, che costituirà il superamento delle finalità egoistiche e della competizione, per un futuro all'insegna della cooperazione e del progressivo miglioramento dell'esistenza a tutti i livelli, in perfetta armonia con la Natura; per ottenere questo l'Uomo deve conoscere sè stesso per entrare in connessione con l'Infinito: questo è l'unico presupposto dell'assoluta libertà di cui potrà usufruire in un mondo futuro in cui non esisteranno più governi, leggi, classi sociali o gerarchizzazioni di alcun genere.

Questo mondo futuro è in embrione, forse ci vorranno alcuni secoli prima di poterne scorgere gli orizzonti, ma una cosa è certa: esso verrà, perchè questo è lo scopo dell'intera esistenza. Il lavoro che la coscienza umana deve compiere su se stessa per raggiungere questo obiettivo sarà lento e doloroso: dovranno essere soppresse le religioni, i profitti privati, la famiglia, le consuetudini secolari e radicate attraverso le generazioni e i muri immaginari della realtà illusoria, delle false convinzioni, sono molto più difficili da demolire di una fortezza di cemento armato, perchè sono legati alle paure e al bisogno di sicurezza, ma alla fine cederanno sotto i colpi della necessità universale e della ragione. Quando i veli saranno strappati la realtà vera apparirà così immensa e splendente che, guardandoci alle spalle, ci sembrerà di essere usciti da un guscio di noce per metterci in cammino verso l'infinito.

Alessia Birri