venerdì 23 novembre 2018

LA MISTERIOSA BORSA DEGLI DEI


23 nov, 13:13



 Foto: la STELE DEGLI AVVOLTOI dal sito paleolitico di GOBEKLI TEPE (12.000 a.C.). Evidenziata la raffigurazione della BORSA DEGLI DEI.


Il concetto racchiuso in ogni antico simbolo che non riusciamo a decifrare, in realtà risiede nei sotterranei della psiche, nella sua parte addormentata, che apparentemente ignoriamo. Da millenni la mente umana è caduta in preda ad un'amnesia che l'allontana dalla sua realtà infinita, e dalla ritualità iniziatica che l'ha accompagnata fin dalla notte dei tempi. Nessun errore di percorso: l'oblio era necessario affinchè l'uomo potesse comprendere e sperimentare in quale tragica calamità consiste la separazione da se stesso e dalla totalità cosmica, per concretizzare la sua essenza spirituale, per compiere il prossimo passo evolutivo.

La cosiddetta BORSA DEGLI DEI (che in ambito accademico viene considerata uno strumento di peso e misura, o "weight", anche se è palesemente un'attribuzione un po' forzata) è senza dubbio uno dei simboli più misteriosi di questa ritualità, appunto per la sua forma simile a quella di una "borsetta" o, in ogni caso, un contenitore, qualcosa che viene tenuto con sè, conservato gelosamente. Questo oggetto viene rappresentato sia su bassorilievi e dipinti, sia in forma autonoma, come manufatto a tutto tondo. La sua raffigurazione più antica si trova presso il TEMPIO PALEOLITICO DI GOBEKLI TEPE, certamente il più importante sito megalitico del mondo, che testimonia l'origine ancestrale ed intuitiva delle conoscenze che la nostra epoca sarà destinata a dimostrare sempre più mediante l'indagine scientifica.

TESTIMONIANZA DELL'ANTICA CONNNESSIONE UNIVERSALE

Quest'immagine della BORSA DEGLI DEI non è altro che una delle innumerevoli ed incontestabili testimonianze di un'antichissima CULTURA UNIVERSALE, condivisa da tutti i popoli del mondo e custodita, in seguito, gelosamente da caste sacerdotali e culti segreti. Possiamo portare ad esempio l'ALBERO DELLA VITA, le cui profonde radici (nel mondo della manifestazione) permettono la realizzazione spirituale; la SVASTICA, presente nei reperti paleolitici di MEZIN, in Ucraina, risalenti a 15.000 anni fa e simboleggiante la ciclicità e l'equilibrio cosmico; il CADUCEO, simbolo di conciliazione degli opposti, guarigione e pacificazione, presente dalla CIVILTA' VEDICA, agli EGIZI, agli HITTITI, agli EBREI, ecc...inoltre lo stesso abusato simbolo del CUORE, presente fin dal Paleolitico, ad esempio sul corpo di un mammuth dipinto nella CAVERNA DEL PINDAL, in SPAGNA (risalente a 23.000 anni fa), e moltissime altre testimonianze di una cultura universale comune a tutti i popoli e tutte le civiltà, le cui divinità, culti e manifestazioni esteriori non erano altro che diverse espressioni degli stessi principi e delle stesse conoscenze profonde ed intuitive delle leggi universali e dei segreti nascosti dietro il velo dei fenomeni materiali.

SIMBOLO DI CONOSCENZA E POTERE?

