sabato 10 novembre 2018

LA LUNGHEZZA DI PLANCK: DIETRO LE QUINTE DELL'UNIVERSO


22 feb 2017

 Dall'articolo RIFLESSIONI SULL'INFINITO:

http://lastellarossa.blogspot.com/2017/05/riflessioni-sullinfinito.html




Oggi sappiamo che l'atomo non è l'elemento più piccolo dell'universo, ma esiste un mondo subatomico, costituito da particelle quantistiche, che non obbedisce alle leggi fisiche e alla logica del nostro mondo macroscopico e visibile. Ma nemmeno il mondo subatomico si rivelò essere l'ultimo gradino nella scala del mondo microscopico. MAX PLANCK (1858-1947) formulò l'esistenza di una dimensione esistente oltre la dimensione subatomica, una dimensione per noi inaccessibile secondo una formula che decreterebbe il limite oltre il quale l'osservazione e la speculazione non potranno giungere mai: LA LUNGHEZZA DI PLANCK. Perchè LA LUNGHEZZA DI PLANCK rappresenta una soglia invalicabile? Perchè consiste nella più piccola unità di misura esistente nell'universo, praticamente un nulla, ottenuta dall'equazione fra tre costanti fondamentali: la VELOCITA' DELLA LUCE, la COSTANTE DI PLANCK, la COSTANTE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE, e la sua cifra è 1,616 252(81) × 10-35 m, un centomilionesimo di miliardesimo di miliardesimo di miliardesimo di metro, ed è venti potenze (velocità alla quale viene prodotta un'energia) minore di un atomo di idrogeno; non potremo mai misurare qualcosa di più piccolo, anche con strumenti incredibilmente evoluti. Oltre la dimensione della LUNGHEZZA DI PLANCK si trova il "dietro le quinte" dell'universo, un "non luogo" dove spazio, tempo, essere e non essere non hanno più alcun senso, il "Nulla" da cui ha avuto origine il "Tutto". Se un atomo venisse portato alle dimensioni di tutto il sistema solare, la LUNGHEZZA DI PLANCK sarebbe ancora venti volte più piccola dell'atomo originale: in questa dimensione la struttura dello spazio tempo non è quella che conosciamo nella nostra dimensione tridimensionale, ma lo spazio tempo stesso si comporta come un mare schiumoso contenente ogni potenziale manifestazione, e soprattutto il punto in cui prendono corpo i "campi" quantistici e in cui le particelle cominciano ad interagire generando la cosiddetta GRAVITA' QUANTISTICA, la quale dovrebbe dar luogo ai GRAVITONI (ossia le particelle elementari che trasmettono la FORZA DI GRAVITA' e che sono onde gravitazionali quantizzate). Alla LUNGHEZZA DI PLANCK le particelle quantistiche non hanno ancora assunto una posizione, lo spazio tempo è un agglomerato informe e gli effetti della GRAVITA' QUANTISTICA sono ancora del tutto sconosciuti, per cui è impossibile, ad oggi, riuscire a trovare l'anello di congiunzione fra FISICA QUANTISTICA (mondo microscopico) e FISICA CLASSICA (mondo macroscopico).

SEMPLIFICANDO:

1- La LUNGHEZZA DI PLANCK è un'unità di misura oltre la quale non si può nè osservare nè supporre niente, perchè si trova oltre ogni realtà.

2- Alla LUNGHEZZA DI PLANCK le particelle quantistiche e lo spazio tempo sono ancora indefiniti.

3- Se si potesse osservare (e non si può) l'interazione di forze ed elementi al livello della LUNGHEZZA DI PLANCK forse si troverebbe l'anello di congiunzione fra GRAVITA' QUANTISTICA e GRAVITA' CLASSICA.


Alessia Birri

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