Questo simbolo misterioso (la BORSA DEGLI DEI) si trova in ogni luogo e in ogni tempo, a partire dal già citato tempio di GOBEKLI TEPE (11.000 a.C.) fino alle raffigurazioni dei SUMERI, degli EGIZI, nelle iconografie delle DIVINITA' VEDICHE, nei petriglifi preistorici nel canyon di COSO MOUNTAIN, in California, risalenti a 10.000 anni fa; nel sito archeologico di LA VENTA, in Messico (testimonianza della civiltà degli OLMECHI), la borsa si trova in una raffigurazione di QUETZACOATL, il SERPENTE PIUMATO, simbolo di morte e resurrezione; inoltre nelle decorazioni tribali dei MAORI della NUOVA ZELANDA, presso gli insediamenti neolitici della cultura JIROFT, in IRAN. La borsa si trova effigiata nel geroglifico indicante il nome della regina NEITHOTEP, moglie di Re NARMER, della I Dinastia egizia, la prima donna di cui si conosce il nome della storia. Ad esempio, presso i SUMERI le "borse" erano associate all'iconografia degli ANUNNAKI (divinità simboleggianti i 7 archetipi fondamentali mediante i quali l'infinito si manifesta nella realtà fenomenica). Dunque, l'oggetto misterioso è sempre impugnato da entità legate all'idea del potere, della conoscenza e al mistero dell'esistenza. La CONOSCENZA è POTERE, consapevolezza che proviene dalle profondità recondite della psiche aprendo le porte dei segreti e dei misteri del Cosmo; Conoscenza e potere che vengono trasmessi, consegnati di generazione in generazione a tutti coloro che ne sono degni e, nello stesso tempo, gelosamente custoditi nella propria interiorità. Dunque, la BORSA, più che uno scrigno, diventa uno strumento di "trasmissione", indicante un "passaggio di consegne" da una generazione all'altra, o da un individuo all'altro. "CHI HA OCCHI PER VEDERE VEDA, CHI HA ORECCHI PER INTENDERE, INTENDA": questo sembra suggerire il misterioso oggetto impreziosito da simboli ancestrali, simile ad una capsula del tempo.

UNA RAPPRESENTAZIONE DELL'UNITA' COSMICA?

L'interessante teoria della scrittrice statunitense KERRY SULLIVAN, della Boston University, suggerisce l'interpretazione della BORSA DEGLI DEI come una rappresentazione semplice e diretta del COSMO, ricordando che ogni cultura e civiltà del pianeta ha sempre considerato il semicerchio (che in questo caso è raffigurato dal cinturino della borsa) come simbolo celeste, immateriale e spirituale, mentre il quadrato (la borsa in questo caso) è associato alla materialità e al mondo della rappresentazione. Possiamo spingerci ancora più in là, osservando che quest'oggetto non è soltanto un "quadrato" bidimensionale, ma anche un contenitore, perchè custodisce il segreto dell'esistenza nascosto nella materia. Possiamo ricordare, a questo proposito, le immagini della dea ISIDE velata o il CUBO di SATURNO, Signore del Cosmo primordiale. E in cosa consiste la conquista della pienezza e, dunque, del potere sulla realtà fenomenica? Nella consapevolezza dell'unità fra materia e spirito, nella visione della continuità e dell'unità fondamentale dei fenomeni e di tutto ciò che vive ed esiste nell'universo. Quello che possiamo definire: la conquista dell'Infinito, la concretizzazione dello Spirito, la liberazione del Cuore pulsante del Sè interiore dalle scorie dell'illusione.

UNA REMINISCENZA DELLA PREISTORICA BORSA DEL CACCIATORE?

L'origine di questa rappresentazione, poi elevata a funzione rituale, potrebbe anche affondare le radici nell'importanza che assumeva il ruolo del CACCIATORE PREISTORICO e del bottino trasportato dal suo zaino, anche se ci rendiamo conto che questa può essere un'ipotesi troppo semplicistica, ma dobbiamo ricordare che ogni funzione pratica e materiale trova sempre, per estensione, una corrispondenza superiore e spirituale. Dunque l'iconografia dell'antica "BORSA DA CACCIA" potrebbe, per l'importanza vitale della sua funzione nei millenni, essere stata tradotta come un simbolo cosmico di ricchezza e abbondanza. Possiamo notare, infatti, come nella maggior parte delle raffigurazioni, la borsa non sia raffigurata come un mero simbolo astratto, ma ne vengano indicati i particolari degli anelli uniti al cinturino e dell'intreccio della legatura. Quindi, si suppone che fosse un oggetto concreto.


In CONCLUSIONE: gli antichi simboli sono rappresentazioni di concetti inconsci che accompagnano un percorso iniziatico universale lungo millenni, non sono astrazioni mentali, ma provengono dal CUORE, dalla profondità, dagli abissi interiori. La loro funzione è quella di condurre alla comprensione, al riconoscimento della radice infinita di ogni realtà, al risveglio della Coscienza. I simboli non sono antichi, nè moderni, nè appartenenti ad un luogo o ad un altro, ad un'epoca o ad un'altra: essi semplicemente SONO, assoluti, eterni e vivi, e ci osservano attendendo il momento propizio per svelarci il loro segreto.

Alessia Birri



GALLERIA FOTOGRAFICA:



Frammento di un elmo di bronzo dell'era di ARGISTIH I, del REGNO DI URARTU (ARMENIA).  Vi è raffigurato l' '"ALBERO DELLA VITA" e i personaggi che lo affiancano, divini o regali, recano con sè la BORSA DEGLI DEI.  L'elmo fu scoperto durante gli scavi della fortezza di Teyshebaini a Karmir-Blur (Collina Rossa). 786 a.C. – 764 a.C.


Rappresentazione della BORSA DEGLI DEI in un manufatto litico mesopotamico. Non ho potuto trovare fonti che ne riportano la datazione precisa, ma potrebbe essere dal 3000 al 2000 a.C.  La grande casa raffigurata sull'oggetto potrebbe simboleggiare il corpo del dio TELIPINU, reggitore dell'ordine cosmico e della Natura, equiparato ad una grande casa, metafora del Cosmo.


Louvre Museum. Rilievo di "GENIO ALATO" Periodo neo Assiro, 721-705 a.C. PALAZZO DI SARGON  II a Khorsabad, antica DURSHARRUKIN, IRAQ. Periodo del Regno di Sargon II, (721-705 a.C.); nella mano reca la BORSA DEGLI DEI.


Manufatto mesopotamico come rappresentazione della BORSA DEGLI DEI, risalente a circa 3000 - 2000 a.C. La divinità raffigurata possiede zampe caprine o taurine e tiene a bada due leoni a voler rappresentare l'equilibrio delle forze opposte. Ai lati due scorpioni, simboli di protezione e, allo stesso tempo, delle profondità della Terra. Forse la scena è legata alle storia dell'EPOPEA DI GILGAMESH. Stile interculturale.


BORSA DEGLI DEI in pietra, dalla città sumera di UR, risalente al 2500 a.C., decorata con gli occhi, stelle e rosette a forma di stella a otto punte, simbolo sia di Inanna che del biblico Salomone.


Statuetta appartenente alla cultura TAIRONA. I TAIRONA erano un gruppo tribale stanziato in COLOMBIA dal 900 al 1600 d.C.  La BORSA DEGLI DEI nella sua mano destra.


La borsa è raffigurata nel geroglifico indicante il nome della regina NEITHOTEP, moglie di Re NARMER, della I Dinastia egizia, la prima donna di cui si conosce il nome della storia.


 Frammento di vaso con il nome della regina NEITHOTEP. La BORSA DEGLI DEI si trova effigiata nel geroglifico indicante il nome della regina Neithotep, moglie di Re NARMER, della I Dinastia egizia, la prima donna di cui si conosce il nome della storia.


 Nel sito archeologico messicano di LA VENTA, troviamo una stele di pietra raffigurante l'antico dio mesoamericano QUETZACOATL, sulla quale compare la misteriosa "BORSA DEGLI DEI". 1200 a.C. circa, civiltà degli OLMECHI.


 Nell'antico tempio indiano di GANGAICONDA CHOLAPURAM, risalente al 1025 d.C, su un bassorilievo raffigurante il dio SHIVA, pendente dai rami di un albero, compare la misteriosa BORSA DEGLI DEI.


 La BORSA DEGLI DEI si bassorilievi della STELE DELL'AVVOLTOIO del TEMPIO PALEOLITICO di GOBEKLI TEPE, risalente a 11.000 a.C.


Una raffigurazione della BORSA DEGLI DEI in un bassorilievo del PALAZZO DI ASSURNASIRPAL, nella capitale dell'impero assiro NIMRUD.


Il Dio MAYA della pioggia, adorato in Messico dal 300 al 900 d.C. La BORSA DEGLI DEI si trova fra le sue mani.


Collage di divinità assire recanti la BORSA DEGLI DEI.


Placca votiva in lamina bronzea dal REGNO DI URARTU - ARMENIA   (risalente all'860 - 585 a.C.)


La BORSA DEGLI DEI raffigurata in un altorilievo in avorio, dall'antico regno di URARTU, situato tra la Mesopotamia e l'Asia Minore, che successivamente divenne Armenia, risalente all'860 - 585 a.C. Mus.of Anatolian Civ., Ankara, TÜRKİYA.


Rappresentazione della BORSA DEGLI DEI sulle statue del TEMPIO TOLTECO di TULA, in Messico, risalente all'VIII secolo d.C.


Totem dall'isola indonesiana di SUMBA, sui bassorilievi del quale si trova la BORSA DEGLI DEI.


Un rilievo del  del XIV secolo a.C.  raffigura un "uomo-pesce" con una pala e un secchio. Il suo nome è DAGON: l'uomo-pesce, ed appartiene ad un'iconografia comune a tutti i continenti e a tutte le epoche storiche e preistoriche, simbolo della connessione universale esistente in epoche remote fra tutti i popoli della Terra, la cui ritualità è da sempre sopravvissuta, divenendo segreta,  presso i culti iniziatici di ogni tempo.  Tempio di Adda, dio delle tempeste, da Aleppo.


Manufatto litico a forma di BORSA DEGLI DEI, da TEPE YAHYA. Tepe Yahya è un sito archeologico nella provincia di Kermān, in Iran, Tepe Yahya fu occupato, con interruzioni, dal tardo Neolitico (circa 5.500 aC) al primo periodo sasanide (300 d.C).


La BORSA DEGLI DEI in un manufatto litico dal sito neolitico di TEPE YAHYA, IRAN. Tepe Yahya è un sito archeologico nella provincia di Kermān, in Iran, Tepe Yahya fu occupato, con interruzioni, dal tardo Neolitico (circa 5.500 aC) al primo periodo sasanide (300 d.C).


Louvre Museum. Rilievo di "GENIO ALATO" con la BORSA DEGLI DEI.  Periodo neo Assiro, 721-705 a.C. Palazzo di SARGON II a Khorsabad, antica DURSHARRUKIN, Iraq.


Pannello con bassorilievo dal PALAZZO REALE ASSIRO, raffigurante il dio alato NISROCH, recante con sè la BORSA DEGLI DEI. (Nimrud, ca. 883–859 a.C.)


Manufatto litico rappresentante la BORSA DEGLI DEI, dalla cultura neolitica di JIROFT, Iran, risalente a circa  5500 a.C. Sono presenti simboli ancestrali come lo SCORPIONE, l'UOMO-PESCE, le CORNA sul capo delle divinità gemelle come simbolo di energia vitale e potenza. Le figure contrapposte possono simboleggiare la dualità cosmica.







Manufatto litico raffigurante la BORSA DEGLI DEI, risalente al 3° millennio a.C. ed appartenente alla cultura di JIROFT, Iran.


Uno degli antichi manufatti dalla cultura neolitica di JIROFT, IRAN, dai 5000 ai 7000 anni a.C.


Questa BORSA DEGLI DEI mesopotamica  in clorite raffigura il comune tema dell'AMMAESTRATORE DI ANIMALI, che in realtà rappresentano FORZE, dal profondo valore simbolico; il disegno è quasi identico a quello di una grande nave trovata in Iraq, e ora nel British Museum. Il pezzo è di circa 22,5 cm di altezza. Periodo 5000 anni.


Bassorilievo sumero raffigurante la divinità OANNES, metà uomo e metà pesce, simboleggiante la profondità della conoscenza iniziatica che risiede  negli abissi della psiche. Con sè reca la famigerata BORSA DEGLI DEI. 3000 o 2000 a.C.


Frammento dell'altare della dea assira di YANOUH, 700 - 800 a.C. raffigurante la BORSA DEGLI DEI. Beirut National Museum.


Un team di ricercatori giapponesi e peruviani scopre, nel 2015, a nord del Perù, la cosiddetta TOMBA DEL GIAGUARO, in cui sono stati inumati i corpi di due sacerdoti appartenenti alla cultura PACOPAMPA, risalente ad almeno 2700 anni fa. In questa foto il ritrovamento di una BORSA DEGLI DEI sotto forma di manufatto litico. La scoperta è avvenuta nella regione di Cajamarca, 800 chilometri a nord di Lima.


Placca etrusca raffigurante il dio ARISTAIOS, divinità minore nel pantheon greco ed etrusco, legato al mondo agricolo. Nella mano regge la BORSA DEGLI DEI. VII secolo a.C.


I petroglifi di COSO ROCK, in Nord America, un canyon che si estende da Mojave Desert e Coso Range, in California, nei quali è raffigurata la BORSA DEGLI DEI. I petroglifi preistorici risalgono ad almeno 10.000 anni fa, se ne contano almeno 100.000 lungo tutto il Canyon; è difficile affermare da quali popolazioni siano stati realizzati e costituiscono uno scenario quasi onirico di animali e simboli.


Placca d'avorio con guerriero barbuto con BORSA DEGLI DEI e pigna. VIII secolo a.C., Mesopotamia. Fine arts Museum of San Francisco.



Sigillo cilindro, Periodo: Mitanni Data: ca. XV-XIV secolo a.C. , in cui è presente LA BORSA DEGLI DEI nella mano di una divinità alata. Il REGNO DI MITANNI apparteneva alla stirpe indo-ariana, un'elite aristocratica che si impose sulla popolazione hurrita, che non apparteneva nè al ceppo indoeuropeo, nè a quello semitico. L'aristocrazia mitannica era depositaria dell'antichissima conoscenza e saggezza vedica e in un trattato fra Regno di Mitanni e Hittiti vengono invocate le divinità dei VEDA: MITRA, VARUNA, INDRA, NASATYA.


Manufatti raffiguranti la BORSA DEGLI DEI, provenienti dal territorio della BACTRIANA, nell'odierno nord dell'Afghanistan. (CA. 2800-2400 A.C.)


Manufatti raffiguranti la BORSA DEGLI DEI, provenienti dal territorio della BACTRIANA, nell'odierno nord dell'Afghanistan, purtroppo mancanti della parte superiore. (CA. 2800-2400 A.C.)


Dalla cultura neolitica di JIROFT, LA BORSA DEGLI DEI raffigurata da un raffinatissimo manufatto litico cerimoniale, risalente ad almeno il 3000 a.C. IRAN.


Dalla cultura neolitica di JIROFT, raffigurazione della BORSA DEGLI DEI come manufatto litico. Terzo Millennio a.C.  Museo dell'Azerbaijan.


Purtroppo ho trovato solo questa piccola foto di questo manufatto appartenente alla cultura tardo neolitica di JIROFT, IRAN, circa 3000 a.C. Lo stesso simbolo dei serpenti intrecciati con la testa di leone si trova nei sigilli sumeri e sulla tavoletta del primo Re egizio, NARMER. Importante simbolo iniziatico indica probabilmente il raggiungimento della completezza.


Il Complesso Archeologico BACTRIA MARGIANA (o BMAC, noto anche come civiltà Oxus) è il nome dato ad una cultura dell'età del bronzo dell'Asia centrale. Datato a ca. 2300-1700 aC, e centrato sull'Amu Darya superiore (fiume Oxus), si trova nell'attuale Afghanistan settentrionale, nel Turkmenistan orientale, nell'Uzbekistan meridionale e nel Tagikistan occidentale. Da Susiana alla Persia centrale e alla Persia orientale (Bactria), hanno portato i loro simboli di draghi come quelli trovati nel Distretto di Kerman a sud del Mar Caspio: Questo è il simbolo ormai consacrato dei DRAGHI GEMELLI CON LA FENICE, un glorioso uccello mitico che viene spesso mostrato con un drago o il simbolo del drago gemello . Qui è lavorato in steatite, una pietra tenera. In altri tempi e luoghi, è stato prodotto in giada, specialmente in quelle che oggi sono le moderne zone autonome della Cina: la Mongolia Interna e la provincia dello Xinjiang nelle vicinanze.


Manufatto appartenente alla cultura tardo neolitica di JIROFT, IRAN, circa 3000 a.C., cosiddetto BORSA DEGLI DEI con bassorilievi raffiguranti una FENICE e due SERPENTI DALLA TESTA LEONINA.


Artefatto della civiltà JIROFT del 3500 a.C. che raffigura due ghepardi che circondano un uomo in abito sacerdotale. IRAN.






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